Grazie al grande successo riscosso dall’esperimento dello scorso anno, alcune insegnanti della scuola De Filippo di Brugherio hanno deciso di rendere questo interesse verso la radio un vero e proprio progetto per le classi terze, in collaborazione con Freedom Street Radio.
Il progetto
All’interno del progetto chiamato “Teen Voices – De Filippo On Air”, hanno fatto parte quaranta ragazzi, divisi a loro volta in due gruppi da venti, i quali hanno tutti ricevuto un ruolo specifico all’interno di una redazione radiofonica. Dopo 20 ore di laboratorio per ciascun gruppo, i ragazzi hanno avuto la possibilità di creare i loro podcast: “Ritmi temporali” e “Gli amici del mercoledì”. La collaborazione con Freedom Street Radio è stata fondamentale per la buona riuscita del progetto, in quanto ha fornito agli studenti gli strumenti e gli insegnamenti necessari per poter imparare al meglio una cosa a loro totalmente sconosciuta.
A tal proposito, abbiamo avuto ai nostri microfoni la professoressa Arianna Conforto, tra le responsabili e organizzatrici di questa fantastica esperienza, che ci ha saputo spiegare dettagliatamente l’obiettivo del progetto e il motivo alla base di quest’ultimo.
Tra teoria e pratica
“Questo progetto che abbiamo deciso di confermare dopo l’esperimento dell’anno scorso, è nato con l’idea di far scoprire agli studenti un qualcosa che fosse nuovo ai loro occhi, con l’intento di appassionarli e metterli a conoscenza di un modo di comunicare a loro sconosciuto, in quanto nati in un’epoca priva di materiale autentico ma ricca tecnologia.”
Parlando della struttura del progetto, ci ha dichiarato: “La prima parte del corso, che si è sviluppata tramite laboratori pomeridiani, prevedeva la spiegazione di diversi powerpoint riguardanti la storia della radiofonia, partendo da Marconi, passando per le leggi di censura e arrivando infine ai giorni nostri, in cui quello radiofonico è un mondo in costante evoluzione. I ragazzi hanno avuto a che fare con materiale autentico come radioline, giradischi o cd, cose di cui davvero pochi di loro conoscevano l’esistenza.”
Dopo questa parte teorica, si è passati poi alla praticità del corso: “Dopo che la professoressa Elisabetta Narducci, insegnante di arte e immagine, ed io abbiamo spiegato loro in cosa consisteva il mondo della comunicazione radiofonica, grazie a Freedom Street Radio, con cui abbiamo collaborato per tutta la durata del progetto, abbiamo avuto la possibilità di metterli all’opera e farli passare alla parte pratica.
“Siamo stati nei loro studi – continua la professoressa – e abbiamo mostrato ai ragazzi che c’è un enorme mondo dietro a ciò che si vede, che non si limita quindi al solo speaker. Sì perché, parlando con gli studenti, abbiamo capito che la loro concezione di radio e di podcast era quella di una semplice chiacchierata davanti a un microfono, motivo per cui era giusto mostragli tutto il lavoro che c’è dietro a una redazione, partendo dal consulente musicale, passando per il direttore artistico e arrivando agli autori, agli speaker e ai grafici.”
Nuove Passioni
La professoressa, esperta di radio e comunicazione musicale, ha espresso tutto il suo orgoglio e la soddisfazione nel vedere i giovani appassionarsi a una cosa che fino a poco tempo fa non conoscevano affatto: “La cosa bella è che gli studenti hanno creato i loro podcast completamente da soli, io e le mie colleghe non abbiamo messo mano in nulla, è stato tutto frutto del lavoro di ragazzini di 14 anni, noi siamo state solo delle guide.
“Una grossa soddisfazione – prosegue – è stata che, dopo l’esperienza negli studi di Freedom Street Radio che tengo a ringraziare particolarmente ancora una volta, c’è stato un piccolo gruppo di ragazzi che si è appassionato meno alla musica e più all’aspetto tecnico. Grazie all’aiuto della professoressa di scienze Elena Mauri, questa piccola fazione è addirittura arrivata a creare una vera radio da zero, utilizzando solamente materiale riciclato. Il progetto si concluderà con una diretta radiofonica e la pubblicazione dei loro podcast, e noi siamo veramente contente e orgogliose del lavoro svolto e dei progressi fantastici di tutti i giovani che hanno preso parte al progetto.”