È stata una full immersion di 2 giorni quella che ci ha visti impegnati gli scorsi venerdì e sabato al Salone internazionale del libro di Torino, giunto alla sua trentasettesima edizione. Il Salone in realtà ha aperto i battenti il 15 maggio e ha chiuso il 19, facendo registrare la cifra record di 231.000 visitatori, venuti a scoprire gli stand dei 997 espositori e ad assistere ad alcuni dei 2.647 eventi, distribuiti in 70 diverse sale. Insomma, una manifestazione incredibilmente partecipata da persone giunte da ogni parte d’Italia e d’Europa. Heo Post era presente nelle giornate di venerdì 16 e sabato 17 maggio e nel corso della nostra permanenza ci siamo aggirato tra gli stand di grandi e piccoli editori, alcuni dei quali rivelatesi delle vere perle di rara bellezza.
Al Salone deli libro Garrincha e Compagnoni
Come ad esempio i ragazzi di Garrincha Edizioni, da Scampia, che hanno portato a Torino un progetto non solo editoriale ma anche sociale. “Dove si spacciava la droga noi spacciamo libri”, ci racconta Giovanni Salomone, uno dei fondatori. Pur se di chiare origini napoletane, in questo finale di stagione il suo cuore sta palpitando, sì, ma non per gli azzurri bensì per l’Inter. Il tutto perché, quando era bambino, fu svegliato in un pigro pomeriggio della sua casa natia dalla voce ruvida di Sandro Ciotti che annunciava un gol di “Spillo! Spillo”, naturalmente Sandro Altobelli. L’amore segue strani percorsi.
Abbiamo poi assistito, in una sala olimpica gremitissima, alla presentazione del libro di Deborah Compagnoni, “Una ragazza di Montagna”. Il libro racconta della piccola Deborah, della bambina che viveva in un contesto domestico in cui prima di tutto veniva il lavoro, l’albergo di famiglia, da gestire e portare avanti. Così Deborah cresce in un certo senso allo stato brado, accudita sì, ma senza troppi orpelli e con l’asilo da frequentare anche la domenica, perché gli adulti non avevano tempo, col loro lavoro, di seguire i bambini di casa. Deborah racconta il tutto con naturalezza, senza recriminazioni, per questo non si intuisce se ne abbia sofferto o meno, ma probabilmente sì. Per tutto il tempo ha in faccia l’espressione di ragazza perbene quale è, che pensa che bello o brutto che sia stato, a quel tempo le cose stavano così. Fine delle discussioni.
I maestri del giornalismo sportivo
Sempre dalla sala olimpica Darwin Pastorin ha fatto da moderatore nell’incontro con Paolo Condò e Adalberto Scemma, autori del libro “Lo scudetto del Verona”, che celebra il quarantennale del primo e unico scudetto nella storia dell’Hellas. Un libro di aneddoti, retroscena ma anche semplici riproposizioni di fatti già noti. Non manca qualche dichiarazione un po’ forte, se vogliamo, come quando Condò, afferma che Elkjaer Larsen era l’equivalente danese di Gigi Riva. Bravo, certo, ma il paragone con Rombo di tuono proprio non ci sta.
Restando in tema di maestri del giornalismo sportivo, ma non solo sportivo, Luigi Garlando propone il suo originalissimo lavoro dal titolo “Nel mezzo di pallon di nostra vita”. Appassionato della Divina Commedia, Garlando scrive di calcio in terzine, proprio come avrebbe fatto Dante Alighieri. E proprio come il sommo poeta, dispone i protagonisti del suo racconto nei diversi gironi, tra paradiso, purgatorio e inferno. Se Del Piero si guadagna la beatitudine, Balotelli e Leao vengono spediti all’inferno, dice Garlando, condannati dallo sperpero che hanno fatto del loro talento.
Un libro tra sport e politica è quello invece di Dario Ricci e Valentina Clemente, dal titolo “Touchdown Mr President”, in cui si racconta del rapporto tra presidenti americani e l’amore per quello che è lo sport più seguito negli Usa. No, non la NBA, ma il football americano. Un libro che racconta anche l’attualità, del contesto storico e di una presidenza, quella di Trump, non priva di contraddizioni che richiedono momenti di riflessione che passano anche attraverso la lettura di questo interessantissimo libro. Legati da una profonda amicizia e dal comune interesse per lo sport legato alla politica, Dario e Valentina sono due grandi conoscitori degli affair made in USA.
I segreti della Ferrari e quelli della sorelle Comencini al Salone
La Trattativa invece è il libro di Luca Dal Monte. Tramite la ricostruzione storica avvenuta attraverso il rinvenimento di documenti ufficiali mai visionati prima, Dal Monte, già autore di una biografia di grande successo su Enzo Ferrari, pone la lente di ingrandimento su un momento storico per la casa di Maranello, ovvero quello della corsa di Fiat, Ford e Alfa Romeo all’acquisto del marchio del cavallino.
Tra gli eventi che hanno caratterizzato il Salone del libro nella giornata di sabato anche il seguitissimo intervento di Roberto Saviano allo stand di Solferino – Corriere della sera, dove ha parlato del suo ultimo libro “L’amore mio non muore”, che è anche il titolo del suo ultimo lavoro teatrale. Più tardi, sempre nella giornata di sabato, è andato in scena nella sala rossa l’incontro moderato da Francesco Piccolo, con ospiti Francesca e Cristina Comencini e Giulia Calenda, sorella di Carlo ed entrambi figli di Cristina.
La famiglia Comencini-Calenda ha parlato molto del loro ruolo di donne forti vicine a uomini dal nome ingombrante. È stata una discussione davvero molto intima ma anche aperta, una chiacchierata senza ipocrisie. Infine, prima di lasciare il Lingotto, non potevamo mancare alla lettura della durata di un’ora dei primi capitoli dell’ultimo libro di Maurizio De Giovanni, in una splendida atmosfera jazz. Sul palco insieme all’autore, diversi attori hanno prestato la loro voce alle parole dei protagonisti de “Il Pappagallo muto”, tra cui Claudia Gerini, nel ruolo di Bionda.