Roberto Assi, eletto sindaco di Brugherio dodici mesi fa nelle liste di Brugherio Popolare Europea e sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ci apre le porte del proprio ufficio e ci racconta, a un anno esatto dalla sua nomina, questa primissima parte del suo mandato.
Sindaco Assi, quale fu il percorso che portò alla decisione di candirsi?
La mia candidatura a sindaco non era stata studiata con largo anticipo. Anzi, dopo le elezioni del 2018 avevo deciso di fare un passo indietro. Svolgevo la mia attività di consigliere ma tendenzialmente non comparivo sui giornali, dedicandomi ad altro. Mariele Benzi, Maurizio Ronchi, Vincenzo Imperato e Michele Bulzomì a settembre 2022 mi chiesero di candidarmi. Io non ero sicuro. Chiesi tempo. E quando il tempo scadde, chiesi altro tempo. In seguito sciolsi la riserva, ma a una settimana dalla presentazione ufficiale ebbi un ripensamento e la conferenza stampa presso il comune, in sala Giunta, saltò. Questo per dimostrare che quando dico che questa cosa non l’ho cercata, non è una frase fatta.
Elezione o insediamento, quale il momento più emozionante per lei?
Al momento dell’insediamento e per tutto il mese successivo ho provato pochissimo, probabilmente perché travolto dalla realtà. Ma anche al momento dell’elezione non ho provato poi grandissime emozioni: io credo che il creatore ci ha voluto tanto bene, perché ci ha fatti in modo che potessimo sopportare molto. Per fare questo però, non devi avere piena coscienza di ciò che succede, nel momento in cui succede, altrimenti verresti travolto dalla realtà
La sua elezione, sindaco Assi, da parte di chi l’ha votata, è stata vissuta come una liberazione della città. Lei si sente un rivoluzionario?
Non credo agli eroi, non credo alle rivoluzioni e non credo a quelli che si sentono sempre all’altezza della situazione. Diffidate da costoro. Chi dice di essere il salvatore della patria probabilmente non è cosciente di sé.
Con quali consapevolezze quindi, si è approcciato al ruolo di amministratore della città?
Sapevo che avrei ereditato una situazione difficile, a causa di alcune congiunture negative. Eravamo reduci dal Covid, in piena crisi economica ed energetica. Sono cose che hanno segnato la vita di ognuno negli ultimi anni. Eravamo consapevoli di ciò che avremmo trovato, anche se non nascondo che alcune situazioni speravo fossero meno problematiche.
Quali ad esempio?
Il contratto di convenzione della piscina. O quello del centro sportivo, quello dei chioschi. Le convenzioni sugli spazi pubblici. Che non ci fossero contratti di concessioni con le associazioni l’abbiamo scoperto solo dopo essere entrati in carica. Abbiamo un totale di quaranta regolamenti da rivedere. Ma non colpevolizzo nessuno, anzi mi sento di assolvere i sindaci che sono stati in carica negli ultimi venti anni.
Si spieghi meglio Assi
Facciamo attenzione quando diciamo che negli anni Sessanta e Settanta c’era una classe politica che lavorava realmente per il bene della città. Se guardiamo la situazione economica della nazione a quell’epoca, un sindaco poteva permettersi di far costruire una palestra, se mancava una palestra. Oggi questo non è più possibile, perché abbiamo un debito pubblico che deriva proprio da quelle dinamiche. Erano bei tempi? Forse, ma ora stiamo pagando i debiti contratti allora.
Qual è lo stato di salute del comune di Brugherio?
In sofferenza a causa dell’insufficiente numero di dipendenti. Abbiamo fatto diverse assunzioni, questo è positivo, ma non quante sarebbero necessarie. Se invece parliamo di bilancio, bisogna fare alcune riflessioni. Sembra un buon bilancio, ma nasconde delle gravi carenze. Trentadue milioni di euro di avanzo di amministrazione, di cui dieci milioni disponibili e la metà effettivamente a disposizione nell’immediato. Sembrerebbe tutto in ordine. Ma noi non siamo una società per azioni, perché a quel punto distribuirei i dividenti agli azionisti e saremmo tutti felici. Noi siamo la pubblica amministrazione, avere un bilancio così importante dal punto di vista dell’avanzo significa che sono stati fatti investimenti per progetti, per le quali si sono chieste tasse, che però non sono andati in porto. Ciò significa, che oltre aver riscosso troppe tasse, non c’è stata una buona capacità di spesa. Inoltre, bisogna fare una riflessione sui crediti del comune, perché in quell’avanzo figurano tredici milioni di euro di dubbia esigibilità. Chi mi dice che quindi, a seguito di verifiche, quei dieci milioni a disposizione non tornino utili per fare…”pulizia” nel bilancio?
A proposito pulizia e di tasse, c’è quella sui rifiuti il cui aumento a quanto sembra, non va di pari passo col miglioramento del servizio.
Sulla raccolta dei rifiuti non abbiamo problemi, il servizio credo sia estremamente efficiente. Qualche lamentela arriva, ma sono situazioni puntuali e non diffuse. Sul tema della pulizia delle strade invece devo dire che il servizio deve essere rivisto. E tanti comuni su tali rimostranze avanzate a Cem Ambiente ci sono venuti dietro. Complessivamente tutte la città coinvolte hanno avuto garanzie da Cem in relazione un investimento di quasi sei milioni di euro, per l’acquisto di mezzi dotati di lance adibiti alla pulizia delle strade. I primi che verranno acquistati saranno destinati a Brugherio.
E invece quale è lo stato di salute della maggioranza? Una assessora si è dimessa, una consigliera si è spostata nel gruppo misto e una decina di giorni fa è servito l’aiuto di Giovanna Borsotti, di Brugherio Civica, per avere il numero legale in consiglio. Come vanno interpretate queste tre vicende?
La maggioranza è tranquilla. Che un consigliere uscisse dal gruppo dal quale è stato eletto, pur rimanendo in maggioranza è successo anche in passato senza che vi fosse tutta questa dietrologia. Così come le dimissioni di un assessore. Anche con Marco Troiano sindaco si sono dimessi diversi assessori, senza che vi fossero indagini minuziose in tal senso. D’accordo, al primo consiglio successivo alle dimissioni, la battuta ci può stare, ma se insistiti vien da pensare che non vi sia altro da contestare. Per quanto riguarda l’ultimo consiglio comunale, il problema è stato solo uno: c’era il ponte. Altrimenti come si spiegherebbe l’assenza di consiglieri appartenenti alla mia lista? quelli di Fratelli d’Italia addirittura avevano comunicato con un mese di anticipo che non sarebbero stati presenti.
Ma rinviare quella sessione del consiglio non era possibile?
Era una questione meramente “estetica”. La legge prevede che il bilancio consuntivo sia licenziato entro la fine del mese di aprile. Siccome però la Giunta aveva già approvato venti giorni prima lo schema di bilancio, in via derogatoria avrebbe consentito di rinviare il tutto a maggio. Ne abbiamo fatto, Io per primo, una questione formale, abbiamo deciso di rispettare in maniera decorosa il termine, facendo tutto quanto possibile per rispettarlo. Siccome sapevamo benissimo che c’erano delle defezioni, avevo parlato col Presidente Bulzomì, spiegando che non vi sarebbe stato alcun problema, qualora non vi fossero stati i numeri, a convocare un nuovo consiglio il giorno successivo. Quella sera gli assessori erano tutti presenti, i partiti tutti rappresentati, in che modo si sarebbe manifestato questo dissenso interno alla maggioranza? Infine, cosa posso dire di Giovanna Borsotti? Mi ha stupito che una parte dell’opposizione pretendesse la sua uscita dall’aula, dopo che nell’ultima campagna elettorale gliene hanno dette di tutte i colori, non risparmiandole severe critiche. La consigliera Borsotti, a sua volta, non risparmia critiche a me, sia chiaro, ma devo dire che è evidente il senso e il rispetto per le istituzioni da parte di una persona che per dieci anni è stata vice sindaca.
Tema chioschi. Tra disavventure climatiche e convenzioni, c’è stata maretta negli ultimi dodici mesi con gli attuali gestori.
Tema importante. Noi siamo la prima amministrazione che deve decidere se applicare o disapplicare un contratto stipulato sei anni fa, e che qualche problema ce l’ha. Chi c’era prima di noi non ha dovuto pensarci, perché tanto il rinnovo è ora. Rinnovo o scadenza della gara, a seconda di come legalmente viene interpretato. Ci sono dei contenziosi perché quando i contratti vengono scritti in un certo modo, andare in giudizio è inevitabile. Vi sono contratti di concessioni che includono tra le proprie clausole l’applicazione dell’equo canone. Cosa che in questo tipo di contrato di non dovrebbe essere previsto. Allora che si fa? Si applicano o non si applicano queste clausole?
Centro sportivo comunale: a pochi anni dalla ristrutturazione è nuovamente in condizioni precarie. Si potrà ovviare in qualche modo?
Si possono percorrere solo due strade: allargare il centro o trovare altri spazi. Perché è vero che la struttura è malmessa, ma anche vero che sottodimensionata rispetto all’utenza. Sono disponibile a realizzare un nuovo impianto, ma se costruiamo una struttura che possa ospitare, per ipotesi, mille persone e finisce per essere utilizzato da milleottocento persone, non ci si può stupire se dopo pochi anni cade a pezzi. Anche attraverso il PGT stiamo cercando di reperire nuovi spazi da dedicare allo sport. A Cinisello è stato realizzato un nuovo centro sportivo pochi anni fa, a Brugherio negli ultimi trent’anni non è stato fatto nulla di che si possa considerare di nuova fattura. Ma in trenta anni l’utenza si è notevolmente moltiplicata. Per quanto riguarda la situazione attuale, Insieme a TPS stiamo cercando di tamponare le falle del contratto, per capire se sia possibile fare un addendum al project in corso, in modo da inserire alcune voci che sono inspiegabilmente rimaste fuori. Come è possibile, per esempio, che non si sia pensato di inserire il taglio dell’erba? La risposta all’epoca fu che si faceva affidamento sul senso delle responsabilità delle società. Errore fatale, perché le società sportive si fanno causa l’un l’altra, figurarsi se si mettono d’accordo per decidere chi deve tagliare l’erba? Inoltre, questo contratto non consente al comune di fare contestazioni a TPS, erogando multe, se necessario. Quando un nostro appaltatore fa qualcosa che non riteniamo corretto, il comune commina una multa. Lo scorso anno abbiamo multato gli appaltatori del verde. Qualche mese fa abbiamo fatto una multa a Cem, regolarmente pagata. Ecco, questa cosa con TPS non è possibile.
Tema parcheggi. Il famoso parcheggio interrato non si farà, già deliberato dalla precedente amministrazione. Cosa si potrà fare allora per ovviare al problema?
Attenzione, è vero che l’idea fu abbandonata, ma il progetto esecutivo esiste ancora. Sappiamo anche quanto costa, poco più di tre milioni di euro, per cui, siccome siamo in fase di revisione del PGT e un po’ di avanzo di amministrazione l’abbiamo, non escludo di valutarne la realizzazione. Ora, non sto dicendo che certamente lo faremo, ma non voglio definitivamente chiudere quella porta, al momento.
Negli ultimi anni si è costruito molto a Brugherio ed è innegabile che la città dal punto di vista estetico e della vivibilità, ne abbia giovato. Detto questo, è stata una edilizia riservata a pochi. Sarà possibile realizzare in futuro edifici più alla portata della working class?
Stiamo rivedendo il PGT ma non in espansione, bensì in restrizione. La Provincia ci impone di ridurre il consumo di suolo del 37%. Ciò vuol dire che a qualcuno che oggi, secondo il documento di piano, ha la possibilità di costruire dovremo dire che non potrà farlo. Ci sarà ancora spazio per l’edilizia pubblica? Onestamente non lo so. Nel 2015 evidenziai come non fosse stata prevista una quota da destinare all’edilizia pubblica. Oggi non so se vi siano ancora margini per tornare indietro. L’intenzione è di perlustrare questa possibilità, detto questo esiste l’edilizia convenzionata. Che è, o dovrebbe essere, a seconda dell’intervento, almeno del 30%. Vi è poi la necessità che le amministrazioni sovraordinate facciano qualcosa per sbloccare il mercato degli affitti, completamente fermo, perché se anche fossimo Città metropolitana di Milano, credo potremmo fare ben poco di nostra iniziativa, in tal senso.
Passiamo ai trasporti. La metrotramvia appare ancora lontana e il tema controverso. Sul trasporto su gomma, attualmente attivo, come si può intervenire? I disservizi sono innumerevoli
Il servizio è carente. Le società appaltatrici hanno grossi problemi nel reperire il personale. Il che è senz’altro vero, ma il servizio va garantito. Anche noi qui in comune abbiamo difficoltà in questo senso, ma non posso dire ai cittadini che non forniamo più servizi perché non c’è personale. Abbiamo chiesto alcuni interventi, loro ci hanno chiesto modifiche sul tracciato. Non vogliono passare più dal centro perché, dicono, vi sono grossi problemi strutturali. I mezzi si danneggiano, è necessario cambiare frequentemente i pneumatici, bisogna aggirare gli spartitraffico, e da alcuni parti fanno fatica a transitare. Stiamo avendo una discussione per fargli capire che dal centro è bene passare. L’assessore Cristiano ci sta lavorando, qualcosa potrebbe cambiare a breve, ma la questione non è di facile soluzione.
Parliamo di energia: non si potrebbe pensare a parco fotovoltaico a Brugherio?
Si può pensare e ci stiamo pensando. Per esempio, col tema dell’agri-voltaico oggi si potrebbe fare di tutto. Già oggi alcuni contesti, se ce lo chiedessero, potrebbero partire. Sul PGT intendiamo fare una riflessione molto approfondita. Nel senso che si potrebbe dare non solo la possibilità, ma anche qualche impulso. Considerate che vicino a noi abbiamo sia la tangenziale est che l’autostrada, le aree agricole intorno potrebbero essere perfette per un progetto di energia pulita. Alcune nostre partecipate, come Brianza Acque, stanno sviluppando un settore interamente dedicato e noi gli stiamo col fiato sul collo, perché è una cosa che ci interessa moltissimo.
A tutto questo si aggiunge quanto successo due settimane fa, quando una esplosione ha distrutto l’ufficio postale. Quando verrà riaperto al pubblico?
Cominciamo col dire che da una prima analisi la situazione pareva talmente grave da richiedere la demolizione dell’edificio. Per fortuna non sarà necessario. Per quanto riguarda il ripristino delle funzioni e la riapertura, la previsione è per l’autunno, ma non vorrei annunciare una data precisa, perché anche in questo caso le primissime indicazioni in mio possesso erano molto pessimistiche, si pensava fossero necessari addirittura dodici mesi di tempo, prima di restituire alla città il suo ufficio postale. Meglio quindi essere molto cauti, confermo però in autunno riavremo il nostro ufficio postale.
Chiudiamo questa lunga intervista con un paio di domande ancora. Quale considera il suo più grande successo di questo primo anno di governo?
Credo sia il nuovo regolamento di polizia urbana. E’ stato grandissimo risultato. Ha unito gli intenti dell’amministrazione e quelli degli operatori.
C’è qualcosa invece che non rifarebbe o che farebbe in modo diverso?
Credo che a differenza del mio predecessore, Marco Troiano, non abbia ancora imparato ad avere distacco. Perché a volte, per programmare nel modo giusto, è essenziale distaccarsi dal quotidiano. Decisamente, devo ancora maturare il giusto distacco dalla quotidianità che mi piove addosso.