Brugherio, Politica

Masnada, i gestori restano fino al 2030. Balconi: “Niente da rimproverarci”

Fine della vicenda giudiziaria iniziata a febbraio dello scorso anno. La Corte dei Miracoli rinuncia al risarcimento per la chiusura del parco Increa nell’estate del 2023, ma rimane fino alla scadenza del contratto. L’assessore al Patrimonio: “Chiarito che il rinnovo tacito non ci doveva essere”

Scritto da

Daniele Cassaghi

Pubblicato il

4 Marzo 2025

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Capitolo chiuso. I ragazzi del Masnada e il Comune di Brugherio lo scorso 24 febbraio hanno siglato l’accordo proposto dal giudice del Tribunale di Monza, Carlo Albanese, che pone fine al contenzioso che li ha visti protagonisti. Come già anticipato da Heo Post, “La Corte dei Miracoli” – la società che ora gestisce il chiosco del Parco Increa – potrà continuare la sua attività fino al 20 marzo 2030. A fronte di ciò, rinuncia al risarcimento chiesto per la chiusura forzata dell’estate 2023, ma otterrà uno sconto di 4 mila euro da detrarre dal canone dovuto al Comune, limitatamente all’anno 2025.

La valutazione del Tribunale, spiega il giudice Albanese, “trae la propria linfa vitale dalla volontà di preservare la continuità di un rapporto contrattuale che si protrae ormai da sei anni, con presumibile soddisfazione reciproca quantomeno sino agli eventi atmosferici verificatisi nel mese di luglio dell’anno 2023”.

I contenuti dell’accordo tra Comune e i ragazzi del Masnada


In primo luogo, l’accordo chiarisce la natura del contratto, che “sarà da intendersi quale concessione in uso di un bene demaniale appartenente alla Pubblica Amministrazione”. Tradotto: il Masnada non è semplicemente in “affitto”, ma sottoposto a regime concessorio. Pertanto, allo scadere dei termini, il 20 marzo 2030, Villa Fiorita non potrà più inserire clausole di “rinnovo tacito” come quella attualmente in essere. Clausole di questo tipo possono infatti essere applicate ai contratti di “locazione” ma non all’utilizzo di beni in concessione. In secondo luogo – sottolinea il giudice – la “Corte dei Miracoli” non potrà “esigere o pretendere un qualsivoglia rinnovo tacito alle medesime condizioni” una volta terminati i dodici anni di esercizio.

Inoltre, il testo dell’accordo ribadisce che il canone da corrispondere al Comune per l’uso del Masnada è di 15 mila euro l’anno e afferma che “a fronte della rinuncia integrale alla domanda risarcitoria proposta dall’attrice, il Comune di Brugherio riconoscerà alla società cooperativa La Corte dei Miracoli, limitatamente all’anno 2025, uno sconto di 4 mila euro, oltre Iva, che sarà detratto dal canone relativo alla scadenza semestrale del 5 settembre 2025”.

Gli avvocati Gianfranco Leggio per i ragazzi del Masnada e Luigi Lia per Villa Fiorita hanno firmato il documento in sette punti, dopo aver chiesto entrambi al giudice una proposta conciliativa. Una strategia che, per dirla con le parole del giudice, permette “di ripartire in maniera equa e tutt’altro che arbitraria l’alea insita nella prosecuzione del giudizio; ridurre le tempistiche di durata, ad oggi non prevedibili; azzerare il conflitto in essere, evitando inutili esborsi patrimoniali sia per i privati sia per la Pubblica Amministrazione”. Le spese giudiziarie rimangono a carico delle rispettive parti, ma questa vicenda si chiude in modo definitivo.

Balconi: “Non ci sarà più il tacito rinnovo. Il giudice ha riconosciuto che non ci doveva essere”


Il primo a commentare è l’assessore al Patrimonio, Massimiliano Balconi: “Nell’accordo si fa menzione del fatto che il contratto sia una concessione. Questo vuol dire che alla scadenza, l’uso del locale andrà a bando senza la clausola del tacito rinnovo”. E prosegue: “Il cittadino deve sapere che l’amministrazione comunale ha agito secondo i principi di trasparenza e buon governo: ha preso in mano un contratto, sostenuto che non andava bene e richiesto che si andasse a bando. È fuorviante dire che siccome la scadenza va rispettata, il Comune ha perso. Il motivo per cui la scadenza va rispettata è che c’è stato un errore che Villa Fiorita non è stata in grado di correggere in tempo. Ma l’errore c’era davvero. Abbiamo agito in maniera corretta, è finita così e non ci possiamo rimproverare nulla”.

Insomma, nonostante tutto, Balconi vede il bicchiere mezzo pieno. Il principale motivo del contendere era la validità o meno della clausola di “rinnovo tacito a condizioni uguali”, che permetteva alla Corte dei Miracoli, al termine dei primi sei anni, di proseguire in modo automatico per altri sei (a meno che non ci fosse stato un diniego da parte di Villa Fiorita da far pervenire entro un anno dal termine, ma non arrivato). Nella lettura dell’assessore, la chiarificazione del regime concessorio, da un lato, fa sì che non ci siano più dubbi da parte di Villa Fiorita sui futuri contratti; dall’altro, dimostrerebbe che il contratto presentava effettivamente qualcosa che non andava.

“Sia il tribunale civile sia il Tar, nel caso del Mama’s, hanno detto che la clausola di rinnovo tacito non ci doveva essere – conclude Balconi –. Tuttavia, per rimuoverla, il Comune avrebbe dovuto agire in autotutela entro un anno, motivo per cui è prevalsa la buona fede dell’affidatario. Quando siamo arrivati noi, non avevamo più i margini temporali per correggere la situazione. Non sono solito dare la colpa a chi c’era prima e sono convinto della buona fede dell’ex sindaco. Ma in questo caso, un qualche problema di verifiche interne degli uffici ci deve essere stato all’epoca”.

I ragazzi del Masnada: “Riconosciuto il nostro diritto”


I ragazzi del Masnada avevano infatti fatto causa al Comune dopo l’intenzione di quest’ultimo di mettere a gara l’uso del locale al termine dei primi sei anni di concessione non ritenendo legittimo il “rinnovo tacito”. Tuttavia la clausola era stata effettivamente apposta al contratto, motivo per cui la cooperativa La Corte dei Miracoli non ha cessato le attività, che sono tutt’ora in corso. Oltre a questo, la Corte dei Miracoli aveva chiesto un sostanzioso risarcimento per via della chiusura di oltre due mesi del Parco Increa nell’estate del 2023, dopo il nubifragio: una situazione che ha danneggiato in modo significativo i guadagni del locale.

“Dopo due anni di preoccupazioni e di grossi sacrifici economici per una causa che non avremmo voluto, ma che siamo stati costretti a intentare, il tribunale ha riconosciuto il nostro diritto a proseguire nella gestione del Masnada fino alla naturale fine del contratto – scrivono i soci della Corte dei Miracoli in una nota -. Ci auguriamo di poter finalmente tornare a lavorare serenamente e con il consueto spirito di collaborazione per offrire occasioni di cultura e socialità a tutti coloro che vorranno venire a trovarci”