Metrotranvia
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Metrotranvia, Assi: “Non accettiamo ultimatum. La firma del protocollo? Ecco le condizioni”

Il sindaco risponde al Comune di Milano che paventa la fine del progetto: “Vogliamo un tavolo tecnico, un referente e la possibilità di cambiare tracciato in futuro”. L’opposizione: “Ora tempi stretti: rischio che salti tutto o di un percorso penalizzante”. L’M5S regionale: “Si faccia la M2 interrata”

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Daniele Cassaghi

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“Non accettiamo che qualcuno ci insegni come si faccia il tifo per quest’infrastruttura – commenta il sindaco di Brugherio Roberto AssiIo l’ultimatum non lo accetto: sono 40 anni che mettiamo soldi e facciamo ragionamenti al riguardo”. Insomma, il primo cittadino va all’attacco, o meglio, al contrattacco, perché la metrotranvia è un tema delicato ma non tale da far accettare imposizioni. Brugherio non ha firmato il protocollo d’intesa con gli altri enti locali necessario per realizzare il progetto di fattibilità dell’opera. Per cui Assi detta tre condizioni per farlo: “Si attivi subito il tavolo tecnico come previsto dall’accordo, Brugherio nomini un suo referente e sia scritta nero su bianco la possibilità di rivedere il tracciato in futuro, durante la fase esecutiva”. A cui si aggiunge una quarta: cioè poter allegare al protocollo un tracciato alternativo – quasi certamente quello che costeggia via Aldo Moro verso il cimitero nuovo – da prendere in considerazione.

Il tracciato della metrotranvia previsto dal protocollo


A questo punto però occorre un fare un passo indietro. Com’è noto, il tracciato della metrotranvia previsto dal protocollo d’intesa (che quindi è verosimilmente l’oggetto dello studio di fattibilità) è quello che collega Cologno Nord con Brugherio, passando a raso sull’incrocio di via Volturno e a ridosso di via dei Mille, fermandosi in via Trombello e davanti a Cascina Sant’Ambrogio. Un percorso giudicato irricevibile per via del probabile intralcio al traffico, dell’incapacità di servire ampie zone di Brugherio e dell’impatto sulla città stessa.

Le pressioni del Comune di Milano sul progetto metrotranvia


Motivi che spingono Assi a tirare il freno sulla firma del protocollo, nonostante la pressione degli altri comuni coinvolti. Tant’è che nei giorni scorsi, questa lettera dal Comune di Milano è arrivata sulla scrivania del primo cittadino brugherese:

“Egregi tutti,
Regione ha comunicato di aver approvato il testo dell’accordo per gli approfondimenti progettuali sulla metrotranvia. Ad oggi rimane in sospeso l’approvazione – salvo sia avvenuta in questi giorni – da parte del Comune di Brugherio. In assenza dell’adesione di tutti i firmatari e finanziatori dell’accordo per come era stato ampiamente condiviso, non sarà possibile dare seguito ad alcuna attività. Il mancato perfezionamento a stretto giro con la firma di tutti i sottoscrittori comporterà – in base a quanto segnalato da Regione – la perdita delle loro risorse, il cui mantenimento è subordinato alla sottoscrizione, così come la prossimità alla chiusura dell’esercizio potrebbe compromettere il perfezionamento dell’incarico a MM. Ricordo a tutti che rimangono vigenti le misure di salvaguardia del corridoio per come da normativa regionale.
Distinti saluti”

Parole che sono suonate da subito come un ultimatum da parte del capoluogo: un prendere o lasciare a scatola chiusa che continua a trovare l’opposizione di Villa Fiorita. “Peraltro non si sono accorti che questo tracciato della metrotranvia, che non ha assolutamente senso, coinvolge anche il Comune di Cernusco. Quindi mancherebbe anche la firma della sindaca reggente. E non credo lo sappia”, ironizza Assi. In effetti, il tracciato previsto attraversa il campo fotovoltaico adiacente al centro commerciale. Che però è territorio di Cernusco.

La reazione di Villa Fiorita


E per ribadire il punto, Assi ha deciso di non partecipare al voto del Consiglio delle autonomie locali sul parere alla nota di aggiornamento al bilancio di Regione Lombardia. Si tratta, in questo caso, di un documento obbligatorio, benché non vincolante, redatto dai rappresentanti degli enti locali del territorio rispetto al bilancio regionale. “Avevo chiesto se fosse vero che la Regione aveva tolto i soldi per la metrotranvia. Nessuno ha saputo rispondermi – spiega il sindaco – I fondi per lo studio di fattibilità (pari a 200 mila euro ndr) noi li mettiamo: li abbiamo sempre messi bilancio dal 2017. Ma non accettiamo ricatti del tipo: ‘o si accetta il passaggio del tram a Cascina Sant’Ambrogio o fate saltare tutto’. No, la responsabilità se la prende chi vuole questo tracciato. Se invece l’opera non interessa: allora che qualcuno si prenda la responsabilità di dirlo e si cerchi il capro espiatorio altrove”.

Parole forti, che lasciano intuire che cosa c’è nell’aria. Ossia un pessimismo generale sul fatto che la tramvia veda la luce. Perché se anche Brugherio firmasse il protocollo e partecipasse con i suoi 200 mila euro allo studio (completando così i circa 2,4 milioni di euro necessari a carico degli enti locali), poi toccherebbe al ministero dei trasporti mettere altri 16 milioni per il solo progetto della metrotranvia. Il ministro Matteo Salvini non ha ancora nemmeno avviato le interlocuzioni. Tuttavia, se dovesse andare tutto a monte, per Brugherio resterebbe il problema di avere speso a vuoto dei soldi per gli espropri necessari, che comunque rappresentano un danno per chi li ha subiti. Motivo per cui Villa Fiorita non ha interesse a fare saltare il banco. O per parafrasare lo stesso Assi: crediamo nell’opera, non nel tracciato

Tracciato metrotranvia, opposizione bipartisan


Peraltro, a Brugherio l’opposizione al tracciato della metrotranvia è arrivata bipartisan. Il segretario provinciale della Lega, Maurizio Ronchi, ha più volte ribadito che il Carroccio non è disposto ad accettare nulla, fuorché il prolungamento interrato della M2. Nel Consiglio comunale del 30 settembre è stato invece Giuseppe Calabretta di Fratelli d’Italia a definire il percorso in discussione “una devastazione per Brugherio”. 

E sul no a questo tracciato si schiera compatto anche il centrosinistra, sebbene i membri della minoranza definiscano “inaccettabile” il metodo di gestione da parte di Assi, senza un passaggio pubblico in Consiglio Comunale. “Sarebbe bastato ascoltarci e attivarsi prima. Ora i tempi sono stretti e sono sempre meno le possibilità di un esito positivo per la città – scrivono in una nota congiunta il Pd cittadino, Brugherio è tua e Alleanza ProgressistaSono mesi che la nostra coalizione si è espressa sul progetto, definendolo di importanza fondamentale, ma con un tracciato da modificare perché inaccettabile per la nostra città. Perché Assi si è attivato, dandoci nei fatti ragione, solo quando è arrivato l’ultimatum da Milano? Cosa ha fatto per tutto questo tempo?”. E chiudono con alcuni dubbi: ”Il rischio che un’opera che il nostro territorio aspetta da decenni salti definitivamente diventa sempre più concreto. D’altro canto, visti i ridotti margini di trattativa, non è neppure scongiurato il rischio che il sindaco accetti un tracciato problematico per la nostra città”.

L’interrogazione alla Regione


Intanto, la settimana scorsa in Regione, la consigliera Paola Pizzighini (Movimento 5 Stelle) ha presentato un’interrogazione per richiedere “la revisione del progetto, per tornare allo scenario originale, anche considerando le criticità sollevate dalla cittadinanza”. “L’infrastruttura di superficie – continua la consigliera – interferisce pesantemente con il tessuto urbano, per questo i residenti preferiscono l’ipotesi sotterranea”, cioè del prolungamento in galleria della M2. Questo perché, prosegue Pizzighini, “la metrotramvia taglierebbe un quartiere di Brugherio in due, intersecando la viabilità stradale con possibile peggioramento del traffico già intasato. Sia a Carugate che a Brugherio viene anche criticato l’impatto paesaggistico dei previsti terrapieni e viadotti: in queste realtà già diversi consiglieri comunali si sono espressi criticamente sul progetto. La collocazione prevista per le fermate-stazioni viene giudicata inefficace ed inadatta a offrire una risposta adeguata alle esigenze di mobilità delle persone”. 

L’ipotesi dell’interramento era stata scartata dalla Corte dei Conti a causa del costo complessivo di 560 milioni dell’opera. A causa dell’aumento del prezzo dei materiali le spese per la tramvia leggera sono stimate intorno ai 500 milioni.