Il 7 ottobre è stato pubblicato il nuovo romanzo di Roberto Salvo, Il veleno del potere, un thriller avvincente che intreccia elementi di dark romance e realpolitik, ambientato tra Monza e Milano. Tra reliquie storiche e oscure trame di potere, il veleno del potere esplora i misteri nascosti dietro la Corona Ferrea.
Dopo anni di ricerche, grazie alla collaborazione con l’assessore alla cultura, l’autore ha potuto accedere a visite esclusive alla reliquia della Corona Ferrea e alla Villa Reale, arricchendo la sua narrazione con una profonda conoscenza dei luoghi che fanno da sfondo alla storia.
Originario di Taranto ma residente a Monza da nove anni, Salvo ha sviluppato un forte legame con la città. Durante la quarantena dovuta alla pandemia da Covid-19, ha riscoperto la sua passione per la scrittura, che lo ha già portato alla pubblicazione di due raccolte di poesie e racconti.
Il veleno del potere è il primo dei suoi tre romanzi, tutti ambientati a Monza, ad essere pubblicato.
L’importanza dell’ambientazione
L’ambientazione gioca un ruolo centrale nel romanzo, con la leggendaria reliquia del Chiodo di Cristo, custodita nella Corona Ferrea del Duomo di Monza, al centro della trama. La storia prende il via quando una giovane restauratrice, durante dei lavori alla Villa Reale, scopre un antico diario.
Da quel momento, una serie di eventi si susseguono, coinvolgendo un’organizzazione segreta chiamata Custodia Veritas in una lotta spietata per il controllo del potere assoluto.
La Corona Ferrea, uno dei simboli più rappresentativi di Monza, possiede un immenso valore storico e culturale che spesso sfugge alla conoscenza comune.
Usata per l’incoronazione di numerosi sovrani occidentali, la corona contiene, secondo il culto cristiano, uno dei chiodi utilizzati durante la crocifissione di Gesù.
Questa reliquia è rinvenuta da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, durante un viaggio in Palestina nel 326 d.C. Durante la sua ricerca della croce di Gesù sul Golgota, furono trovati due chiodi: uno venne fuso nell’elmo di Costantino e l’altro nel morso di un cavallo.
Quello dell’elmo, due secoli dopo, donato dal papa Gregorio I alla regina Teodolinda, è inserito nella Corona Ferrea, rendendola un simbolo di collegamento diretto tra i sovrani e Dio.
Il veleno del potere: l’intreccio tra storia e finzione
Nel suo romanzo, Roberto Salvo arricchisce il mito della Corona Ferrea con un’aura di mistero, spingendo i lettori a voler conoscere di più sulla storia di Monza.
“Il mio obiettivo è incuriosire i lettori, spingendoli a fare ricerche e a scoprire la ricchezza storica della nostra città“, afferma l’autore.
Attraverso la finzione, Salvo introduce anche temi reali come la massoneria. L’autore ha condotto approfondite ricerche su questo tema, concentrandosi in particolare sul legame tra la massoneria e la politica, con riferimenti alla storia della loggia P2.
Questo approfondimento dà al romanzo un ulteriore livello di complessità, rendendolo non solo una storia di potere, ma anche uno specchio critico della realtà politica.
La visione dell’autore
Roberto Salvo descrive Il veleno del potere come una riflessione sul lato oscuro della passione e del desiderio di potere.
“Questo romanzo esplora come la passione possa degenerare in ossessione e come la sete di potere possa corrompere irrimediabilmente. Le persone possono compiere azioni impensabili quando amore e ambizione si intrecciano in modo pericoloso“, afferma l’autore.
Con questo romanzo, Roberto Salvo si conferma come una voce emergente nel panorama letterario italiano, capace di fondere sapientemente finzione, storia e tematiche attuali in una narrazione che tiene i lettori con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Il libro, oltre ad avere una valenza artistica, ha un importante ruolo nel valorizzare il territorio brianzolo. L’autore infatti vuole incuriosire il lettore sulla storia di Monza, e lo fa attraverso una narrazione avvincente che mette in luce aspetti poco conosciuti anche da chi abita nel comune lombardo.