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La lettura come antidoto al “Brain rot”: la soluzione contro il declino cognitivo

L’Oxford University Press ha definito “brain rot” il declino cognitivo legato all’utilizzo eccessivo dei social network nelle nostre giornate. Lo studio di Libraccio e la lettura come soluzione

Scritto da

Samuele Vinci

Pubblicato il

15 Febbraio 2025

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Il consumo eccessivo di contenuti digitali può portare a un declino cognitivo che la Oxford University Press ha definito “brain rot”. La rete può essere un luogo coinvolgente e stimolante, e alle volte anche utile nelle ricerche o nei momenti in cui la connessione può fare da supporto. Ma utilizzo prolungato delle nuove tecnologie, e in particolar modo la sovraesposizione ai social network, può avere risvolti negativi sul benessere della mente. Qui può entrare in gioco il ruolo della lettura, ma andiamo per gradi.

Facendo un piccolo excursus storico sul termine di ‘brain rot’, il concetto trova le sue origini nella letteratura: comparve per la prima volta nei resoconti di due anni di vita solitaria che Henry Thoreau trascorse fra il luglio del 1845 e il settembre del 1847, diventati poi il suo celebre romanzo “Walden ovvero vita nei boschi”.

La lettura come antidoto, una pagina al giorno

Esiste una soluzione? Un valido aiuto per mantenere la mente in salute e longeva arriva dalla pratica quotidiana della lettura. Come racconta Libraccio, una delle principali catene di librerie in Italia, le persone che leggono per almeno 30 minuti al giorno hanno meno probabilità di sperimentare una degenerazione cognitiva. Allungando la propria soglia di attenzione, stimolando la creatività e l’empatia e trovando tra le pagine di romanzi, saggi o fumetti un antidoto nei confronti delle distrazioni digitali.

Insomma, impostare dei limiti giornalieri all’utilizzo dei social e in generale dei dispositivi, può rappresentare un valido alleato, soprattutto se si inserisce la lettura – una qualsiasi lettura – per soli 30 minuti al giorno. Un piccolo proposito che può garantire grandi progressi favorendo la concentrazione, la capacità di comprendere, la proprietà di linguaggio e – perché no – ampliare il proprio bagaglio personale, dettaglio che non fa mai male.

La lettura come antidoto: tre titoli perfetti

A questo proposito, Libraccio ha messo a punto una lista di tre titoli, perfetti per stimolare la mente e mantenerla in salute, invitando il lettore a osservare il mondo da prospettive diverse:

  • “La conversazione necessaria. La forza del dialogo nell’era digitale” di Sherry Turkle.
    • Questo Il libro invita a scoprire il valore delle conversazioni autentiche per coltivare relazioni più profonde e significative.
  • “La filosofia del cane Norton”, di Håkan Nesser.
    • Il racconto del cane Norton che, pur discendendo da una stirpe di cani cacciatori, i Rhodesian Ridgeback, sceglie la strada del pacifismo.
  • “A Panda piace… capirsi” di Giacomo Keison Bevilacqua.
    • Panda, il protagonista di questa graphic novel, spiega come prendersi cura della propria mente e del proprio corpo.