domenica, Agosto 3, 2025
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Biblioteca Vivente: i detenuti del carcere di Monza si raccontano

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“Biblioteca Vivente: una proposta per il superamento dei pregiudizi”, è questo il titolo e l’obiettivo del progetto portato avanti dall’associazione Carcere Aperto, che ora invita tutti a leggere questi “libri viventi”, ossia le storie che i detenuti racconteranno. A presentarci questa iniziativa sono stati il presidente dell’associazione Carcere Aperto, Stefano Del Corno e Sergio Conti, volontario e responsabile di questo evento, che sabato 14 prenderà piede presso la Casa circondariale di Monza.

Conti: “Diminuire il pregiudizio e vedere le persone per ciò che sono realmente”


Del Corno e Conti presentano l’evento con l’obiettivo di sensibilizzare la situazione dei detenuti nelle carceri, fornendo una prospettiva diversa dei detenuti. “È una bella occasione per conoscere il carcere da un’angolazione diversa. Questo progetto, Biblioteca Vivente, dura diversi mesi con le persone detenute; partendo da letture condivise, film o incontri, riflettono su passaggi della loro vita e la condividono come “libro vivente”, mettendo insieme più “umanità”, perché per loro essere ascoltati da persone che vengono da fuori è importante”.

Sergio Conti racconta poi di un lavoro che possa aiutare sia i detenuti che le persone esterne al carcere, col fine ultimo di abbattere il pregiudizio legato alla fedina penale. “L’obiettivo del progetto è quello di far lavorare su di sé i detenuti, per molti di loro è la prima volta in cui si guardano dentro, un momento di autocoscienza. Questa cosa non può che fare del bene alla loro persona, aiutandoli nel momento dell’uscita dal carcere e del reinserimento nella società”.

Conti sottolinea poi come questa giornata non sarà una sfida per i soli detenuti, ma anche per i “lettori”. “Oltre ai detenuti questa attività serve anche a coloro che il 14 giugno entreranno in carcere per leggere questi libri viventi…sì, entreranno in una casa circondariale e incontreranno persone che hanno commesso dei reati, però sono comunque persone, e vanno viste come tali. Questo aiuta a diminuire il pregiudizio, a giudicare le persone per ciò che sono e non per ciò che si pensa loro siano. Inoltre questo aiuta anche i detenuti, che oltre a guardarsi dentro capiscono che fuori dal carcere non tutti ce l’hanno con loro solo per la fedina penale sporca, ma ci sono persone che li guardano con occhi diversi, disposte a confrontarsi e a parlare con loro”.

Biblioteca Vivente: come si aderisce?


Per vivere questa giornata i volontari di Biblioteca Vivente chiedono almeno tre ore di tempo, da dedicare alle storie dei detenuti. Il numero dei partecipanti sarà inoltre limitato, e per prenotarsi occorre mandare una mail a bibliotecaviventemonza@gmail.com contente come oggetto “biblioteca vivente 2025”. Nel contenuto della mail andrà anche indicato il nome, cognome, data e luogo di nascita, professione (se studente, di quale ordine di studi o facoltà universitaria), inoltre andrà allegato un file con il documento di identità e la fascia oraria in cui ci sarete. Le fasce orarie saranno tre: la prima dalle 9 alle 11.45, la seconda dalle 11.15 alle 14 e infine la terza dalle 15.15 alle 18. In conclusione si chiede di specificare la comprensione e il dialogo anche in lingua spagnola e inglese, per favorire alcuni dialoghi con dei detenuti. La presenza all’evento sarà poi confermata via mail.

Non potranno accedere i parenti dei detenuti, magistrati, avvocati, appartenenti alle forze dell’ordine e i minorenni, salvo se accompagnati da un adulto con la delega del genitore. Non si potranno portare all’interno del carcere dispositivi elettronici come telefoni, smartwatch, auricolari, PC e ogni tipo di device elettronico. Questi andranno lasciati in auto o a casa, in quanto non saranno disponibili armadietti dove riporli.

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