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Melli lascia L’Olimpia Milano: ripercorriamo otto anni di trionfi

Nicolò Melli conclude la sua seconda esperienza con l’Olimpia Milano, provocando il dolore di molti tifosi. Il rapporto evidentemente compromesso con coach Messina è alla base della sua decisione di partire.

Scritto da

Stefano Reccagni

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La notizia del mancato rinnovo di Nicolò Melli con l’Olimpia Milano ha spezzato il cuore di tutti i tifosi delle Scarpette Rosse. L’annuncio del mancato accordo è arrivato nel pomeriggio di giovedì La Pallacanestro Olimpia Milano e la sua proprietà ringraziano Nicolò Melli per tutto quello che ha fatto per il Club in questi anni. I record individuali stabiliti, le tre stagioni chiuse con la conquista dello scudetto, i ricordi che condivideremo sempre, e auguriamo a lui e alla famiglia il meglio possibile per il futuro”.

Queste le parole d’addio da parte del club biancorosso che dalla prossima stagione farà a meno del suo capitano, della sua bandiera e del suo faro difensivo.

Il capitano azzurro replica poi sul suo profilo Instagram con un messaggio toccante che si conclude con un Milano, ti amo e ti amerò per sempre!.

Le due vite di Melli a Milano

Quattordici anni fa, nell’estate del 2010, iniziava la prima avventura di un giovane ragazzo reggiano nella città meneghina. Sembra passata una vita da quando Melli varcò per la prima volta la porta del Forum di Assago, era l’estate dei mondiali di calcio in Sudafrica, la politica viveva il quarto governo Berlusconi, Valerio Scanu vinceva la sessantaseiesima edizione di Sanremo.

Erano gli anni degli Iphone quattro e cinque, delle saghe cinematografiche Fast and Furious e 007 con Daniel Craig. Molti social media non esistevano, e oggi invece è su di essi che vengono divulgate questo genere notizie. Instagram nasceva a ottobre di quell’anno, mentre Tik Tok arriverà solo sei anni più tardi, quando Nik Melli non vestiva già più le scarpette rosse. 

Nell’estate del 2015 ecco il primo, doloroso addio all’EA7, per accasarsi al Bamberg, Fenerbahce e oltreoceano In NBA, prima ai New Orleans Pelicans e poi ai Dallas Mavericks, dove però non troverà lo spazio sperato.

Melli, il ritorno

Nell’estate del 2021 ecco il tanto atteso ritorno, Nicolò lo aveva detto sei anni prima “è un arrivederci, non un addio” e così è stato. Altre tre stagioni coronate da tre scudetti ma anche da tante delusioni in campo europeo. 

In questi anni molto è cambiato, siamo ormai nell’era del digitale, e l’immagine di Nik Melli che festeggia con la sua famiglia e i suoi tifosi dopo il trentunesimo scudetto della sua amata Olimpia rimarrà indelebile nel cuore di ogni tifoso. Per non parlare della sua barba e del suo capello rossiccio che più volte ci hanno ricordato la faccia di un leone prima che di un semplice giocatore di pallacanestro. Nicolò Melli era questo, un tifoso prima che un giocatore, e per questo il suo addio fa così male.

I trofei

Nei suoi otto anni a Milano, Melli ha vinto quattro scudetti e una Coppa Italia. Il primo tricolore arriva nel 2014, al suo quarto anno in maglia Olimpia, allenato da Luca Banchi, con la vittoria che arriva in gara sette al Forum d’Assago, contro la Mens Sana Siena. Una serie che passerà alla storia per il canestro di Jerrells sulla sirena di gara sei, che poi riconsegnerà lo scudetto a Milano, a 18 anni dall’ultimo titolo.

Gli altri titoli arrivano tutti nel suo secondo periodo all’EA7 sotto la guida di Ettore Messina. Nella stagione 2021/22, quella del suo ritorno, vince la sua prima Coppa Italia contro la Bertram Derthona Tortona, in Eurolega guida i suoi alle Final Eight dove Milano uscirà contro l’Efes Istanbul, poi vincitore del torneo. Concluderà la stagione con la conquista del suo secondo scudetto, il ventinovesimo dell’Olimpia Milano. 

Nel 2023 vince il suo terzo scudetto, il primo da unico capitano dell’Olimpia, e regala ai milanesi il trentesimo scudetto, che vale la terza stella sulla canotta

Neanche due settimane fa ecco l’ultimo trofeo di Nik Melli all’EA7, Milano vince il trentunesimo scudetto della sua storia, con il capitano che cede l’alzata della coppa a Sir Kyle Hines, prossimo al ritiro. Un gesto nobile a dimostrazione del campione che è e sempre sarà.

Capitano con il Chacho e il rapporto con Messina

Nei suoi primi cinque anni a Milano Melli si dimostra fin da subito un uomo spogliatoio, un leader carismatico, ma il volto della squadra era senza dubbio quello di Alessandro Gentile

Al suo ritorno, nell’estate del 2021, lo spogliatoio meneghino ha due capitani, il Chacho Rodriguez e Nik Melli, una coppia carismatica invidiabile da molti in Europa. L’anno successivo, dopo l’addio del Chacho, Melli diventa l’unico capitano dell’Armani, ma si appresta a vivere due stagioni difficili in Eurolega, che incrineranno anche il suo rapporto con Ettore Messina. 

Nonostante la stima reciproca, Melli e Messina si scontreranno più volte per il bene della squadra. Il coach chiede a Melli di cambiare ruolo e “sbattersi” di più sotto i tabelloni, diventando più un centro che un’ala grande.

Melli non digerisce appieno questo cambiamento. La goccia che fa traboccare il vaso è l’arrivo di Nikola Mirotic la scorsa estate e col montenegrino in campo Melli è obbligato a giocare da centro. Lo fa, ma al momento del rinnovo Ettore Messina gli chiede di rivedere il suo ruolo nella squadra, rinunciando ad essere uno dei primi cinque ma solo una riserva di lusso. Melli borbotta ma alla fine accetta questo ruolo pur di rimanere nella sua amata Milano. Troppo tardi, per Ettore Messina se ci fossero stati i giusti stimoli per continuare si sarebbe fatto un passo indietro molto prima, e non così tardi.

L’Olimpia chiude la porta in faccia al suo capitano augurandogli il meglio; finisce una storia d’amore durata otto anni, ma che ne poteva durare molti di più.