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Scuola Leonardo, la docente: “Lì non si vive bene, ho paura”

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Tre giorni di sole. A quanto pare è questo che serve a Seli Manutenzioni per intervenire nella scuola media Leonardo Da Vinci. È la condizione tecnica necessaria per intervenire sulla guaina e porre un freno alle infiltrazioni. “Ora, la ditta si è detta disposta a iniziare il 28 aprile”, spiega l’avvocata del Comune Gabriella Perego durante l’incontro di mercoledì 14 maggio in aula consiliare sulla situazione alla Leonardo: “Non si è presentato nessuno e abbiamo fatto una diffida. Il 5 maggio anche il soggetto tecnico indicato dall’azienda ha dichiarato di essere disposto a iniziare. Ma, dicono, i lavori non sono cominciati a causa della pioggia”. Insomma, la vicenda si trascina dal 2018, ma potrebbe fare qualche passo avanti se “il meteo lo permette”. E nella scuola permangono i disagi dovuti alle infiltrazioni.

La vicenda giudiziaria della Leonardo Da Vinci


Questo lo stato dell’arte. Dopo un rimbalzo della causa da un giudice all’altro, la presidente del Tribunale civile di Monza, Maria Grazia Mariconda, si è assunta l’onere di decidere in merito a una causa da lei stessa considerata “particolarmente complessa”. In sostanza, Villa Fiorita accusava Seli di avere effettuato i lavori di ristrutturazione in modo inadeguato, forte di 42 verbali di contestazione dei lavori e del rischio di perdere i finanziamenti ottenuti per gli interventi. Dal canto suo, l’azienda sosteneva che ciò fosse dovuto a inadempienze precedenti da parte del Comune sulla manutenzione e, su questa base, chiedeva un risarcimento a Villa Fiorita. Dopo l’intervento di un consulente, la presidente del Tribunale ha deciso che Seli ha 40 giorni di tempo per effettuare i lavori più urgenti. Sarebbero scaduti a marzo, ma si è arrivati a oggi senza nessun avvio.

Il sindaco Roberto Assi tradisce un certo pessimismo e annuncia di pensare a qualche contromisura: “Stiamo valutando di fare delle azioni amministrative forti che coinvolgono la responsabilità personale mia e del dirigente competente. Ma non potremmo farle se non si fosse concluso tutto quanto è stato fatto in sede civile, con i tempi che ha la giustizia italiana”. Assi dichiara in modo esplicito di voler restare vago su ciò che questo significa in concreto: “Stiamo agendo su una scacchiera, rivelare queste azioni potrebbe comprometterne l’efficacia”.

La preoccupazione delle docenti della Leonardo


Ma la situazione è nota: piove nei corridoi, ci sono muffe, parte dei giardini è interdetta agli studenti e resta il buco nel tetto. La preoccupazione da parte delle docenti presenti all’incontro di mercoledì 14 maggio è grande: “Io lì non vivo bene. È un luogo insalubre per me e gli alunni. Ho paura che si stacchi un calcinaccio su di me o sui miei ragazzi. Respiro le spore, e i colleghi allergici hanno sofferto moltissimo – dice la professoressa Laura Margani –. Vorrei sapere le tempistiche”. Ed è stata una domanda a cui è stato difficile rispondere. Da un lato perché, appunto, non è chiaro quando Seli inizierà a mettere mano alla scuola, dall’altro perché comunque si tratta solo dei lavori più urgenti.

Lo spiega bene l’assessore ai Lavori Pubblici Massimiliano Balconi: “In realtà il valore complessivo degli interventi alla Leonardo Da Vinci è pari a 2,5 milioni, che sono finanziati dal Comune solo in minima parte. Il resto è finanziato in gran parte dal gestore dei servizi energetici e da Regione Lombardia. Ma quello che dovrebbe fare Seli sono le cose più urgenti: palestra e corridoio. Sugli altri lavori il giudice non si è espresso, anche per questo è difficile stabilire i tempi”. E l’assessora all’Istruzione, Mariele Benzi, aggiunge: “Siamo parte in causa. Vorremmo fare di più ma i tempi della giustizia non ci permettono di ipotizzare la data di inizio e fine dei lavori”.

Tuttavia, qualora dovessero subentrare le “azioni amministrative” paventate da Assi, i tempi si accorcerebbero, ma gli interventi sarebbero comunque circoscritti. “È l’extrema ratio – spiega l’avvocata Perego –. Ma sarebbe limitata alle attività urgenti e importanti: muffa e infiltrazioni. I tempi sarebbero comunque meno ampi rispetto ad aspettare il tribunale o Seli“. E conclude ribadendo il punto: “Dicevano che avrebbero iniziato il 28 aprile. Tre giorni di sole ci sono stati ma non hanno iniziato. Ci sentiamo presi in giro, le azioni civilistiche le abbiamo esaurite, pensiamo a azioni amminsitrative”.

Presente all’incontro anche la dirigente scolastica Maria Gabriella De Felice.

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