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A Freedom l’on. Frassinetti e le presidi di Brugherio per parlare di Scuola

La figura del docente, il rapporto con le famiglie, i bisogni e i desideri dei ragazzi e la piaga del bullismo. Sono alcuni dei temi trattati nell’approfondimento dedicato alla scuola andato in onda su Freedom Street Radio lo scorso 24 gennaio. Alla conduzione Gius di Girolamo.

Scritto da

Valentina Drago

Pubblicato il

27 Gennaio 2025

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Parlare di scuola significa fare progetti per il futuro delle nuove generazioni. Ma anche occuparsi dei problemi e dei bisogni che studenti, docenti e personale scolastico vivono nel presente. Lo sanno bene Daniela Iacopino e Annamaria Sicilia, le dirigenti scolastiche dei comprensori Don Camagni e Nazario Sauro di Brugherio, ospiti dello speciale del programma radiofonico La Solitudine dei Numeri Primi condotto da Gius di Girolamo.

Molte le necessità concrete che hanno presentato all’ospite d’onore della puntata, la sottosegretaria del Miur Paola Frassinetti che ha dialogato con le dirigenti scolastiche presenti e si è fatta portavoce del programma del ministero.

E nella seconda parte del programma, un po’ a sorpresa, un approfondimento sulla condizione giovanile e sul rapporto ragazzi-genitori insieme a Serenella Pesarin, ex assessore alle politiche giovanili di Brugherio



Riforma tecnica-professionale, ripristino dei voti in condotta nelle scuole secondarie di primo grado e ripristino dei giudizi sintetici alle scuole primarie sono alcuni risultati dei primi due anni di lavoro al Miur rivendicati dall’on. Frassinetti: “la riforma sperimentale tecnica-professionale, il cosiddetto quattro più due, è mirato a favorire l’occupazione. Sono già diversi gli istituti che si sono aperti alla sperimentazione, è un segnale positivo, ma le conclusioni si potranno trarre solo a iscrizioni chiuse. Personalmente sono poi contenta che siano stati ripristinati i giudizi sintetici alle scuole primarie, perché i genitori – soprattutto di origine straniera – erano disorientati dai giudizi esplicitati con i termini avanzato, base o intermedio”

La figura del docente e il rapporto con studenti e famiglie


Il dibattito è entrato nel vivo affrontando il tema del rapporto tra docenti, studenti e le loro famiglie e del ruolo che la società di oggi riconosce agli insegnanti.

In un comprensorio con all’interno bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni come il Don Camagni questo rapporto varia a seconda delle fasce d’età, come ha spiegato la dott.ssa Iacopino.

“Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia c’è un totale affidamento dei genitori nei confronti dei docenti. Empatia, competenza e senso di responsabilità sono le fondamenta del rapporto educativo. Per la scuola primaria, è centrale la corresponsabilità educativa, il rapporto docenti e discenti è basato sulla fiducia e sulla ricerca di autonomia e sulla costruzione di un metodo di studio. A livello di scuola secondaria, invece, è spesso necessario ripristinare un rapporto di collaborazione con le famiglie.”

In questa fascia di età si verificano i maggiori fenomeni di bullismo e cyberbullismo – ha proseguito Iacopino – è importante lavorare sulla motivazione e corresponsabilità educativa. Nella mia prima esperienza da dirigente qui a Brugherio sono stata molto fortunata: da parte dei docenti trovo una grande consapevolezza e i ragazzi nell’80% dei casi hanno rapporto proficui e di affidamento.

L’attualità racconta spesso di rapporti difficili e tensioni che sfociano anche nella violenza fisica verso il personale scolastico. ” Si è capovolto il paradigma che vedeva le famiglie dalla parte del docente – ha commentato l’on. Frassinetti – ecco perché abbiamo dato importanza alla figura del docente che, purtroppo, ultimamente è oggetto di atti di violenza anche fisica. Abbiamo modificato il codice penale, aumentando la pena per chi è violento contro il personale scolastico. E la reintroduzione del voto in condotta serve proprio a sanzionare questi atti di estrema gravità.”

“L’intervento normativo non è solo stringente per arginare l’attacco a del personale che, nelle sue funzioni, rappresenta lo Stato. Diventa necessario per ripristinare il prestigio della figura dei docenti” – ha chiosato Iacopino.

Bullismo e cyberbullismo: un fenomeno “carsico”


Violenza e mancanza di empatia e rispetto sono le problematiche alla base dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo “frequenti e di gravità crescente”, come ha segnalato la dott.ssa Iacopino e che per la dott.ssa Sicilia rappresentano una vera e propria emergenza sociale.

Li vede come “un segno del nostro tempo” Frassinetti: “una volta il più forte della classe difendeva i deboli, oggi c’è una odiosa inversione di tendenza. La risposta, un deterrente, è nell’educazione civica e nel rapporto scuola-famiglia”

Per combattere il fenomeno diventa importante capire cosa c’è dietro. Il contributo arriva dall’esperienza diretta delle dirigenti scolastiche. “I ragazzi sottovalutano la loro condotta, anche per effetto del disorientamento e della mancanza di empatia che è crescente anche tra i ragazzi – analizza Iacopino – La corsa al prevenire l’espressione dei bisogni dei figli è un errore diffuso, è indispensabile per i ragazzi provare tutti i sentimenti, comprese la noia e la rabbia”.

Secondo la dottoressa Sicilia il germe del problema è nell’esempio che si riceve dagli adulti in merito al rapporto con la tecnologia: “è una emergenza sociale che comincia dagli adulti, che per primi nei momenti di convivialità stanno dietro allo schermo del telefono. O mettono in mano a bambini di pochi mesi tablet e smartphone per farli stare tranquilli. Si vede il mondo attraverso lo schermo, si vive una realtà parallela dove sembra che tutto si può reiterare e rifare e non c’è il peso e la gravità dell’offesa.

“Si tratta di un fenomeno difficile da affrontare – ha chiosato Frassinetti – ha le fattezze di un fiume carsico. Ci vuole tanta attenzione ed è una battaglia che si può affrontare solo in sinergia tra stato, scuola e famiglie.”

Docenti per vocazione: la necessità di ripensare l’accesso alla professione


Per la dott.ssa Sicilia, dirigente del comprensorio Nazario Sauro, alla scuola è riconosciuto il ruolo di pilastro della società attuale e ai docenti spetta il compito complesso di “intervenire sullo sviluppo cognitivo e sociale di ragazzi, anche giovanissimi, che vivono una condizione di “solitudine digitale”. Non solo le competenze sulle materie specifiche, è necessaria empatia, capacità di accogliere e ascoltare i ragazzi, i docenti hanno prima di tutto un ruolo di cura dei rapporti. Non è quindi un lavoro che si può scegliere alla leggera, credo che anche il Ministero si stia interrogando sulla selezione e sull’accesso alla professione.”

Concorde Frassinetti nel ritenere che non sia più sufficiente essere ferrati sulle proprie materie di insegnamento: “i nuovi docenti hanno una formazione molto completa, noto una gran voglia di essere presenti e aggiornati. Bisogna tenere sotto controllo tante tematiche, formare anche per l’innovazione tecnologica e l’educazione civica, e fare poi una formazione specifica per poter entrare in contatto con gli studenti.”

Secondo la dott.ssa Iacopino il tema della vocazione va un po’ in corto circuito quando si parla di insegnamento di sostegno. L’aspetto della vocazione e della preparazione all’inclusione è ancora più centrale, in realtà spesso è visto solo come un canale preferenziale per entrare nelle scuole. “Siamo consci che per insegnanti di sostegno ci voglia la specializzazione – ha risposto Frassinetti – uno dei problemi del precariato è che insegnanti di sostegno non hanno la specializzazione e non possono essere stabilizzati. La prossima specializzazione è di cinquantamila insegnanti di sostegno tra TFA e Indire, con aumento dell’organico di oltre duemila unità con l’ultima legge di bilancio.”

Edilizia scolastica, tra sicurezza degli edifici e bellezza degli ambienti di apprendimento


C’è poi il tema dell’edilizia scolastica, già toccato dal Ministro Valditara intervenuto povo più di un anno fa proprio a Brugherio. “La problematica più diffusa sono i soffitti che crollano perché abbiamo un patrimonio edilizio vetusto – spiega Frassinetti – Le principali criticità sono la sicurezza, l’adeguamento per gli studenti con disabilità, oltre alla necessità di progettare nuove scuole. Il Ministero sta investendo molto in edilizia scolastica anche al sud, con il progetto Agenda Sud. Abbiamo un occhio particolare per le palestre, riteniamo che lo sport sia importante per la crescita dei nostri ragazzi.”

Per la dottoressa Sicilia non si tratta solo di un tema di sicurezza. Anche l’ambiente fisico ha una funzione nel consentire il corretto svolgimento del compito dei docenti e della scuola. “La serenità nasce negli ambienti di apprendimento belli. E la bellezza non è una categoria estetica asettica, è un’educazione. Noi con il PNRR e Scuola 4.0 abbiamo avuto una grande opportunità di trasformare gli ambienti di apprendimento per offrire una didattica più dinamica. Avere dei lavoboratori significa dare la possibilità di imparare sul fare”.

“Confermo che sull’edilizia stiamo mettendo in campo risorse – ribatte Frassinetti Ricordo che la competenza è degli enti locali. A mio avviso lo smantellamento di province da questo punto di vista è stato un errore, erano centri importanti nella cura dell’edilizia scolastica.”

L’epoca di Antigone


Nella seconda parte dello speciale un approfondimento sul rapporto tra genitori e figli adolescenti con Serenella Pesarin, ex assessore alle politiche giovanili di Brugherio.

“Si parla molto di crisi adolescenziale, ma la scienza ci dice che la difficoltà è genitoriale. I genitori sono in difficoltà nel trovare modelli educativi da attuare. Viviamo nell’epoca di Antigone, che pretendeva che il fratello venisse sepolto in patria, pur avendola tradita. Oggi c’è la preoccupazione di essere sempre disponibili. Si vuole anticipare i bisogni dei propri figli e non dargli le regole, che sono anche rinuncia e fatica, non abituandoli alla resilienza. Ed alla prima difficoltà o scappano, o si chiudono, oppure aggrediscono”.

In accordo la dott.ssa Iacopino: “L’esigenza è quella addirittura di anticipare l’espressione dei bisogni dei figli. A fronte di una scarsa capacità di dialogo e di ascolto all’interno delle famiglie. Che non riescono ad essere dei modelli educativi, si tende ad essere amici dei figli e non genitori”.

Un quadro critico su cui per gli adolescenti ha pesato anche il Covid, che “ha interrotto i processi evolutivi di crescita, portando a conseguenze come l’Hikkikomori”.

Un focus sulle scuole di Brugherio e sui progetti in campo


Brugherio ha tre grandi istituti, con una responsabilità educativa di circa 2.900 ragazzi. Le iscrizioni sono aperte dal 21 gennaio al 10 febbraio. “Siamo scoppiettanti di progetti – ha sottolineato la dott.ssa Sicilia – alcuni anche con Freedom Street Radio. Fare la radio significa mettere in campo tante competenze trasversali. Non è semplice parlare a un microfono, tenere il tempo, preparare una scaletta.

Diversi i programmi del Nazario Sauro. A partire dalla “Life Week”, progetto incentrato sulle cosiddette “life skills”, competenze per imparare a vivere che arriveranno dall’esempio di personaggi. Tra questi, persino i calciatori del Monza.

Il “Summer camp” è invece dedicato a immersioni nelle lingue straniere. Il “progetto Opera” porterà i ragazzi della scuola primaria al Teatro Arcimboldi di Milano rendendoli protagonisti di un’opera.

L’istituto Don Camagni, definita con le parole della sua dirigente dott.ssa Iacopino “è una scuola non convenzionale”. Scuola polo per l’alto potenziale cognitivo, intrattiene rapporti con l’Università di Pavia. Punta molto sullo sport, con orgoglio detiene il titolo del triangolare di atletica. Tra i progetti di punta “Scuola aperta”: alle sezioni a tempo prolungato si aggiungono sezioni a tempo ordinario con la possibilità di frequentare corsi pomeridiani di varia natura, come pasticceria, percussioni, giornalismo, musica di insieme.

È possibile riascoltare la puntata integrale su Mixcloud