9 squadre di calcio a 7, 9 squadre di calcio a 5, 14 terzetti di basket. Per un totale di circa 230 giocatrici. Sono questi i numeri della PlayPink 2024, nona edizione del torneo organizzato da Beesport che si è tenuto il 6 luglio nel centro sportivo “Il Ginestrino” di Carugate.
È uno dei più grandi ritrovi di atlete e appassionate di sport che si tiene nella zona est della periferia di Milano. Abbiamo parlato con Alberto Monelli di Beesport, figlio dell’ex centravanti di Monza, Fiorentina e Lazio, Paolo Monelli, per capire come è nata l’idea del torneo e il segreto del successo della formula PlayPink.
Dopo una lunga esperienza nell’organizzazione del torneo notturno “La notte magica”, Beesport ha sentito l’esigenza di creare un evento dedicato al pubblico in crescita delle atlete del calcio femminile. La capacità di creare connessioni e far crescere la community ha fatto il resto, secondo Monelli: “il calcio è un po’ il nostro core business, ma anche il basket è sempre più importante. Oggi nella zona organizziamo il torneo con maggior numero di cestiste tra le partecipanti.”
PlayPink è diventata subito molto popolare, il torneo è andato in crescendo fino al 2019, poi è stato sospeso durante gli anni della pandemia. “Siamo poi ripartiti, sempre con l’idea di cercare di creare una community – sottolinea Monelli – Nelle edizioni precedenti, oltre a calcio e basket, c’era anche il beach volley che non siamo riusciti a organizzare quest’anno per via di problemi legati al campo, ma che speriamo di reinserire presto”.
La PlayPink 2024 vicina alla famiglia Zacchetti
La vigilia dell’edizione 2024 è stata scossa da un evento drammatico. La scomparsa del sindaco di Cernusco Ermanno Zacchetti ha colpito la comunità che si è raccolta nel lutto cittadino indetto proprio per sabato 6 luglio. “Anche per via dei tornei spesso organizzati in città eravamo vicini al sindaco Zacchetti – commenta Monelli – ci uniamo al cordoglio della comunità di Cernusco sul naviglio per la perdita del primo cittadino.”
Il rispetto del lutto e delle ordinanze ad esso collegate rendevano impossibile la realizzazione del torneo nel centro sportivo che era stato designato, il Don Gnocchi. “Nessuno poteva prevedere questo tragico evento che ci ha doverosamente obbligato ad organizzare il torneo in altra sede. È stato possibile grazie alle nostre solide conoscenze e relazioni con gestori di altri centri sportivi, come nel caso del Ginestrino di Carugate e del Bar Chiringuito. Abbiamo trovato grande disponibilità e questo ci ha consentito di non deludere le oltre duecentotrenta iscritte.”
Cosa fa Beesport
Beesport nasce per promuovere lo sport tramite eventi. “Lo sport dal nostro punto di vista è aggregazione, per questo organizziamo eventi con musica e momenti di festa. Non prevediamo premi in denaro attrattivi per professionisti e professioniste, il nostro obiettivo è davvero quello di creare una community di persone che vogliono passare assieme una giornata all’insegna dello sport”.
Dal 2015 Alberto & co. agiscono come Beesport ma la loro esperienza inizia prima: “Organizzavamo già eventi sportivi come La notte magica e la PlayPink, prima della vera e propria fondazione di Beesport. Nasce come una conseguenza di questi due eventi estivi, diventando la struttura che organizza durante l’anno anche altri appuntamenti multisport, che è la nostra caratteristica. In inverno, poi, ci stiamo concentrando molto sul beachvolley, sia misto sia con tornei maschili e femminili, la nostra community più grande al momento”.
Beesport propone le proprie attività anche all’interno di eventi aziendali, ma la PlayPink è certamente una case history di grande successo. Abbiamo chiesto ad Alberto da che cosa dipende, a suo parere, questo successo: “Secondo me, il segreto del successo della PlayPink è proprio quello di essere molto settoriale. Le appassionate di calcio e di basket sanno costruire quella che io chiamo una tribù e credo che con il nostro evento riusciamo a interpretare il senso e le esigenze di questa comunità.”