Si alza ancora la temperatura tra il comitato Diritto Mensa da una parte e l’amministrazione comunale, con l’assessora alle Politiche Educative, Mariele Benzi, dall’altra. Il casus belli è noto: l’aumento delle tariffe dei pasti degli alunni in tutti gli scaglioni (ad eccezione di uno), entrato a regime all’inizio dell’anno a seguito del nuovo appalto con Cirfood. Il campo di battaglia attuale è quello delle due petizioni firmate dai cittadini per chiedere una marcia indietro a Villa Fiorita. La stessa assessora le aveva infatti contestate a mezzo stampa, dichiarando come molti genitori, raggiunti telefonicamente, avrebbero voluto ritirare l’adesione.
Pasini: “A noi nessuno ha chiesto di ritirare le firme”
In primo luogo, il presidente del comitato Diritto Mensa, Matteo Pasini, lamenta il mancato confronto con il Comune e rinnova l’invito a rispondere alle due Pec inviate il 14 e il 25 marzo, nelle quali, spiega, chiede di ricevere l’elenco delle persone che intendono ritirare la firma. “Ci serve per depennarle – prosegue – perché né a noi, né a coloro che hanno raccolto le firme cartacee sono arrivate segnalazioni in questo senso. Per togliersi dalla petizione online basta andare sul sito, ma questo non è avvenuto. Mentre per rimuoversi da quella cartacea serve chiamare chi le ha raccolte”.
Pasini passa poi al contrattacco, esprimendo dissenso rispetto ad alcune dichiarazioni di Benzi “che appaiono offensive e idonee a compromettere la fiducia reciproca” e che generano “un clima di sospetto”. Il riferimento è alle parole riportate a mezzo stampa in cui l’assessora metteva in dubbio la legittimità della raccolta firme. “Se si vuole fare chiarezza – prosegue – si convochi un tavolo con il comitato Diritto Mensa e con i genitori interessati, aperto a tutti e in cui chi può farlo si dissocia”.
Infine, il presidente del comitato chiarisce la sua posizione in merito alla legittimità delle firme raccolte. Esse “includono anche la geolocalizzazione di firmatari che, al momento della firma digitale, risultavano localizzati in aree diverse da Brugherio o dai comuni limitrofi (dove alcuni utenti hanno la residenza, nonostante frequentino le scuole a Brugherio). Questo, spero sia chiaro e condiviso, non implica una loro estraneità alla causa. È risaputo, infatti, che nei contesti digitali l’associazione delle firme alla rete aziendale o alla geolocalizzazione possa apparire fuorviante e non fedele alla residenza del firmatario”.
Il mistero del comunicato congiunto
Con il suo comitato, Pasini ha raccolto 1.400 firme in digitale. Tuttavia, non sono le uniche: altre due petizioni in formato cartaceo sono circolate tra i genitori brugheresi. Ed è intorno a queste petizioni e che si articola un piccolo mistero. Una nota per chiedere un incontro all’assessora Benzi è stata diffusa tra mercoledì 26 e giovedì 27 sottoforma di comunicato congiunto, sottoscritto da Pasini e dal presidente del comitato genitori dell’Istituto Don Camagni, Mauro Garofano. Quest’ultimo in qualità di “Rappresentante Genitori Raccolta Firme Petizione Cartacea” e non in quanto presidente del comitato genitori. Tuttavia, dopo poche ore Garofano ha chiesto di ritirare la sottoscrizione del comunicato.
A spiegare l’accaduto ci pensa il diretto interessato. “Insieme ad altri genitori dell’infanzia, primaria e della secondaria abbiamo fatto girare un documento word per la raccolta sulle chat delle classi, con termine 31 di gennaio – racconta Garofano – In seguito abbiamo passato il foglio alla presidente del comitato genitori della Forts, Ksenia Samatova, che ha raccolto anche lei duecento firme. Lo abbiamo fatto però in autonomia, in modo apartitico e in modo indipendente dai comitati genitori e dalla scuola. Poi il 21 febbraio abbiamo protocollato le cartacee della Don Camagni, con una quarantina di firme della Sciviero. Lo stesso giorno Ksenia ha portato la protocollatura delle altre cartacee. Qualche giorno prima avevano portato quelle in digitale, ancora una volta in autonomia. Entro trenta giorni l’amministrazione avrebbe dovuto dare obbligatoriamente una risposta”.
E la decisione di ritirare la sottoscrizione al comunicato di Pasini è arrivata proprio perché sono stati i singoli genitori, non organizzati in gruppi, a promuovere le petizioni sul cartaceo. Per cui si è trattato di un’iniziativa che – Garofano ci tiene a ribadirlo – non è stata portata avanti dai comitati genitori dei plessi in quanto tali. “Io avevo detto a Pasini che il comunitato andava bene, e ho dato l’ok. Ma l’errore l’ho fatto io, che non avevo avvertito in tempo i genitori della Fortis. E siccome in questa veste sono un genitore singolo, non mi posso arrogare il diritto di poter parlare anche per i genitori della Fortis, o per un’ulteriore associazione per la petizione sul cartaceo, che nei fatti non c’è”.
Tornando sulle accuse di illegittimità nella raccolta filrme, Garofano ribadisce: “Non è vero che la raccolta firme è stata irregolare. Abbiamo raccolto le firme all’uscita dalla scuola senza costringere nessuno e chi ha firmato sapeva perfettamente cosa stava firmando. Infine, Neanche a me sono arrivate richieste per ritirare l’adesione”.
Infine, Garofano conclude, “E comunque il comitato Diritto Mensa, di cui sono anche io membro, non è solo: i genitori della Don Camagni stanno facendo una battaglia per il rincaro delle mense e siamo alleati. Ma chiediamo di parlare meno delle petizioni e se c’è la volontà di sederci al tavolo e discuterne. Tutti i genitori che hanno raccolto le firme sono d’accordo con me”.
Caro mense, l’affondo di Villa Fiorita
A complicare il quadro c’è anche il fatto che una mail firmata da Samatova per chiarire di non essere a conoscenza del comunicato di Pasini e per dissociarsi è arrivata all’assessora Benzi. Il tutto prima che la stampa diramasse il contenuto del comunicato. Tanto da far commentare Pasini con ironia: “Le mail che ha ricevuto la Benzi da chi si vuole dissociare in questi giorni? Forse qualcuno li ha chiamati in anticipo visto che il comunicato stampa non era uscito e loro non erano stati avvertiti in tempo. Di solito ci si dissocia dopo la fuoriuscita del comunicato, non prima”.
La situazione di confusione non è comunque passata inosservata, tantoché Villa Fiorita ha diramato una nota a nome di Benzi e Assi.
“Appare ormai del tutto evidente che chi ha montato questa protesta stia agendo in modo del tutto personale, utilizzando l’argomento ‘mensa’ quale mero strumento di lotta politica. Molti sottoscrittori della petizione si stanno lentamente distaccando dal metodo e dai toni utilizzati. Firmatari e comitati genitori stanno prendendo le distanze dai comunicati stampa attraverso mail che arrivano persino all’indirizzo istituzionale, nelle quali dichiarano di essere estranei a ciò che viene riportato e di non voler essere fraintesi nei loro intendimenti.
La strumentalizzazione che si sta conducendo intorno a un argomento così importante e delicato comincia a disturbare la comunità. La ‘fiducia reciproca’ a cui si fa riferimento nei comunicati è infranta dallo stesso autore, nella misura in cui è stato perfino costretto a rettificare intestazioni e firme delle sue prese di posizione pubbliche, avendo preso consapevolezza, forse troppo tardi, di non poter parlare a nome di chi non lo ha mai delegato a ciò.
A firma congiunta, questa sì, di Sindaco e Vicesindaco”.