Dopo una buona settimana, che ha visto la Juve vincere la prima partita della nuova Champions League, in campionato è stato fatto un passo indietro. Juventus – Napoli, a livello di spettacolo, non è stata di certo la miglior partita da guardare per gli appassionati di calcio. Tanta tattica, studio continuo e attesa dell’avversario, poche occasioni e poca voglia di andare a vincere la partita. Qualche spunto in più si è visto solo nel Napoli, nel primo tempo con un ispiratissimo McTominay alla prima da titolare con il club azzurro, e un paio di buone occasioni con Politano, che nella prima frazione di gioco ha impegnato Di Gregorio in un grande intervento.
Champions League Juve: buona la prima
Il ritorno della Champions League all’Allianz Stadium ha visto i bianconeri vincere 3-1 contro il PSV Eindhoven, con i gol di Yildiz, Mckennie e Nico Gonzalez. Una partita dominata in lungo e in largo dalla squadra di Thiago Motta, che avrebbe forse meritato di vincere anche con qualche gol in più, viste le tante occasioni create. L’uomo più ispirato è stato sicuramente Kenan Yildiz, neo numero 10 juventino, autore di un gol che ricorda parecchio quelli a cui ci ha abituato per anni un certo Alex Del Piero. A proposito dello storico capitano della Juve, Yildiz ha battuto proprio il suo record come marcatore più giovane in Champions League nella storia del club.
I due infine, hanno anche avuto modo di scambiare due chiacchiere nel post partita ai microfoni di Sky Sport: “Sono molto felice per te perché hai appena battuto un mio record, hai fatto una grande partita, stai facendo bene e hai fatto bene l’anno scorso, e in più hai avuto il coraggio e la responsabilità di mettere quella maglia e indossare quel numero.
Sono felicissimo per te Kenan.” Così ha parlato Del Piero al classe 2005 turco, che sorridendo emozionato per le bellissime parole spese nei suoi confronti, ha risposto: “Io sono un po’ nervoso adesso, scusami Alex per questo.” tra i sorrisi generali dei giornalisti in studio, e di Yildiz e Del Piero stessi.
Juve – Napoli e un attacco in crisi: come sbloccarsi?
A parte il gol subito nel recupero della partita di Champions contro il PSV, la difesa della Juventus sembra essere invalicabile in questa stagione. Zero gol subiti nelle prime cinque giornate di campionato, numeri pazzeschi e riusciti una sola volta nella storia della Juve, nella stagione 2014/2015. Il problema però è un altro. Sebbene Bremer e Gatti, con il grosso contributo nelle ultime partite di un ottimo Kalulu, abbiano dimostrato di essere una difesa solidissima, e con Di Gregorio che sta dimostrando sempre di più il motivo per cui nella scorsa stagione sia stato nominato miglior portiere del campionato, la Juve non riesce a segnare.
Terzo 0-0 consecutivo per gli uomini di Motta, non succedeva da più di trent’anni ai bianconeri. La difesa solidissima imposta da Motta è ormai agli occhi di tutti, ma come specificato nel post partita da Bremer, eletto MVP di Juve – Napoli, per vincere bisogna segnare più degli altri: “E’ veramente un peccato non aver vinto questa partita. Abbiamo dominato, ma senza fare gol è difficile. Stiamo iniziando un nuovo percorso, abbiamo noi il possesso della palla ma ci sta mancando l’ultimo passaggio per fare gol. La strada è quella giusta e dobbiamo continuare così, faccio i complimenti a tutta la squadra per questo.”
Le parole di Bremer sono la perfetta lettura della partita. E’ vero che la Juve ha tenuto il pallino del gioco per la maggior parte del tempo, ma allo stesso tempo è mancata la voglia di andare a fare gol, e di conseguenza le occasioni. Le chance migliori le ha avute infatti il Napoli di Antonio Conte, che è tornato allo Stadium per la prima volta con il pubblico dopo i suoi anni sulla panchina bianconera, e ha salutato i tifosi tra gli applausi a fine partita.
Rebus offensivo
Dopo un buon avvio di campionato, Dusan Vlahovic sembra essersi spento. Due gol nella vittoria esterna con il Verona e buona partita contro il Como, poi quasi il nulla. Prestazioni assolutamente non all’altezza di un giocatore del suo calibro contro Roma ed Empoli, fino ad arrivare al disastro di sabato contro il Napoli: solo 6 tocchi al pallone per lui, zero duelli aerei vinti su tre tentati e due passaggi riusciti su quattro. Il risultato è stata la sostituzione dopo appena 45 minuti di gioco, al termine del primo tempo.
Questo dà maggior credito alle sintetiche parole di Motta di inizio stagione: “Gioca chi merita e chi dimostra di più. La meritocrazia e la voglia sono tutto.” Non a caso abbiamo assistito agli esordi di Mbangula e Savona, oltre che al recente ottimo rendimento di Locatelli e Mckennie a discapito dei 70 milioni complessivi spesi per Douglas Luiz e Khepren Thuram, che faticano ancora a entrare nei meccanismo e nelle rotazioni bianconere. Per Motta quindi, Vlahovic non meritava di proseguire la sua partita, e i numeri danno ragione all’ex allenatore del Bologna.
Dopo l’Europa
Dopo la vittoria europea lo spettro del gol mancato contro Roma ed Empoli sembrava essere andato via, ma è tornato contro il Napoli. La Juventus gioca bene e difende ancora meglio, ma ha questo grosso problema offensivo, che spera di risolvere con l’apporto in zona gol di Koopmeiners, di Nico Gonzalez e del suo golden boy Yildiz, che è sembrato uno dei più ispirati anche nella faticosa partita contro i partenopei.
La reazione caratteriale sarà fondamentale, e chissà se vedremo la Juve tornare a fare gol e a vincere già da sabato, quando i bianconeri andranno a giocare al Ferraris contro il Genoa, uno dei campi più difficili di tutto il campionato, dove già Inter e Roma hanno perso punti in questa stagione, e dove la Juventus stessa ha pareggiato nella scorsa. Il Genoa sarà reduce dal Derby di Coppa Italia contro la Samp e, indipendentemente dal risultato, avrà fame di battere questa Juve e fare ancora punti contro una big davanti al suo pubblico.