HomeBrugherioDopo-referendum. Come è andata a Brugherio e in provincia

Dopo-referendum. Come è andata a Brugherio e in provincia

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Sabato 8 e lunedì 9 giugno si sono svolti i referendum abrogativi sul tema lavoro e cittadinanza. Non è stato raggiunto il quorum, ossia la partecipazione del 50%+1 degli aventi diritto, quindi i risultati della consultazione non sono validi. Questo implica che, sebbene tutti i quesiti abbiano raggiunto una maggioranza di preferenze per il “sì”, nessuna delle norme oggetto di referendum sarà abrogata. Resterà in vigore la precedente disciplina.

Vediamo cosa è successo in Italia, nella provincia di Monza e Brianza e in particolare a Brugherio (dati della Direzione Centrale per i Servizi Elettorali del Ministero dell’Interno).

L’affluenza definitiva alle urne in tutta Italia è stata del 30,6%, ben venti punti percentuali sotto la soglia necessaria alla validità della votazione. In Lombardia l’affluenza è stata del 30,70%, in linea con quella complessiva italiana, mentre c’è stata una partecipazione più significativa in Toscana e Emilia-Romagna (poco sotto il 40%), seguite da Piemonte e Liguria (entrambe attorno al 35%).

Su tutti i quesiti gli elettori che si sono presentati alle urne hanno espresso preferenza per il sì, con percentuali sopra l’87% per i quattro quesiti sul lavoro e del 65,49% per quello sulla cittadinanza italiana. Chi ha proposto e sostenuto i quesiti referendari vince la battaglia dei “5 sì”, ma perde quella più importante del raggiungimento del quorum.

Referendum a Brugherio e provincia


L’affluenza in provincia di Monza e della Brianza si è assestata attorno al 32,3%, di poco sopra il dato nazionale e regionale. Cresce il dato sull’affluenza a Carnate, unico comune della provincia a superare il 40%, seguito da Vimercate (poco sotto il 40%), Ornago, Ronco Briantino, Burago di Molgora e Aicurzio.

Nel complesso, sui 680.440 aventi diritto sono andati a votare quasi 220.000 elettori. Di questi, circa 185.000 hanno espresso preferenza per il sì ai quesiti sul reintegro dei licenziamenti illegittimi e sui contratti a termine; circa 182.000 hanno votato per abrogare le norme sul limite dell’indennità per i licenziamenti e sulla responsabilità per gli infortuni sul lavoro. Minore la preferenza per il sì al quesito sulla cittadinanza, votato da poco più di 135.000 elettori.

A Brugherio, che conta 27 sezioni e 27.460 elettori aventi diritto, l’affluenza è stata del 34,50%. Sono cioè andati alle urne referendarie poco meno di 9.500 brugheresi. Tra i votanti la preferenza è stata per il sì a tutti e 5 i quesiti, con picchi sopra l’85% per i quesiti a tema lavoro e con il 63,20% per il quinto quesito a tema requisiti per la richiesta di cittadinanza italiana.

Affluenza e preferenze dei votanti nelle 27 sezioni del comune di Brugherio per il referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno sui temi lavoro e cittadinanza.

L’analisi CGIL, promotrice dei quesiti sul lavoro e sostenitrice dei “5 sì”


Matteo Moretti, segretario organizzativo della Cgil di Monza Brianza, ha così commentato i primi dati emersi: “Non è stato raggiunto il quorum. Si possono fare una serie di valutazioni sul fatto che non ci sia stata sufficiente copertura informativa da parte dei mass media, sulla scelta di fare il referendum a scuole chiuse e abbinandolo al ballottaggio e non al primo turno nei comuni in cui si svolgevano le amministrative. Il punto però è che non abbiamo centrato il nostro primo obiettivo, che era appunto il raggiungimento del quorum.”

Poi prosegue con più ottimismo sul futuro: “Il referendum è però solo uno strumento, la nostra battaglia per restituire i diritti alle persone continua nelle sedi della contrattazione, della tutela legale, di tutte le attività quotidiane di Cgil. Oggi dobbiamo ringraziare le 220mila persone che sono andate a votare in Brianza. È interessante che 185.000 abbiano espresso la preferenza per il sì ai quattro quesiti sul lavoro, perché è un dato superiore a quello di chi ha sostenuto l’area di centro-sinistra alle ultime elezioni. Può essere un segnale importante. Ci vorrà più tempo per un’analisi completa, ma i primi dati ci restituiscono anche una partecipazione importante degli elettori più giovani e delle donne, due categorie che più di altre sono penalizzate nel mondo del lavoro.”

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