Abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con una giovane artista che può essere considerata un grande orgoglio per Brugherio. Giulia Santambrogio, classe 1996, è infatti fresca vincitrice del 2° premio Morlotti in Imbersago, riconoscimento dedicato al pittore del 900 Ennio Morlotti. Il tema richiesto per le opere partecipanti in quest’ultima edizione era quello del corpo, inteso come corpo della pittura o pittura in corpo.
Partecipazione
Giulia ha raccontato come è venuta a conoscenza di questo premio e ha spiegato il motivo per cui ha deciso di partecipare: “Alcune galleriste di Monza avevano notato le mie opere sul tema del corpo alla recente mostra della biblioteca di Brugherio. Mi hanno quindi consigliato di partecipare a questo premio, in quanto la tematica richiesta era in linea con ciò che mi piace dipingere.”
Sono stati selezionati due quadri. Uno lavoro gi esposto e uno inedito. Giulia ha raccontato cosa esprime nelle sue opere: “La tematica era quella di vedere la tela da dipingere come uno specchio in cui raffigurarsi. Io però ho deciso di non dare un senso letterale, utilizzando foto o specchi per riflettere un’immagine, bensì di trasferire sulla tela le emozioni e il sentimento che provavo in quei momenti, in modo da poter trasmettere qualcosa in più a livello emotivo, che è ciò che mi ha fatto appassionare all’arte.”
Giulia e il significato della riconoscenza
“La mia passione vorrei diventasse anche il mio lavoro, la strada è lunga ma non mi fermerò, continuerò come sempre a lavorare duramente per raggiungere i miei obiettivi. Uno di questi era avere un riconoscimento così importante proprio su questa tematica. Significa dire che la mia ricerca sta pian piano andando verso una direzione comunicativa. Il corpo viene solitamente rappresentato in modo angoscioso e drammatico, ho apprezzato molto il fatto che sia stata riconosciuta la mia ricerca esistenziale del corpo.”
Invece, riguardo la gioia più grande: “L’emozione maggiore deriva dal fatto che tutti i dipinti partecipanti al concorso verranno esposti al Museo della Permanente a Milano entro la fine del 2024, cosa di cui sono davvero contentissima.”
Rappresentazione
Sul suo modo di rappresentare il corpo, la giovane artista ha spiegato: “Guardandoci allo specchio vediamo solo la parte esteriore di noi stessi, senza far troppo caso a quella che è realmente la nostra proiezione interna, che ognuno di noi è cosciente di avere. Quello che cerco di trasferire sulla tela sono le sensazioni fisiche ed emotive, per me la pittura è terapeutica, butto dentro un’opera tutte le mie emozioni, positive o negative che siano.”
Cultura Personale
“A livello culturale mi hanno aiutato molto i professori che avevo al liceo artistico, molto giovani e anche artisti loro stessi. Ho deciso quindi di iscrivermi alla triennale di Beni Culturali in Brera, a Milano. Inizialmente non volevo cimentarmi in una mia produzione artistica, ma dopo aver avuto modo di studiare la storia dell’arte all’università, ho avuto l’illuminazione”.
Continua Giulia “L’input maggiore l’ho avuto grazie all’arte contemporanea, che mi ha portata a fare un viaggio studio a Sofia. Lì ho capito che avrei voluto fare la magistrale in pittura. Altre influenze le ho avute proprio durante quest’ultimo periodo di studi, dove oltre alla pittura ho sviluppato altre tre sfaccettature in più: l’arte tessile, la relazione e la performance, appassionandomi a tutti e tre gli stili.”
La svolta artistica di Giulia
Giulia ha proseguito raccontando della sua esperienza Erasmus di 6 mesi in Francia, a Marsiglia. Periodo che le ha dato davvero tanto a livello culturale: “L’Erasmus a Marsiglia per me è stato davvero importante. Mi è servito molto in quanto mi ha totalmente aperto la mente e mi ha dato modo di vedere le cose con occhi diversi. In Francia ho scoperto la possibilità di unire più cose, a livello artistico, per rendere l’insieme molto più comunicativo”.
Ancora Santambrogio “L’input me lo ha dato un workshop di una settimana con un’importante artista austriaca, è stato molto intenso e ci ha fatto sperimentare il suo metodo artistico, ispirandosi anche a quelli di tanti altri artisti, utilizzando quindi più tecniche nello stesso momento. Da lì è nata la mia tesi di laurea e il mio linguaggio artistico. Marsiglia ha tante anime, è multiculturale ed è viva dal punto di vista artistico. E’ come un grande mosaico di cose utili per chi ha questa passione.”
Emozione nelle opere
Infine, Giulia ha raccontato un momento molto significativo per lei: “Nella recente mostra a Brugherio, poco dopo la performance effettuata con le mie compagne, si è avvicinata una ragazza in lacrime dicendomi che qualcosa l’aveva toccata nel profondo. La performance era incentrata sulla cura del prossimo, quindi è probabile abbia assistito in un momento particolare per lei. Mi ha fatto davvero piacere sapere di essere riuscita a trasmettere così tanta emozione a una persona, significa che sono riuscita a lasciare qualcosa emotivamente. Per me è fondamentale mettermi in prima persona per trasmettere ciò che sento. Per me l’arte è terapia e spero di riuscire a trasportare sempre più persone nel mio mondo di emozioni, coinvolgendo il prossimo in ciò che amo fare.