Matteo Falcinelli
Politica

Matteo Falcinelli, nuove immagini inchiodano la polizia di Miami

Spuntano nuove immagini sulla vicenda dell’italiano Matteo Falcinelli., arrestato e torturato dalla polizia di Miami

Scritto da

Stefano Reccagni

Pubblicato il

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Matteo Falcinelli, è lui il ragazzo italiano che ha subito trattamenti disumani nella notte tra il 24 e il 25 febbraio nella stazione di North Miami Beach, USA.

Il 12 aprile, un mese e mezzo più tardi, il legale del ragazzo è riuscito a ottenere i video delle bodycam degli agenti. Le immagini mostrano il barbaro trattamento di cui è stato vittima al momento dell’arresto e successivamente nella stazione, dove è stata eseguita la tecnica dell’hogtie per legargli insieme i quattro arti.

Matteo Falcinelli, la notte dell’arresto

Tutto ha inizio la sera del 24 febbraio. Il ragazzo, da tre anni in America per studiare, si è recato in un bar vicino al campus per passare una bella serata. Appena entrato, viene subito avvicinato da alcune stripper che gli offrono del divertimento in cambio di soldi.

A una di queste Falcinelli offre da bere e poco dopo va in bagno, lasciando sul bancone del bar i suoi due telefoni. Una volta tornato, non trovando più i telefoni, inizia a cercarli fino a essere allontanato dal buttafuori del locale.

E’ qui che inizia l’incubo. Una volta fuori Matteo Falcinelli intrattiene una conversazione con degli agenti di polizia. Fino al momento in cui, toccando uno di loro, probabilmente per vedere il suo nome sul distintivo, viene scaraventato per terra con la faccia sull’asfalto e il ginocchio di un agente sul collo. In questo momento un dipendente del locale porta alla polizia i telefoni del ragazzo, visibili in un filmato delle bodycam degli agenti. Successivamente Matteo Falcinelli viene caricato in macchina e portato presso la stazione di North Miami Beach.

La cella e i maltrattamenti

Una volta in cella ecco il terribile maltrattamento. Al ragazzo vengono legati i quattro arti usando la tecnica dell’hogtie, ancora legale negli Stati Uniti. Un agente gli schiaccia lo zigomo, come ben visibile sul suo volto una volta rilasciato. Durante tutto ciò il Matteo non fa altro che ripetere due frasi: “ho i miei diritti” e “non oppongo resistenza”. Nonostante le parole e le urla di dolore gli agenti non mostrano compassione. Dopo averlo incaprettato lo lasciano soffrire per 13 lunghi minuti, riservandogli un trattamento a dir poco disumano.

Le accuse a Matteo Falcinelli

Il ragazzo è stato poi accusato di resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all’arresto senza violenza e violazione di domicilio, imputazioni cadute dopo che il ragazzo ha accettato il programma proposto dal giudice e che ora si prepara a sporgere denuncia.

La famiglia del ragazzo è riuscita ad ottenere i video delle bodycam degli agenti solo lo scorso 12 aprile, al momento del processo, realizzando da subito che quanto raccontato nel verbale dagli agenti è in gran parte falso e non giustifica il trattamento brutale riservato al ragazzo.

La Farnesina

Il consolato italiano a Miami sta seguendo accuratamente la situazione mentre il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, ha già fatto sapere all’ambasciatore americano, Jack Markell, che il governo italiano segue ogni situazione di detenzione di cittadini italiani all’estero.

La vicenda di Giulio Regeni

Quello che sta accadendo a Matteo Falcinelli non può che far tornare in mente quanto accadde a Giulio Regeni in Egitto ormai otto anni fa.

Il ricercatore fu rapito a Il Cairo e venne ritrovato una settimana dopo nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani con evidenti segni di tortura su tutto il corpo. Tali da renderlo difficilmente identificabile anche dalla madre, che lo riconobbe “dalla punta del naso”.

Questo è solo l’ultimo di molti casi in cui cittadini italiani vengono maltrattati all’estero. Purtroppo Giulio Regeni non è stato il primo, Ilaria Salis non è stata la seconda e Matteo Falcinelli non sarà l’ultimo.