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Diavoli Rosa Brugherio

Nella decisiva partita tra Gamma Chimica Brugherio e Stadium Mirandola, i Diavoli Rosa hanno dimostrato una determinazione indomabile. Dopo una serie di emozionanti scontri, la vittoria è stata conquistata con una rimonta epica nel quarto set, garantendo così la permanenza in A3. L’atmosfera di gioia e celebrazione ha travolto sia la squadra che i tifosi, creando un momento indimenticabile di unione e successo sportivo.

Scritto da

Gius Di Girolamo

Pubblicato il

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Siamo salvi! Siamo Salvi! È l’esclamazione di Claudio Cornalba, lo speaker della Gamma Chimica che esplode e rieccheggia nel palazzetto quando sono passate da poco le 20 di domenica 23 aprile, appena conclusasi la partita tra Gamma Chimica Brugherio e Stadium Mirandola, gara tre del playout che vale la permanenza in A3. Dopo la faticosa vittoria di gara uno e la severa sconfitta di gara due, i tifosi non sapevano che cosa attendersi da questa terza, decisiva sfida. Il timore era di farsi incastrare nuovamente in un match ad alta tensione, giocato più sul piano emotivo che tecnico, cosa su cui i modenesi contavano molto. Invece per gran parte della partita i Diavoli Rosa sono stati superiori, a tratti incontenibili, come nei primi due set vinti per 25-17 e 25-23. Tanto che all’inizio del terzo set bastava guardare le facce dei giocatori di Mirandola per capire che il loro destino appariva segnato: facce scure, teste scosse, imprecazioni. Ma sarebbe stato troppo facile, non sarebbe stato un successo epico, da Diavoli insomma. Così proprio sul più bello, quando il punteggio era 22-19 e con la salvezza a tre punti di distanza, la tensione tra le fila dei ragazzi di Durand forse si allenta un po’ e Mirandola, che pareva ormai morta e sepolta, resuscita aggiudicandosi la terza frazione 23-25. Sembra cominciare un’altra partita. Gli ospiti tirano fuori la testa dell’acqua e prendono fiato, sia sul campo che sugli spalti, rendendo dura la vita dei padroni di casa che fino a quel momento non erano mai stati sotto nel punteggio. La missione di portare la partita al quinto set quasi riesce alla squadra ospite. Sul 17 a 21 nel quarto set, il tie-break è un tiro di schioppo. Destinazione ignota per entrambe, certo, ma che per abbrivio si immagina possa più facilmente arridere e abbracciare le ambizioni di Mirandola. Ed è qui che c’è tutto il bello dello sport, la sua essenza, l’ebbrezza che conduce alla vittoria e l’ebbrezza di uguale intensità, seppur di natura differente, che la vittoria scatena. Perché la squadra di Durand butta non solo il cuore ma anche l’anima, la testa e gli attributi, oltre l’ostacolo e con una rimonta entusiasmante che ha dell’incredibile e che quasi commuove per la sua illogicità, vince il quarto set 26-24 conquistando set, partita e salvezza. I titoli di coda di questa stagione scorrono sulle immagini di gioia che questo importante risultato per la città scatena. Gioia che travolge tutto e tutti e a cui il pubblico partecipa insieme alla squadra in una simbiosi perfetta, dandosi appuntamento alla prossima stagione.

Le parole di alcuni dei protagonisti

Andrea Marini “Una emozione indescrivibile, sono felicissimo. Abbiamo dato tutto, abbiamo sbagliato molto alla fine del terzo set ma poi nel quarto ci siamo riscattati”. Tommaso Barotto “Abbiamo reagito bene dopo il 3-0 subito a Mirandola, in settimana abbiamo pensato soltanto che davanti al nostro pubblico non potevamo perdere” Danielle Carpita “Ancora non ho ben realizzato, ma sono contentissimo. Entrare dalla panchina è facile ma allo stesso tempo difficile, perché si ha modo di osservare la partita ma si è anche più freddi rispetto ai compagni” Andrea Innocenzi “Difficile dire cosa provo, è un mix di emozioni. Sono esausto, più mentalmente che fisicamente ma sono veramente contento”.  Jacopo Biffi “Sono commosso, era una partita decisiva, ci meritiamo questa salvezza. Questi ragazzi sono davvero forti, aver fatto un campionato di questo livello dimostra che possono arrivare davvero in alto”. Moreno Traviglia “Emozione fantastica. I ragazzi mi hanno regalato questa gioia. La pallavolo è così, non si può dare niente per scontato. La cosa bella di questa giovani è che ogni volta che si alza l’asticella loro la raggiungono e la superano”. Danilo Durand “È stata una stagione incredibile, oggi festeggiamo, l’obiettivo per il prossimo anno, sarà di fare un campionato più tranquillo perché questo pubblico e questa città se lo meritano. I ragazzi hanno fatto esperienza, ripartiremo da loro e cercheremo delle pedine che ci consentiranno di fare il salto di qualità”

2 Selleri voto 7

Non una stagione da protagonista assoluto, almeno non in prima squadra, ma ha fatto stabilmente parte del gruppo. Ha saputo rendersi utile come tutti quelli che sono stati chiamati in causa da coach Durand. Il futuro è della sua parte.

3 Biffi voto 9

Leader carismatico. Tornato a Brugherio dopo un anno lontano dai Diavoli, è uno dei tre superstiti, insieme a Frattini e Innocenzi, della squadra che nella stagione 2020/21 sfiorò la storica promozione in A2. In battuta si è dimostrato una sentenza, mentre le sue alzate per gli schiacciatori veri cioccolatini da scartare. La sua esperienza servirà ai suoi giovani compagni anche in futuro.

4 Ichino voto 7,5

Una sorpresa. Seppur impiegato con parsimonia, è riuscito ad essere determinante quasi tutte le volte che è sceso in campo, scompaginando i piani avversari. Da tenere d’occhio, elemento molto interessante.

5 Marini voto 9

Ha avuto bisogno di qualche partita di rodaggio, comprensibilmente, dopo di che è diventato un caposaldo di questa squadra. In ricezione si è rivelato un drago, inoltre è riuscito a mettere a segno il primo punto della stagione proprio nella partita decisiva contro Mirandola. Non c’è bisogno della sfera di cristallo per prospettargli un grande futuro.

7 Mati voto 8

Se parliamo di talento il suo è uno dei più puri, ma è il più giovane del roster, non è il caso di mettergli fretta e fargli pressioni. Durand ha saputo utilizzarlo nella giusta misura, ma non è difficile immaginare che sarà presto un titolarissimo.

9 Barotto voto 9

Stagione straordinaria. Nel calcio il suo è il numero del bomber, e tale si rivelato. A soli 17 anni si è preso in carico l’attacco della sua squadra. La sua altezza e il suo braccio non hanno risentito della transizione in prima squadra. Certo, qualche passaggio a vuoto c’è stato, ma facendo l’equazione età, più talento fratto esperienza chiedergli dell’altro sarebbe stato un delitto.

10 Innocenzi voto 9

Riceve l’eredita di Massimo Piazza, continuando la tradizione dei capitani silenziosi. Uno di quelli che il loro peso lo fanno sentire in campo, con i fatti, e che la leadership la detengono senza bisogno di sbraitare. In alcune partite arriva in doppia cifra in quanto a punti realizzati.

11 Frattini 8

Qualche infortunio lo condiziona. Tutta l’esperienza dei Diavoli risiede al centro, ecco perché le sue assenze si sono fatte sentire, soprattutto in trasferta. Lui e Innocenzi hanno comandato il reparto, quando hanno potuto giocare insieme, realizzando anche diversi punti.

12 Carpita 8

In un reparto d’attacco super affollato riesce a ritagliarsi i suoi momenti di gloria. È stato un jolly importante che Durand ha potuto giocarsi quando sembrava non ci fossero altre vie d’uscita. Preziosissimo.

13 Montermini 7

Una stagione di apprendistato in cui è sceso in campo a intermittenza. La sua presenza ha offerto maggiori possibilità di rotazione nel corso delle partite, consentendo così ai compagni di tirare il fiato.

14 Van Solkema 9

Nobiltà e umiltà. Scende dalla scaletta dell’aereo pochi giorni prima della giornata di apertura del campionato e prende da subito in mano l’attacco rosanero, in attesa che Barotto sbocci. Quando ciò accade diventano incontenibili entrambi. Gioca le prime partite con il nome e il numero di un altro, sulla maglia, dimostrando che la scritta sul davanti è più importante di quella sulla schiena.

17 Consonni voto 7

Come Selleri e Montermini non può essere considerato un titolarissimo, ma questo non significa che non sia stato utile alla causa. Permette al coach di ruotare i compagni più impegnati, è stabilmente inserito nel gruppo e comunque ora ha un anno di esperienza da giocarsi sul tavolo opportunità future.

18 Chiloiro voto 9

Durand a inizio stagione lo aspettava, lui non ha tradito le attese. Dopo lo scorso campionato, pieno di luce e ombre, è stato capace, nonostante la concorrenza interna, di ritagliarsi un ruolo importantissimo nel gruppo. Quando è stato chiamato in causa, ed è successo molto di frequente, è stato quasi sempre brillante ed efficace. Non era facile. Bravo, bravo, bravo.

Danilo Durand 9

Si conferma e per sempre sarà l’anima di questa società. Dopo l’ultimo posto della scorsa stagione, ripartire con una squadra la cui età media toccava a malapena i 20 anni, con alcuni elementi addirittura di 16 e 17 anni, sembrava una scommessa troppo azzardata, che si sarebbe potuta rivelare un disastro. La scommessa è stata vinta, la salvezza è arrivata e contando anche le partite del playout, sono arrivate persino 10 vittorie. Soprattutto in casa i Diavoli si sono rivelati molto sicuri di sé. Con questi numeri però è quasi un peccato aver conquistato in extremis la permanenza in A3, ecco perché il gap tra rendimento interno ed esterno va se non colmato, quantomeno ridotto, inserendo un paio di elementi di esperienza che devono garantire maggiore “garra” nelle sfide lontano da Brugherio, la prossima stagione, così da poter guardare il fondo classifica senza timori e poi chissà, magari la zona alta con speranza.

PS 25-17

SS 25-23

TS 23-25