Quanto accaduto nel corso del consiglio comunale di ieri, venerdì 29 novembre, viene ormai raccontato sui social e sulla stampa già da alcune ore. Riassumiamo brevemente. Dopo la votazione della mozione presentata dal consigliere di opposizione Carlo Polvara, avente per oggetto la “Chiusura dello sportello antiviolenza”, al punto tre dell’ordine del giorno, vi è la mozione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Giuseppe Calabretta, che ha per oggetto “Dedicazione della via o di un parco alla memoria di Sergio Ramelli”, studente diciannovenne, appartenente all’organizzazione Fronte della gioventù, ucciso a Milano nel 1975.
Michele Bulzomì, in qualità di presidente del consiglio, riferisce che il promotore non è Calabretta, come erroneamente indicato, bensì Roberto Imperato, non presente alla seduta. Quindi, regolamento alla mano, non essendo presente colui che ha promosso l’istanza, questa viene rinviata al primo consiglio comunale utile. A questo punto da alcuni presenti tra il pubblico si levano fischi e qualche appaluso ironico. In breve la tensione si alza, volano invettive, riferiscono anche uno strattone nei confronti della consigliera Debora Della Corna. Bulzomì sospende la seduta, facendo ricorso all’intervento dei carabinieri. I contestatori intanto hanno abbandonato per protesta la seduta del consiglio.
A commento di quanto accaduto, abbiamo deciso di interpellare il presidente del consiglio comunale, oggetto della contestazione, Michele Bulzomì e il consigliere d’opposizione, in forza al PD, Carlo Polvara. Abbiamo lasciato loro lo spazio di esprimersi liberamente sull’accaduto, rivolgendo poi a entrambi le stesse due domande.
“Quello che è successo è del tutto vergognoso. Nel corso della seduta ho ribadito che ci impegniamo tanto con le scuole elementari, invitandole il venerdì pomeriggio che visitare la sala consiliare del comune, spiegando ai bambini quanto le regole, ovunque ma soprattutto lì, siano importanti. E poche ore dopo, gli adulti vìolano quelle stesse regole. Ci sono state offese, sicuramente a me e mi dicono spintoni nei confronti di alcune delle nostre consigliere. Io non ho assistito a ciò che è accaduto nei corridoi e fuori dalla sala del consiglio, quello che è certo che per riportare la calma ho dovuto chiamare i carabinieri”.
Prosegue “Nel punto precedente stavamo parlando di sportello antiviolenza e in quello successivo si assiste a scene di violenza verbale? È successo che è arrivata una richiesta mozione da Fratelli d’Italia non specificando chi fosse il presentatore né i sottoscrittori. È arrivata qualche giorno seguente una pec che specificava che il presentatore era Roberto Imperato di FDI e che tutti gli altri consiglieri del partito erano i sottoscrittori. Il regolamento prevede che se il proponente è assente, il punto venga rinviato al primo consiglio comunale utile, quindi nel 2025. Capisco che fosse un argomento sentito ma quello che è successo è inaccettabile“.
Dall’esterno appare molto alta la tensione nelle sedute del consiglio, secondo lei perchè?
“Non lo so, io stavo svolgendo il mio ruolo di presidente del consiglio comunale, non so cosa possa essere successo prima o dopo. Non so dire se le persone siano state strumentalizzate o fomentate, mi fermo solo al fatto che il presidente del consiglio comunale, che ricopre un ruolo assolutamente imparziale, è stato diffamato. Mi hanno chiamato buffone e non penso di meritarmelo. Mi riserverò di capire se vi saranno strascichi legali. Si parla tanto di democrazia, ma ieri sera democrazia non è stata. A prescindere dalle posizioni che i partiti possono assumere, perché non è questo il modo di confrontarsi. Sarà la città a giudicare”.
Non è forse ora che le questioni personali i consiglieri di ambo le parti se le risolvano altrove?
“Si sono troppe, e come ho già riferito nel consiglio precedente, abbasseremo i minuti della dichiarazione di voto, perchè si prende la parola per dichiarare il proprio voto e non per fare ulteriori interventi. Farà parte delle nuove norme del regolamento del consiglio”.
Per l’opposizione, in merito a quanto accaduto, abbiamo interpellato il consigliere del PD Carlo Polvara, che ha dichiarato:
“Con tutto il rispetto per il vostro lavoro, devo dire che sto leggendo cose sulla stampa che un po’ ingigantiscono la portata di quanto è avvenuto. Come era prevedibile questa mozione ha destato molta attenzione e preoccupazione in tanti cittadini. Forse sarebbe stato meglio non presentarla, perché se fai una mozione per pacificare gli animi e questi sono i risultati, devo dire che non ha funzionato granché. Cosa è successo? È successo che per motivazioni un po’ burocratiche legate al regolamento, alla fine la mozione non è stata presentata, il gruppo di Fratelli d’Italia, aggrappandosi a un tema regolamentare, di fatto ha posticipato la discussione all’anno prossimo. Questo ha scatenato l’irritazione e il fastidio in alcuni presenti, è sembrata una mossa per sottrarsi al confronto”.
Continua Polvara “C’è stata contestazione, alcuni cittadini hanno preso la decisione di abbandonare la sala e il presidente Bulzomì si è subito irrigidito, contrapponendosi in modo molto netto ai presenti. A quel punto sono volate alcune parole che sono inaccettabili, perché sia chiaro che io non penso assolutamente che sia giusto chiamare buffone il Presidente. Però si poteva gestire la cosa evitando di aumentare la tensione, compresa anche la chiamata, secondo me non necessari, fatta ai carabinieri. Irrigidirsi anziché cercare di ricomporre la situazione ha fatto degenerare il contesto. Io poi ero in consiglio e non so cosa è esattamente successo fuori. Mi riferiscono di una situazione di forte tensione tra un consigliere di maggioranza e un cittadino, che sono quasi arrivati alle mani. Poi quanto successo alla consigliera Della Corna, trattenuta per un braccio, va sicuramente deprecato“.
Dall’esterno appare molto alta la tensione nelle sedute del consiglio, secondo lei perchè?
“A me sembra che sia una dialettica molto viva tra maggioranza e minoranza, ma che ci sia una tendenza generale ad alzare i toni. La maggioranza dovrebbe svolgere la sua funzione pubblica e dovrebbe tenere insieme la città, comprese le persone che non hanno votato l’amministrazione. Invece ha sempre un atteggiamento molto all’attacco, rispondendo alle critiche con molto nervosismo. Ovvio che il confronto politico non può degenerare e ci sono stati episodi dove sicuramente anche cittadini vicini alle nostre posizioni politiche hanno alzato i torni del confronto. Questo non è accettabile, però la tendenza dovrebbe essere di abbassare la tensione, non alimentandola“.
Non è forse ora che le questioni personali i consiglieri di ambo le parti se le risolvano altrove?
“Sono d’accordo. Ieri non sono intervenuto sul tema della variazione di bilancio perché avrei dovuto chiedere su cosa si stesse realmente intervenendo, se sulla variazione di bilancio o su una relazione su quanto accaduto nel corso della seduta. E il primo ad essere scocciato penso sia lo stesso assessore Balconi, che ha portato in consiglio una variazione che non condividiamo completamente ma la cui valutazione generale non è negativa, perché libera risorse per la città, e invece la discussione finiva sempre per tornare sugli episodi di contestazione. Questa immagine del consiglio comunale in cui i consiglieri si attaccano vicendevolmente sicuramente non avvicina i cittadini alla politica“.