Lunedì 10 febbraio 2025, alle ore 16.30, nel Parco Martiri delle Foibe in via Santa Caterina, si è tenuta la cerimonia di deposizione di una targa istituzionale in ricordo di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo dalle terre istriane, fiumane e dalmate.
L’evento si inserisce nelle commemorazioni del Giorno del Ricordo, istituito per non dimenticare gli eccidi delle foibe e il dramma degli esuli tra il 1943 e il 1945.
La targa: un simbolo per non perdere la memoria
“Per non perdere la memoria” queste parole risuonano con forza nel contesto di una vicenda che, per troppi anni, come dice il sindaco Assi “non ha mai visto un processo, un tribunale che abbia stabilito una verità oggettiva”. Il primo cittadino prosegue il suo discorso introduttivo, che culminerà con lo svelamento della targa, dicendo che a causa della mancanza di una verità oggettiva si sono create diverse memorie di parti, legate appunto ai partiti.
Sottolinea come la presenza a questo tipo di eventi sia fondamentale per arricchire e ristabilire una memoria collettiva. Continua poi muovendo una critica al governo che non ha mai ritirato le onorificenze a Tito, che tuttora ha vie o piazze intitolate a suo nome.
Per Assi si tratta di una mancanza di rispetto verso gli esuli e i loro familiari, per i quali il sindaco auspica verrà prima o poi dedicato un riconoscimento ufficiale per esprimere loro solidarietà.
Un momento di raccoglimento e riflessione
Si procede appunto con lo svelamento della targa, che porta scritto “Al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle terre istriane, fiumane e dalmate nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Un gesto simoblico ha accompagnato la cerimonia: la fontana del parco si è illuminata di rosso, a simboleggiare il sangue versato in quegli anni tragici. Nessun tricolore esporto, nel rispetto del cerimoniale e per sottolineare che questa non è una celebrazione, ma un momento di raccoglimento e riflessione.