Torniamo a parlare di mense scolastiche e costi, tema caldissimo in città nonostante la stagione fredda. Nel tradizionale incontro del martedì di sette giorni fa, in cui il sindaco incontra la stampa, Mariele Benzi, vicensindaca e assessora con delega all’istruzione, ha voluto fare alcune precisazioni in merito alle polemiche che si sono venute a creare in relazione all’aumento del costo unitario dei pasti.
Benzi “Aumenti, notizie infondate e polemiche strumentali”
L’assessora ritiene infondata la notizia secondo cui il prezzo del singolo pasto vedrà un aumento per le famiglie del 40 percento e che quasi tutte finiranno per pagare la tariffa più alta. Aggiunge poi che a suo parere la polemica è del tutto strumentale. Fa probabilmente riferimento all’articolo apparso su Heo Post, in cui in realtà non si parlava di un aumento del 40 percento, ma fino ad un massimo del 40 percento, prendendo a riferimento quella che era la tariffa più elevata fino a qualche mese fa e quella più alta attualmente.
Un raffronto che può non esser del tutto corretto, in quanto vi erano un minor numero di scaglioni reddituali rispetto ad oggi, quindi non è detto chi pagava la tariffa più alta lo scorso anno, continuerà a pagare la tariffa più alta quest’anno. Ma ai fini puramente statistici, parlando in maniera nuda e cruda di numeri, certamente non un dato bugiardo.
Il dettaglio degli scaglioni
“Vi è stato un aumento del numero delle fasce di reddito su base isee – precisa Benzi – che ha moltiplicato il numero di soggetti che avranno accesso al contributo da parte dell’ente. Ne conseguirà un maggiore investimento da parte dell’ente stesso, che passa così da complessivi 377.000 euro a 435.000 euro, con incremento della spesa di 62.000 euro. Se in passato oltre i 14.000 euro non era possibile fruire di agevolazioni, noi abbiamo dato a un maggior numero di nuclei famigliari la possibilità di richieder questa agevolazione, portando a cinque gli scaglioni. Il contributo decresce naturalmente a seconda del reddito dichiarato, passando dai 10 centesimi della fascia più alta, fino alla totale gratuità per le famiglie segnalate dai servizi sociali”
La vicensindaca quindi snocciola nel dettaglio scaglioni e tariffe, allo scopo di chiarire maggiormente la situazione: fino a 7.250 euro di reddito la spesa complessiva a pasto per le famiglie sarà di 2,40 euro, con una riduzione del costo di 80 centesimi rispetto al passato. Questo parametro verrà adottato anche per le famiglie con almeno 3 figli. Da 7.250 euro e fino 14.600 euro il costo salirà a 5 euro, con aumento, sottolinea la vicesindaca, di 20 centesimi rispetto al passato. Tra i 14.650 e 20.000 euro il pasto costerà 5,40 euro, mentre per le due fasce di reddito più elevate, quella compresa tra i 20.000 e 30.000 euro e i redditi oltre 30.000 pagheranno rispettivamente 5,60 e 6,77 euro.
Tariffe, dati estrapolato da studio su comuni limitrofi
“Prevediamo che la fascia che va dai 20.000 e 30.000 euro– continua l’assessora –sarà quella con il maggior numero di richieste. L’opposizione dice che abbiamo stabilito il tariffario senza nemmeno conoscere il numero esatto di utenti, ma per noi non era possibile saperlo, in quanto oltre i 14.000 euro di reddito, in passato, non era possibile accedere al contributo. Era chiaro quindi che le famiglie che superavano questa soglia non presentavano neanche la domanda. Chi istruirebbe un iter burocratico sapendo che la domanda verrebbe respinta”?
Quindi, come si è arrivati a stabilire le diverse tariffe? “Grazie all’ottimo lavoro dell’ufficio competente – continua Mariele Benzi – che ha effettuato uno studio sulla base dei dati dei comuni limitrofi”. Anche questo studio però presentava delle criticità, perché tra i comuni vicini a Brugherio, ce ne sono di più grandi, come Cologno Monzese, oppure di più piccoli ma più ricchi, come Vimercate.
“Ed è per questo – aggiunge – che abbiamo cercato di adattare i dati raccolti a quella che è la nostra realtà cittadina”. Per meglio spiegare la situazione alle famiglie, Benzi sta pensando a due diverse strade: scrivere loro direttamente, oppure incontrare rappresentanti di classe, d’istituto e associazioni di genitori presso la sala consiliare a Villa Fiorita. “Temo che le persone non abbiamo capito bene, oppure che per ragioni varie sia passata una informazione assolutamente non veritiera. La situazione non è così catastrofica, purtroppo ogni volta che vi è un bando di gara occorre adeguare i costi ma siamo convinti di essere riusciti a tamponare bene gli aumenti”.