sabato, Agosto 2, 2025
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Di casa in casa: l’abitare in autonomia

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A ognuno la sua, secondo i propri desideri e aspettative, bisogni e tempi, possibilità. Perché quello di avere una casa – un rifugio sicuro, accogliente, costruito su misura – è un desiderio comune a tutti, anche alle persone con disabilità. Realizzarlo, per loro, è però spesso più complicato, ma certo non impossibile. Anzi: i progetti di abitare sperimentale realizzati negli anni dalle realtà che fanno parte della Rete TikiTaka e che sono impegnate nelle attività del tavolo “Di casa in casa” dimostrano proprio il contrario.

Di casa in casa, diamo i numeri


Intanto qualche numero: sono 22 i progetti attualmente attivi secondo 14 differenti tipologie di abitare in 13 comuni della provincia di Monza e Brianza a favore di oltre 300 persone con disabilità. Coinvolgono 39 tra organizzazioni di terzo settore ed enti pubblici e circa 130 operatori, oltre a decine e decine di volontari. Si tratta di progetti in evoluzione costante, che cambiano e si modificano seguendo i percorsi di crescita delle persone e le loro storie di vita.

«Negli ultimi anni – spiega Annalisa Michelon, che coordina le attività di “Di casa in casa” – il tema dell’abitare per le persone con disabilità ha subito una forte accelerazione: è successo soprattutto sulla spinta della legge 112/2016 dedicata al “Dopo di noi” che, in modo anche un po’ inaspettato, ha promosso un processo di accelerazione non solo all’avvio di percorsi di avvicinamento all’abitare, ma anche alla residenzialità stabile.

Per lungo tempo l’abitare delle persone con disabilità è stato pensato, costruito e realizzato in modo prevalente, se non esclusivo, in funzione di situazioni di vita emergenziali e all’interno di contesti specifici come le CSS, le Comunità alloggio, le RSD: luoghi caratterizzati da determinate peculiarità in termini strutturali, di personale e rispondenti a standard dettati da normative e criteri di accreditamento.

Il sostegno di Fondazione Comunità di Monza e Brianza


Ora invece le cose stanno diversamente: accanto a questi contesti che continuano a rivestire un ruolo cruciale per l’abitare delle persone con disabilità, sono diversi i percorsi sperimentali in sviluppo e, nonostante tutte le complessità, le persone con disabilità sono stimolate a scegliere nell’oggi, con il giusto accompagnamento, dove vivere e con chi». Ed è proprio all’interno di questo processo che è nato il tavolo “Di casa in casa” della Rete TikiTaka, il primo a essere stato sostenuto dalla Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e il primo ad aver avviato, nel 2019, un lavoro dal respiro provinciale, mettendo in connessione le realtà che avevano avviato dei percorsi sperimentali di abitare, tra avvicinamento all’autonomia e residenzialità permanente – autonomamente o in co-progettazione con altri enti, associazioni o famiglie.

I progetti di abitare sperimentale coinvolgono le persone con disabilità e le loro famiglie, gli operatori e i volontari, le organizzazioni e gli enti. Percorsi di formazione, approfondimento e aggiornamento sono fondamentali: per questo “Di casa in casa” propone annualmente incontri dedicati in modo particolare alle famiglie e aperti a tutti, durante i quali approfondire le tematiche più urgenti e più sentite. Il nuovo ciclo, quest’anno promosso dai Centri per la vita indipendente di Carate Brianza e di Vimercate, ha preso il via l’8 maggio: “I servizi residenziali per le persone con disabilità: come ripensare l’abitare. Esperienze a confronto” il focus del primo incontro che, in particolare, ha portato ad allargare lo sguardo dall’abitare al progetto di vita.

I prossimi appuntamenti


I prossimi appuntamenti sono in calendario il 23 settembre (“Abitare e PNRR: le esperienze della Provincia”), il 20 novembre (“L’abitare dedicato a persone con autismo: Una casa per noi. L’esperienza dell’associazione Cascina San Vincenzo”) e il 27 gennaio 2026 (“Abitare e giovani: famiglie che pensano al futuro”). Informazioni e dettagli saranno pubblicati su progettotikitaka.com.

«Siamo felici di aver organizzato momenti di incontro e di confronto anche fuori dalla provincia di Monza e Brianza: grazie alla collaborazione stretta con Caritas abbiamo avviato nuovi percorsi a Magenta e a Garbagnate. Questo vuol dire che il metodo promosso dalla Rete funziona e suscita interesse. Ora – conclude Michelon – al centro delle attività del tavolo di lavoro c’è il tema dell’abitare per persone con disabilità complesse: un tema caldo, difficile, su cui stiamo concentrando le nostre attenzioni».

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