Arte, cultura e spettacoli

The Mapping Journey Project alla Biennale di Venezia

Il Mapping Journey Project di Bouchra Khalili, esposto alla Biennale di Venezia, racconta attraverso video e serigrafie poetiche i viaggi di otto stranieri obbligati a spostarsi per migliorare la loro vita, trasformando le loro rotte in costellazioni simboliche di appartenenza collettiva.

Scritto da

Alessandro Testa

Pubblicato il

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Stranieri ovunque è il titolo della 60esima edizione della Biennale di Venezia, e The Mapping Journey è una delle mostre più interessanti che abbiamo trovato al suo interno.

Tutti, una volta nella vita, ci siamo sentiti stranieri, ovvero estranei ad un posto in cui ci siamo trovati.


Stranieri in un gruppo di lavoro, in un gruppo di amici, in un tavolo in cui sapevamo che non c’entravamo nulla, stranieri ovunque.

Attraverso questo titolo la Biennale ci porta in uno stupendo viaggio fatto di culture, persone, generi e non generi, che si mescolano e ci raccontano quella che è la loro realtà.

The Mapping Journey Projcet: un progetto di Bouchra Khalili


Scrivere un articolo sulla Biennale sarebbe riduttivo, ogni esposizione o padiglione presente alla mostra meriterebbe un approfondimento.

Noi di HeoPost abbiamo cosi deciso di scrivere di una delle mostre che più ci ha colpito durante l’esposizione.

Si chiama “The Mapping Journey Porject”, un progetto di Bouchra Khalili che è iniziato diversi anni fa e che alla Biennale è esposto all’Arsenale.

Racconta il viaggio che otto persone, gli stranieri, sono stati obbligati a fare per arrivare dove si trovano adesso.

Racconta i luoghi visitati, le persone incontrate e le difficoltà affrontate per migliorare, anche di poco, la vita.

Lo fa con un video in cui si vede solo una mano che, con una penna, traccia le tappe del viaggio su un mappamondo.

Il tutto viene ripreso attraverso un piano sequenza fisso ed immobile con la voce del protagonista che racconta il suo viaggio.

The Constellations Series, il capitolo conclusivo di The Mapping Journey Project


The Constellations Series, il capitolo conclusivo di The Mapping Journey Project riformula e illumina poeticamente la videoinstallazione.

Nella parte finale della mostra Khalili ha ricreato le strade tracciate dai ragazzi sulle mappe, creando delle serigrafie che ricordano delle costellazioni.

Con questo atto conclusivo Khalili invita gli spettatori a proiettatsi attivamente nella costellazione per immaginare collettivamente altri modelli di appartenenza.