È tutto molto semplice. Basta allenarsi di più e con più intensità.
Filippo Schiaffino
Oggi è il giorno uno di Heopost. Noi che ci lavoriamo da quasi un anno, non vedevamo l’ora che arrivasse questo momento, che rappresenta il raggiungimento del nostro primissimo traguardo, benché non un punto di arrivo. Ce lo abbiamo avuto in testa per tanti mesi. L’abbiamo ideato, visto nascere e crescere. Ora è arrivato il momento di presentarvelo. Presentarlo a voi, che vorremmo ne faceste una delle vostre fonti di informazione.
Non è mai facile presentare pubblicamente una nuova avventura professionale. Il rischio è di cedere all’entusiasmo sbrodolando toni di trionfalistici, ridondanti e soprattutto retorici. Allora abbiamo pensato che anziché parlarci addosso, proveremo a restare coi piedi per terra. Heopost era una entità anonima ed astratta di cui circa un anno fa, c’era solo una idea sul tavolo. L’idea di trasformare il motto, il claim se preferite, di una associazione, in qualcosa di davvero tangibile.
Associazione Flipness, che dal 2020 ha il compito di “appassionare qualcuno a qualcosa”, voleva che il percorso intrapreso decine di volte, che si concludeva sulla soglia ideale di una porta aperta verso l’uscita di coloro che terminavano uno dei numerosissimi corsi organizzati a titolo completamente gratuito, potesse invece proseguire con un esperimento, quello di realizzare in concreto quanto appreso in linea teorica.
Essendo per di più protagonisti di questa avventura e non giovani comparse di cui approfittare, come spesso accade nel mondo delle notizie, soprattutto sul web. Così, da un corso di introduzione al giornalismo, che ha avuto importanti relatori, sono usciti tre dei cinque redattori che animeranno le pagine di Heopost.
Per meglio spiegare che cosa si propone Heopost, non potremmo scegliere parole più puntuali ed opportune di quelle delle famiglia Schiaffino, fondatrice di associazione Flipness, nata nel 2020 per perpetuare il nome dell’amato Filippo.
Appassionare qualcuno a qualcosa è la nostra missione, e così abbiamo iniziato a fare, cercando amici professionisti e talentuosi che condividendo questa idea con noi, fossero disposti a donarci il loro tempo e le loro competenze per sviluppare percorsi formativi per i ragazzi.
Quando Gius ci ha proposto di organizzare qualcosa che avesse a che fare con il giornalismo non ci abbiamo pensato due volte, accettando con grande entusiasmo la proposta, perché questa cosa poteva essere interessante per i ragazzi e poi il giornalismo è un lavoro che mi ha sempre incuriosito.
Detto fatto partiamo, sette incontri con giornalisti professionisti. i ragazzi sono partecipi e l’entusiasmo cresce lezione dopo lezione, fino ad arrivare all’ultima giornata quando la domanda esce spontanea … e adesso cosa facciamo?
Così nasce HeoPost, per dare la possibilità a dei giovani che si sono appassionati al giornalismo di mettere in pratica ciò che hanno trattato nel percorso di Flipness, perché questa è la nostra missione, perché il percorso prevede la parte di apprendimento e poi la possibilità di mettere in pratica ciò che si è appreso. Flipness nasce con questa idea e ogni volta che riusciamo nel nostro intento siamo felici.
Giambattista, Emanuela e Eleonora Schiaffino
L’editoria negli ultimi vent’anni è passata da negozio d’elite a grande magazzino, fino a divenire un mercato rionale. Non crediamo che le persone sentissero la mancanza di un nuovo portale web di notizie. Per noi significa essere un pesce rosso nell’oceano, al momento. Per voi che leggete, un aumento della proposta che crea inflazione. E se i pesci piccoli vengono mangiati da quelli grossi e non sopravvivono, ci siamo chiesti “cosa possiamo fare per resistere e magari, in futuro, prosperare”?
La risposta è provare a distinguerci. Innanzitutto, andando a intercettare una esigenza di news online a carattere locale, che ci consenta di posizionarci nel virtuale in un luogo attualmente non così affollato. E poi realizzare approfondimenti su ciò che succede su più larga scala, andando ad analizzare un macro-argomento, scomponendolo minuziosamente e in seguito ricostruendolo, ridimensionato ma non meno significativo ma anzi, più prossimo, all’interno della nostra realtà cittadina. Un esercizio di distile piuttosto semplice eppure originale.
Si sa che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Ancora metafore acquatiche. Questa è la nostra idea di partenza, dove ci condurrà il nostro viaggio ancora non lo sappiamo nemmeno noi, che su questa nave siamo imbarcati. La rotta, a seconda del gradimento che ci dimostrerete, potrebbe cambiare. Ma di certo non saremo mai alla deriva.
Rimane la necessità, il dovere di comunicare loro non solo il piacere della vita, ma la passione della vita; di educarli non solo a dire la verità ma ad avere la passione della verità.
Gianni Rodari
Vederli felici non ci può bastare. Dobbiamo vederli appassionati a ciò che fanno, a ciò che dicono, a ciò che vedono.