Era nell’aria: l’assegnazione degli spazi alle società sportive ha lasciato molti scontenti, tra cui la storica Lokomotiv Basket, che ha fatto la sua mossa: un ricorso al Tar della Lombardia per impugnare la discussa delibera di novembre che stabiliva le ore a disposizione degli impianti sportivi in città per questa stagione e chiederne l’annullamento. “Non sono voluti venire a patti” è l’accusa reciproca che si scambiano l’assessore alla promozione dell’attività sportiva, Vincenzo Imperato, e il presidente del Lokomotiv, Sergio Monguzzi.
A questo punto occorre fare un passo indietro. L’aumento delle società sportive sul territorio brugherese e l’indisponibilità di alcuni impianti come la palestra della Leonardo da Vinci, ferma a causa di alcuni interventi di manutenzione non andati a buon fine, hanno generato la carenza di spazi che sta mettendo in difficoltà molte società. L’assegnazione definitiva delle palestre è arrivata con una delibera dell’8 novembre, entrata in vigore pochi giorni dopo, di fatto a campionati già iniziati. E la tensione è talmente alta che nei giorni scorsi il presidente dei Diavoli Rosa, Alessandro Delli Agosti, ha indirizzato all’amministrazione una lettera firmata: chiedeva provocatoriamente se Brugherio fosse ancora interessata a ospitare i Diavoli.
Le recriminazioni di Lokomotiv
Tornando al Lokomotiv, la situazione per loro si è tradotta in un trasloco dalla palestra della media Kennedy a quella della scuola Manzoni, peraltro in riparazione proprio in questi giorni. Per dirla con lo stesso presidente Monguzzi: “Gli spazi sono la metà di quello che dovrebbero essere per un impianto regolamentare. Non posso fare entrare in Manzoni dieci persone in campo. Nel basket c’è un contatto fisico: se uno sbatte contro il muro, poi di chi è la responsabilità? Le dimensioni solo la metà di quelle normali”.
Insomma, una questione sicurezza: con i muri troppo vicini al bordo del campo non è possibile giocare. Difficile che i responsabili del campionato Uisp, in cui milita il Lokomotiv, chiudano un occhio. Il risultato è che le partite casalinghe della locomotiva brugherese sono state sospese e devono essere recuperate entro l’inizio di marzo. Da qui, la decisione di rivolgersi al Tar.
La società cestistica è fiduciosa nell’esito positivo del ricorso: “Abbiamo consegnato tutti i documenti in regola per la richiesta degli spazi – spiega Monguzzi – avendo conferme della loro regolarità da parte del Comune. Ci manca la motivazione vera e propria che nessuno ci ha detto”.
Monguzzi ne fa una questione tecnica, ma la risposta da parte dell’assessore Imperato è tutta politica: “Le società che hanno all’interno del proprio team dei settori giovanili, da sei a 21 anni, saranno sempre privilegiate. Chi desidera fare un gruppo sportivo amatoriale avrà l’attenzione dell’amministrazione, ma non può avere la priorità rispetto alle associazioni che svolgono un ruolo sociale ed educativo con le giovanili. È questo che dice la normativa: dare priorità a residenti, giovani, al merito sportivo e alle nuove discipline. Quindi, se arriva un’associazione che vuole fare il baseball, che a Brugherio manca, avrà la priorità nell’assegnazione degli spazi”.
La normativa
Tuttavia, il disagio per gli oltre 35 iscritti del Lokomotiv, il 70% dei quali brugherese, è reale: “Dopo un mese di affanno totale, siamo riusciti a trovare qualcosa a oltre 20 chilometri da Brugherio e i costi da sostenere non sono il massimo – spiega il presidente Monguzzi – Ci arrangiamo. Ma se ci avessero detto i motivi per non poter stare a Brugherio a giugno, avrei avuto le possibilità di guardarmi in giro e trovare alternative. Al 15 novembre è stato difficile muoversi”. Eppure Monguzzi afferma: “Abbiamo presentato un piano all’assessore e al dirigente. Non per avere quattro ore in Kennedy: ce ne bastavano due ore, che avremmo sfruttato alternativamente per la partita o l’allenamento. E poi il resto del tempo a San Damiano”.
Imperato propone la Kennedy la domenica sera, Lokomotiv “Non ci serve”
Ipotesi rigettata: “Il loro piano era di andare al Sant’Anna, ma come posso metterli lì, quando ci sono altre società che rispettano i criteri di cui ho detto? – replica Imperato – Abbiamo proposto loro di avere la Kennedy la domenica sera per fare le partite che desideravano, di avere a disposizione quella palestra durante un giorno infrasettimanale alternato, e di usare la palestra De Filippo il resto del tempo”. Ma Lokomotiv ha declinato l’offerta domenicale. “Non ci serve”, taglia corto Monguzzi. E da qui le accuse reciproche di non scendere a patti.
L’opposizione attacca “Incapacità di pianificare”
Nel frattempo, dalle parti dell’opposizione, sono il Movimento 5 Stelle cittadino e Brugherio Futura a lanciare i primi affondi: “Alla giunta Assi è totalmente mancata la capacità di pianificare l’assegnazione degli spazi sportivi in modo da venire incontro alle esigenze di tutte le società – scrive su Facebook il M5S brugherese – Hanno mosso e spostato queste ultime come fossero pedine su una scacchiera e lo hanno fatto con tempistiche inaccettabili, quando la stagione sportiva era iniziata da settimane e le squadre in molti casi avevano già avviato i campionati”, mancanze che “faranno spendere soldi in comune agli avvocati”.
L’assegnazione degli spazi “andava fatta a giugno non a novembre con una modalità che è suonata ai più come una presa in giro – dicono da Brugherio Futura – Ma per la giunta e la maggioranza di destra sembra che non ci siano problemi. Continuano a ripetere: va tutto bene Madama la Marchesa”.
Imperato “Situazione figlia della passata gestione”
In risposta, Imperato punta il dito contro la precedente maggioranza, di cui però né M5S né BF facevano parte: “La situazione è figlia di una gestione sbagliata pregressa. Questo è il vero danno. Non possiamo più sostenere un impegno spese annuo di oltre 1 milione di euro a fronte di 240 mila euro di incassi. Soprattutto se su 3.500 sportivi, 1.500 non sono residenti. Per di più abbiamo una palestra in meno, quella della da Vinci, per la quale se ci muoviamo male, perdiamo i finanziamenti. E per quanto riguarda il bando dell’assegnazione, non c’è stato ritardo con gli uffici“.
Continua l’assessore “Chi ha partecipato sapeva delle tempistiche: un preavviso a luglio, settembre per partecipare e ottobre per la lavorazione. Normalmente le assegnazioni venivano fatte a fine ottobre. Se si è andati oltre è stato per la mancanza di concordia e per i litigi tra le società”. Litigi e discordie alimentati dalla frammentarietà, che è poi la causa dell’aumento delle richieste di spazi. E su questo punto la visione di Imperato è molto chiara: “Le società dovranno unirsi per il bene comune: due squadre di volley, due di basket e due di calcio. Non possiamo averne di più”.