Fiippo Galli
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Filippo Galli a Brugherio, metti un sabato con un invincibile

L’ex difensore del Milan Filippo Galli è stato a Brugherio per presentare il suo libro “il mio calcio eretico”. Un incontro con gli appassionati e gli sportivi della città in cui, oltre che del passato del campione, si è parlato di giovani

Scritto da

Gius Di Girolamo

Pubblicato il

20 Gennaio 2025

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Un sabato mattina di storia del calcio a cui erano presenti non solo tifosi milanisti ma anche sportivi e, dato lo spessore del personaggio, anche professori, dirigenti scolastici ed educatori. Presso la sala Consiliare del comune di Brugherio l’ex difensore del Milan Filippo Galli, uno degli invincibili dell’epopea berlusconiana, ha presentato il suo ultimo libro “Il mio calcio eretico” edito da Piemme, alla presenza dell’assessore Carlo Nava, della consigliera Sabatini di Brugherio è tua e di alcuni esponenti dei Milan club di Arcore e Lissone. A moderare l’incontro c’era il giornalista Claudio Pollastri. 

Una presentazione che si è a un certo punto distaccata da quelle che sono le dinamiche viste e riviste in occasioni simili, in cui vengono raccontati aneddoti ormai straconosciuti e narrati in tutte le salse. Certo, c’è stata anche quella parte, perché in fondo il pubblico se lo aspetta. Ma sono state toccate tematiche attuali con osservazioni molto puntuali sul calcio, sul Milan e su quelli che sono gli errori che spesso, inconsapevolmente, si compiono nell’educare i ragazzi a livello tecnico e tattico, ma anche umano. Temi questi ultimi che appassionano molto l’ex campione, lo si è intuito dal calore con il quale ha risposto ai quesiti posti su questi temi. 

Galli, la carriera di un invincibile


L’inizio è tutto dedicato alla carriera di Filippo, con un omaggio video che ha ripercorso i suoi esordi, alcune delle partite più importanti e anche qualcuno dei suoi gol. Pur essendo stato un difensore con non grande propensione offensiva, è riuscito a inserire il suo nome nel tabellino dei marcatori più di una volta, anche grazie alle incursioni in area avversaria sulle battute dei calci d’angolo, per sfruttare la sua abilitá sul colpo di testa.

Ha rivendicato per mister Ilario Castagner il merito di averlo fatto esordire in prima squadra, in sostituzione di Franco Baresi, che era squalificato, anche se poi la consacrazione è arrivata con Liedholm prima e con Sacchi e Capello poi. Successivamente ha raccontato di quella che considera la sua migliore partita in carriera, quella della finale di Champions League del 1994 tra Milan e Barcellona, vinta 4-0 dai rossoneri, in cui annullò Romario, attaccante brasiliano dei blaugrana, temutissimo spauracchio nelle settimane che avevano preceduto il march. 

C’è solo Franco Baresi


Di tutti i calciatori con cui giocato, sia come compagno che come avversario, in cima all’Olimpo colloca sempre e solo un nome: Franco Baresi. Ha comunque espresso apprezzamento, per Zico, Platinì, Maradona, Baggio. Naturalmente, i grandi numeri dieci che si aspetti nomini un difensore come lui, che li ha affrontati tutti. Ma quando parla di Baresi, ancora si illumina come un ragazzino. “Franco è stato il migliore di tutti. Giocare al suo fianco ti facilitava il lavoro”.  

Parla poi della linea difensiva del Milan dell’epoca, composta da Tassotti, Franco Baresi appunto, Maldini e Galli stesso prima, e Costacurta poi. Probabilmente la difesa più forte di sempre nel calcio. “La professionalità era il tratto che ci distingueva, i meccanismi tra di noi erano talmente sincronizzati, che secondo me ancora oggi riusciremmo a muoverci nel modo corretto” 

Sulla Nazionale, con cui non è mai riuscito a debuttare nonostante un paio di convocazioni, dice “Non era destino, comunque c’erano giocatori secondo me più forti nel ruolo di centrale, la mia Nazionale è stata il Milan”. 

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Il Milan del dopo Berlusconi


Si fa un balzo in avanti e Galli parla della sua carriera fuori dal campo, raccontando perché abbia lasciato il ruolo di direttore tecnico del settore giovanile del Milan “Nella stagione 2017/18, dopo una partita in trasferta contro l’Atalanta, Fassone e Mirabelli vennero nello spogliatoio e mi dissero che ero stato confermato, che sarebbe arrivato mister Beretta per la stagione successiva e che avrebbe riportato a me. Mi chiesero però di fare le scarpe a due colleghi e siccome la cosa non era in linea con mio modo di fare, scaduto il contratto, decisi di andarmene”. 

Parla quindi del Milan attuale con molta lucidità e chiarezza “Credo che alla proprietà non interessi molto della storia del Milan”. Aggiunge poi, a proposito di dirigenti “Furlani è il numero uno nel suo lavoro, ma i suoi obbiettivi non sono gli stessi dei tifosi”

Dice la sua anche sull’allontanamento di Maldini “Credo che aver perso Donnarumma, Calhanoglu e Kessie a parametro zero abbia causato una perdita per la società, in termini economici, che si può stimare tra 150 e 200 milioni di euro. Questo potrebbe aver pesato” 

Anche ciò che dice sui procuratori è molto interessante e conferma la sua capacità di avere una visione tridimensionale delle cose del calcio “Molti danno la colpa di tutti i mali del calcio ai procuratori, ma i procuratori sono tenuti in vita dalle società stesse”. 

Galli e la complessità del calcio


Chiude l’incontro parlando di giovani, di costruzione dal basso di cui lui con i suoi collaboratori hanno iniziato a lavorare nel settore giovanile dal 2011, di valori, di calcio femminile e di come stereotipi e resistenze arrivino in primis proprio dai genitori, di come il calcio per lui non sia per niente una cosa semplice Lo spiega molto bene all’interno del suo blog che si chiama appunto “La complessità del calcio”. Promette infine alla dirigente scolastica dell’istituto Don Camagni, Daniela Iacopino, di tenere una lezione presso la sua scuola. “La nostra è una scuola di eretici – dice la professoressa in riferimento al titolo del libro di Galli – quindi l’aspettiamo”.