Pistoia dura un tempo, poi ecco l’Olimpia
Inizio combattuto al Forum, Pistoia ha la mano calda da tre e trova più volte il vantaggio, dopo 10’ di gioco è 23-24. Mirotic e Bortolani siglano il primo mini break Olimpia, 33-27, Pistoia reagisce, resta attaccata al match e trova il controsorpasso con Paschall sul 39-40. Sul finale di primo tempo Pistoia si innervosisce e perde momentaneamente Coock, al quarto fallo della sua partita. La schiacciata di LeDay vale il +2 Olimpia all’intervallo, 47-45. A fine primo tempo l’Olimpia Milano comunica sul suo account X che Ettore Messina non farà ritorno in campo a causa di un attacco di emicrania.
L’Olimpia riparte forte, parziale di 12-2 firmato LeDay-Mirotic e massimo vantaggio sul 59-47. Pistoia non reagisce e Milano controlla il match in doppia cifra di vantaggio. LeDay non smette di segnare e l’Olimpia conferma il vantaggio a fine terzo quarto, 73-62.
Pistoia non demorde e torna sotto la doppia cifra di svantaggio grazie alla tripla di Paschall a 7’ dalla fine, 77-70. Appoggio al vetro e schiacciata di Diop riportano l’Olimpia sopra di 13, la tripla di Mirotic vale il +14 nonostante Pistoia continui a segnare. La tripla di Brooks vale il +18 e partita finita con quattro minuti da giocare. Nel finale c’è spazio anche per il giovane Garavaglia, che però non trova la gioia del canestro, 95-80 alla sirena finale.
Lo scudetto basterà per cancellare l’ennesima delusione europea?
No, non basterà l’ipotetica vittoria del quarto scudetto di fila in casa Olimpia per sopperire al terzo anno senza accedere ai play-off di Eurolega. Come la squadra di Ettore Messina solo Alba Berlino e ASVEL nelle ultime tre stagioni, ma a fronte di budget molto diversi e dell’ennesima stagione sfortunata.
Nelle scorse stagioni, come riportato anche da Ettore Messina, 17 vittorie bastavano per accedere al play-in di Eurolega, quest’anno all’Olimpia è mancata una vittoria, perché con record 18-16 avrebbe scalzato la Stella Rossa dal decimo posto.
Tra le riflessioni da fare spicca su tutte quella riguardante gli infortuni, da tre anni una costante nelle stagioni dell’Olimpia Milano, andando molto spesso a colpire i giocatori più “importanti” e più utilizzati da coach Messina. Shields e Mirotic gli scorsi anni, Baron assenza costante la scorsa stagione e Nebo, il grande acquisto estivo, fermo a poco più di cinque partite quest’anno. Oltre agli infortuni c’è la questione mercato, che da diversi anni è spesso motivo di critica. Molti giocatori vengono comprati e panchinati molto presto, come McCormak, Dimitrijevic e Gillespie, altri perdono totalmente la fiducia nel gioco, vedi Tonut e Mannion, così facendo il roster si restringe sempre di più ai soliti, e il sovraccarico fisico degenera spesso in infortuni evitabili.
Un insieme di problemi che unito ai mancati risultati raggiunti, quantomeno in Europa, potrebbe portare la società a riflessioni.
LBA mai così incerta:
Se gli scorsi anni la corsa scudetto sembrava destinata solamente a due squadre, Olimpia e Virtus, quest’anno pare apertissima a meno di cinque giornate dalla fine. Oltre alle due “europee” c’è la neopromossa e sorpresa del campionato Trapani, una Germani Brescia che pare aver raggiunto la maturità per competere anche quando la posta in gioco si alzerà e infine la vincitrice della Coppa Italia, Trento. L’Aquila è una squadra giovane e atletica, che ama correre in transizione e ai play-off potrebbe rivelarsi una mina vagante in grado di mettere tutte in grande difficoltà.
A queste tre si aggiunge una Virtus Bologna in ripresa dopo le difficoltà di metà stagione e l’amaro in bocca lasciato dalla stagione europea. Le vittorie contro Alba Berlino e Olimpia Milano sono state convincenti, così come la sconfitta di Barcellona, maturata dopo 40’ minuti di buon basket. Un insieme di fattori che ha indubbiamente rialzato la fiducia nell’ambiente virtussino, dove Dusko Ivanovic non si è mai nascosto: “Ho detto ai miei giocatori che vinceremo lo scudetto”.