Sfera Ebbasta
Arte, cultura e spettacoli, Musica

Sfera Ebbasta illumina San Siro e si consacra definitivamente

Siamo stati a San Siro in occasione della prima di due imperdibili date del Trap King Sfera Ebbasta, dove più di 60 mila persone non hanno smesso di cantare nemmeno per un minuto

Scritto da

Gabriele Sità

Pubblicato il

Condividi

Il primo San Siro non si scorda mai, e Sfera Ebbasta lo sa bene. Ormai da anni consacrato come uno dei migliori rapper italiani e come pioniere della trap in Italia, il Trap King aveva un solo tassello mancante alla sua incredibile carriera da oltre 200 dischi di platino: riempire lo stadio di San Siro. Si sa, la Scala del Calcio è riconosciuta come il palcoscenico più prestigioso musicalmente sul territorio nazionale, ma non tutti possono permettersi di esibirsi su un palco simile.

Dopo anni di lavoro, evoluzione e costanza, Sfera Ebbasta è andato oltre le aspettative: oltre a riempire tutto lo stadio nella data del 24 giugno, che sarebbe dovuta essere l’unica, è riuscito a fare sold out anche nella seconda data del giorno successivo, un successo incredibile. Ma c’era da aspettarselo perché, come canta lui stesso in “20 Collane” Sfera Ebbasta piace a tutti, come il McDonald.

Alla fine del concerto, l’artista ha anche annunciato un nuovo tour nei palazzetti nel 2025, che verrà a toccare la tappa di Milano il 4 e 5 aprile all’Unipol Forum di Assago. La probabilità di sold out di entrambe le date è davvero elevata, se non addirittura certa, motivo per cui ci aspetta possano essere annunciate date ulteriori proprio nel palazzetto milanese.

Sfera Ebbasta: l’attesa

L’attesa del concerto, tra sole e soprattutto tanta pioggia, è stata estenuante, ma ne è valsa assolutamente la pena. Arrivati sul posto alle 9 del mattino, abbiamo provveduto subito ad accodarci nella fila riservata agli ingressi nel prato. Una volta giunti sul posto le persone erano davvero moltissime, c’era addirittura qualche coraggioso che è stato in grado di accamparsi fuori da San Siro la sera prima con tenda, sacchi a pelo e provviste per le 24 ore antecedenti al concerto. Tra una chiacchierata fra amici, risate e qualche partita a carte, il tempo è passato velocemente fino alle 13:30, momento in cui la pioggia ha cambiato la situazione. Fino alle 17, orario di apertura dei cancelli, la coda ha assunto le sembianze di un martirio, con diverse persone ammassate che dovevano ripararsi da una pioggia sporadica.

L’attesa dentro lo stadio è stata più gradevole. Sarà che le persone erano più rilassate dopo essere riuscite ad accaparrarsi il posto davanti nel parto, sarà che mancava ormai poco al concerto o piuttosto che ormai eravamo tutti troppo stanchi per essere ancora così ansiosi e ammassati come nelle ore precedenti. Ai primissimi segnali di inizio concerto, tra luci o scritte sui maxi schermi, il pubblico ha iniziato a galvanizzarsi in un modo difficile da descrivere a parole: è stato un qualcosa di magico che ha reso la serata ancora più bella. All’ingresso di Sfera Ebbasta il boato enorme ha invaso lo stadio. Si è sentito qualcosa di più forte solo in occasione del suo marchio di fabbrica, “BHMG”, urlato dal pubblico in occasione di “Tik Tok”, e durante tutta la durata di “Visiera a Becco”, con cui l’artista ha chiuso il concerto. 

Lo show di Sfera Ebbasta

Il concerto è stato un vero e proprio spettacolo di due ore: giochi di luci, ballerini e addirittura fuochi d’artificio finali. La scenografia, come dichiarato dallo stesso artista, è studiata nei minimi dettagli, in modo da rappresentare qualcosa di profondo, ovvero la scalata al successo di un ragazzo che è partito da nulla. “Dal niente a qualcosa, da qualcosa a tutto” rappa in “$€ Freestyle”. Alta 10 metri, la scenografia rappresenta i palazzoni di Cinisello nei quali Sfera è cresciuto, con una sorta di trono al centro di essi, sopra il quale l’artista di Ciny ha cantato i primi pezzi.

Restando in tema, la scaletta è stata a nostro modo di vedere una vera e propria genialata. L’apertura del concerto è studiata in modo tale da incendiare subito il pubblico con dei piccoli spezzoni dei pezzi di vecchia data più amati dai fan, partendo da “Visiera a Becco”, che per molti è il miglior pezzo della carriera di Sfera, passando per “XDVR” e “Panette”.

La scaletta

La scelta di dare quasi un ordine cronologico iniziale è stata ripagata dall’enorme apprezzamento del pubblico, che non ha potuto fare a meno di accompagnare il rapper in ogni strofa. Le emozioni provate durante tutto lo show sono impagabili per ogni fan di Sfera, che ha potuto assistere a un esibizione totale e totalizzante, definibile un show a 360°, dove sono state performate quasi tutte le migliori canzoni di ogni disco, da “XDVR” a “Sfera Ebbasta”, passando per “Rockstar”, “Famoso” e l’ultimo “X2VR”. 

Ovviamente però, nella scelta della scaletta è rimasta fuori qualche canzone per lasciare spazio ad altre. Non tutte potevano essere incluse nello spettacolo, e credo che Sfera con queste decisioni sia riuscito a mettere d’accordo la stragrande maggioranza del pubblico. Durante l’esibizione abbiamo avuto modo di assistere a ogni genere: partendo dalle storiche canzoni trap del 2016, passando per i primi pezzi hip pop e urban che hanno segnato una grossa evoluzione nella carriera di Sfera, arrivando ai pezzi un po’ più commerciali e quindi graditi anche a pubblico di non di appassionatissimi del genere. Insomma, scelte azzeccate e pubblico soddisfatto, il mix perfetto per un ottima serata di musica.

Gli ospiti

E’ stato anche l’esordio live del nuovo disco X2VR, fresco certificato quarto disco di platino in FIMI, la Federazione industria musicale italiana . A tal proposito, non sono mancati gli ospiti: a performare i pezzi dell’ultimo album accanto al rapper di Cinisello c’erano Geolier, reduce dai concerti di Napoli dove ha più volte riempito lo stadio Diego Armando Maradona, Anna, Simba la Rue e il grande amico Lazza. Non sono mancate ovviamente le sorprese: Sfera ha portato con sé tanti amici in questa giornata di festa, ha riunito i Bimbi di Charlie Charles (Tedua, Izi, Rkomi) e ha cantato l’omonimo pezzo insieme a loro.

Mancava solo Ghali, presente il giorno successivo. Insieme a lui anche gli amici storici come Drefgold, Tony Effe e Side Baby, artisti che hanno fatto la storia della trap in Italia e la cui presenza è stata assolutamente amata dal pubblico. Presente anche Luchè con la hit “Stamm Fort” e l’immancabile compagno di una vita e storico produttore Charlie Charles, salito sul palco verso la fine dell’esibizione per suonare il pianoforte in pezzi emozionanti come “15 Piani”, “Notti”, “BRNBQ” e “Bottiglie e Privé”. 

Le sensazioni del pubblico presente

Le sensazioni finali dei presenti, tutti rimasti in riserva della propria voce, sono quelle di un’esperienza incredibile, una giornata indimenticabile e che molti reputano quasi irripetibile. C’è chi ha pensato subito di tatuarsi la data di questo giorno storico, c’è chi lo ha messo in cima alla classifica dei concerti più belli mai visti nella propria vita, dopo essere stato in cima alla liste dei desideri di ognuno. Per molti questo è un sogno diventato realtà. Per altri invece è stato il primo concerto della propria vita, ma le sensazioni sono le stesse: “ho assistito a qualcosa di clamoroso e assolutamente unico”. 

Insomma, per la generazione Z Sfera Ebbasta rappresenta molto: infanzia, adolescenza e quotidianità, e riuscire ad assistere alla prima data a San Siro in quella che è stata la vera e propria incoronazione del Trap King, è un’esperienza che verrà ricordata a lungo, che ci porteremo sempre dentro e che difficilmente verrà dimenticata