La Promenade Violence è una band alternative indie con base a Haarlem, nei Paesi Bassi. Il loro sound scuro e distintivo si ispira alla New Wave inglese degli anni ’80 e ’90, con influenze di band come Joy Division e Depeche Mode, ma anche all’Indie rock più recente, con richiami a gruppi come Interpol ed Editors.
La formazione è internazionale: il batterista Filippo Dolfini, musicista brugherese ed ex studente della Pisari, il cantante Justin Jackson (UK), il chitarrista Stefano Girardi (Italia) il bassista e tastierista Martijn Vonck (Perù) hanno dato vita alla band all’inizio del 2023, iniziando subito a scrivere, registrare e pubblicare i primi tre singoli, accolti positivamente e trasmessi da diverse radio olandesi.
Per scoprire di più sulla loro musica e sul futuro de La Promenade Violence, abbiamo parlato con Filippo Dolfini, batterista di origini brugherese.
La sua carriera è iniziata proprio qui a Brugherio. Com’è andata?
Sì! Ho iniziato alla Piseri, ho fatto solo un anno di lezioni, ma avevo già le idee chiare: volevo suonare la batteria. Avevo una batteria elettronica a casa e ho preso lezioni per avere una base tecnica più solida.
Parliamo della band e della vostra musica: avete all’attivo un EP e qualche singolo, e avete finito di registrare il secondo EP in questo periodo. Come vi sentite rispetto alle prime produzioni? Vi sentite più consapevoli come band?
Assolutamente. Durante la registrazione ci siamo resi conto di quanto siamo cresciuti, sia dal punto di vista compositivo che della consapevolezza del nostro sound. Abbiamo background musicali molto diversi: io e l’altro chitarrista italiano veniamo dal rock e dall’heavy metal, mentre il nostro cantante e il bassista sono figli degli anni ‘80, con influenze new wave. All’inizio non è stato facile trovare un punto d’incontro, ma ora ci stiamo riuscendo sempre meglio.
Per la release dell’EP avete in programma un evento?
Sì, il 22 maggio suoneremo al Patronaat, uno dei live club più importanti della zona. Presenteremo il nostro nuovo progetto suonando dal vivo.
Come band avete iniziato in Italia o vi siete formati in Olanda?
Ci siamo formati qui nei Paesi Bassi. Siamo due italiani, mentre il bassista è olandese e il cantante è inglese. Ci siamo conosciuti qui e abbiamo iniziato suonando classic rock.
Parliamo del nome della band, la Promenade Violence: Promenade significa “passeggiata”. C’è un contrasto tra il nome e il vostro genere musicale?
In realtà, il nome non è stato scelto per avere un significato preciso. È stata un’idea del nostro cantante perché suonava bene. L’unico problema è che spesso viene pronunciato alla francese, mentre noi lo intendiamo all’inglese.
Da musicista, ha notato differenze tra il pubblico olandese e quello italiano? Immagino che la scena musicale sia diversa.
Sì, decisamente. Qui ci sono più locali che fanno musica dal vivo, anche underground. Inoltre, c’è un approccio molto più professionale, anche nei concerti di piccole dimensioni. Le infrastrutture e la strumentazione sono di livello superiore rispetto a molte realtà italiane.