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Calcio, nazionale femminile. Italia ai quarti di Euro 2025

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Perdere fa sempre male, ma a volte è un dolore sopportabile. Così è stato per la nazionale femminile dell’Italia che venerdì 11 luglio, nella terza giornata di girone di Euro 2025 ha perso contro la Spagna 3 a 1, ma si è comunque qualificata ai quarti come seconda del gruppo B.

L’europeo femminile, ospitato dalla Svizzera, è iniziato il 2 luglio. 16 squadre divise in quattro gironi, l’Italia era in compagnia di Spagna, Portogallo e Belgio. Data l’oggettiva superiorità della Spagna sotto ogni aspetto (tattico, tecnico, fisico, mentale, di esperienza) l’obiettivo delle azzurre è sin da subito stato passare come seconde del girone.

Il percorso delle azzurre ai giorni di Euro 2025


Dopo la vittoria contro il Belgio nella prima giornata (0-1), l’Italia aveva la possibilità di siglare la qualificazione nella partita del 7 luglio contro il Portogallo, avversaria alla portata. In quel match, al 70’ Cristiana Girelli si era candidata per il più bel gol del torneo, con quella magia sembrava fatta. Ma il pareggio di Diana Gomes all’89’ ha mandato tutto all’aria e ci ha lasciate a fare i soliti calcoli balistici “l’Italia si qualifica se…”

Nelle interviste la versione comune era: “è ancora tutto nelle nostre mani”. I fatti, però, dicevano una cosa diversa. Per essere certe della qualificazione il Belgio già squalificato avrebbe dovuto battere il Portogallo (o almeno pareggiare) e le azzurre avrebbero dovuto evitare di prendere un’imbarcata di gol dalla Spagna. E non era affatto scontato: in fin dei conti il Portogallo aveva più motivazioni; Alexia Putellas nelle goleade precedenti (5 a 0 con il Portogallo; 6 a 2 con il Belgio) aveva dato l’impressione di volersi candidare per il terzo Pallone D’oro.

Alla fine i pianeti si sono allineati e siamo passate, ma non bisogna trascurare che l’obiettivo andava raggiunto quando avevamo effettivamente in mano il pallino del gioco.

Italia – Spagna, una partita di sacrificio


A Berna, venerdì 11 luglio, le azzurre si sono fatte valere. E forse i quasi 30mila spettatori del Wankdorfstadion devono proprio a loro lo spettacolo.

La Spagna, infatti, aveva scelto il risparmio energetico in vista delle semifinali. Gestione e controllo, nessuna iniziativa particolare, anche per la difesa compatta e ordinata dell’Italia che restava appollaiata in attesa di un’occasione.

Strategia fondata sulla pazienza che ha dato i suoi frutti: nei primi minuti arriva sempre una distrazione spagnola. Questa volta è stato un controllo non perfetto di Paredes intervenuta su un crossi italiano. Sulla palla rimasta a vagare davanti alla porta si è avventata Oliviero, segnando la sua prima rete (in sole dieci presenze in nazionale).

Tanto giovane quanto attenta, la difensora della Lazio sta lasciando il segno nella competizione. E ha cambiato il corso della partita costringendo Putellas a fare Putellas: il vantaggio italiano è durato solo 3 minuti e una manciata di secondi, poi con un tacco la capitana iberica ha liberato Athenea del Castillo che ha pareggiato i conti.

E il pareggio è durato solo per la prima frazione di gioco, nella ripresa l’Italia ha incassato le altre due reti per mano, anzi piede, di Patri Guijarro e Esther Gonzales. Gol non bellissimi (soprattutto quello di Patri) con qualche responsabilità di troppo del centrocampo.

Ma questo a fronte comunque di altri tentativi – e purtroppo occasioni sprecate – delle azzurre: un missile in tribuna di Piemonte, un colpo di testa fuori specchio di Bonansea, un fuorigioco che ha mangiato la possibilità di un rigore (sul 2 a 1) per un tocco di mano di Paredes. E a fronte anche di attacchi spagnoli sventati dall’ottima difesa di Cecilia Salvai in coppia con Linari e della portiera Laura Giuliani.

La volontà di farcela c’era, le azzurre sono andate oltre il divario con le avversarie.

Italia ai quarti contro la Norvegia


Dopo il triplice fischio, solo qualche stretta di mano e scambi di maglia. Le vincitrici sembravano aver sbrigato una pratica necessaria, la testa era già evidentemente alla fase eliminatoria. Le italiane stavano aspettando un altro triplice fischio, quello che ha sancito la vittoria del Belgio sul Portogallo e la qualificazione dell’Italia ai quarti

A quel punto balli e lacrime, più che un festeggiamento è sembrato uno sfogo per la tensione. Commozione anche per il CT Andrea Soncin nell’intervista post partita.

Apprezzabile il messaggio, comprensibile lo sfogo, ma con tutta questa felicità dopo una sconfitta si insinua un dubbio pernicioso: le azzurre si stanno accontentando?

Speriamo di no, perché mercoledì 16 alle ore 21 giocheranno contro la Norvegia. Una squadra nota, con alcune componenti che militano nel nostro campionato e che abbiamo già affrontato con risultati discreti (negli ultimi due scontri, due pareggi). Possiamo ambire alle semifinali, ma servirà la migliore Italia per affrontare Ada Hegerberg e compagne.

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