Serena Simonato, giovane volontaria della Croce Rossa Brugherio, è stata nominata Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella lo scorso giovedì 3 aprile. Abbiamo avuto la fortuna di complimentarci con lei e intervistarla per dar voce alla sua esperienza.
Complimenti per la nomina Serena, come lo ha scoperto?
L’ho scoperto giovedì scorso grazie ad una chiamata dalla Regione. Non ero a conoscenza di nulla, è stato davvero emozionante, una sorpresa. Avevano preparato la candidatura per la nomina i miei comitati della Croce Rossa e i miei genitori lo scorso anno, hanno fatto tutto a mia insaputa è ho scoperto tutto giovedì, ammetto che non ho ancora realizzato del tutto…
Perché ha ricevuto la nomina di Alfiere della Repubblica?
Nella candidatura, grazie a me e all’aiuto del comitato di Brugherio, avevamo fatto una delega per far sì che anche i ragazzi a partire dai 16 anni potessero fare dei servizi nelle aree sociali. Quando entrai, a 16 anni, non mi era possibile fare nessun servizio se non il centralino, poiché la maggior età era necessaria per tutte le attività. Questa delega, firmata da entrambi i genitori, ha permesso anche ai minorenni di fare attività come l’unità di strada, ovvero il soccorso ai senza fissa dimora di Milano e Monza il sabato sera, che poi mi è valso la nomina.
Oltre all’unità di strada, fa altri servizi adesso?
Un altro servizio è quello di Bresso, un centro dedito all’assistenza dei profughi, di cui sono referente. E’ un servizio di mensa, ma, come unità di strada, con la scusa del cibo ci parliamo, e ascoltiamo colore che assistiamo. Queste persone molto spesso vivono la giornata nella solitudine e noi siamo un piccolo supporto. A volte restano per pochi mesi ma anche anni, così facendo si instaura un vero e proprio legame.
Com’è stata la sua prima esperienza nell’unità di strada?
La prima sera, come unità di strada, tornata a casa ero particolarmente sorpresa da quello che mi aveva trasmesso quei momenti. Vedere negli occhi dei senza fissa dimora che ho incontrato, quella sensibilità che di giorno non traspare, ti rimane in mente. Poi torni a casa e realizzi di essere fortunata ad avere una casa, mentre loro erano ancora lì fuori, e questa cosa mi ha lasciato un segno. Le volte successive abbiamo iniziato a conoscerli sempre di più, sentire le loro storie, capirli e aiutarli maggiormente.
Perché è diventata volontaria in Croce Rossa?
Sono diventata volontaria nel novembre 2023, a soli 16 anni. Iniziai perché avevo una passione verso la medicina. Ero entrata con l’intento di diventare subito soccorritrice, ma per fare questo dovevo avere almeno 18 anni. Così mi sono spinta verso l’area sociale e ho iniziato a fare vari servizi. La passione mi è stata trasmessa dalla mia famiglia, facciamo tutti volontariato in ambiti differenti e sin da piccola ho avuto il loro esempio, nell’insegnarmi l’amore verso gli altri e l’emozione che ti lascia fare qualcosa per il prossimo. Non è mai una cosa univoca, ma è sempre un dare per avere.
Serena, se potesse consigliare qualcosa ai suoi coetanei, cosa gli diresti?
Siate curiose! È la curiosità che mi ha spinto ad entrare in questo nuovo mondo. Nonostante il bello dell’aiutare le persone, vi è anche il bello dell’associazione, del gruppo che si crea con persone molto simili a te. Finendo per diventare la tua seconda famiglia.
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