Brugherio coalizione sinistra
Brugherio, Politica

Damiano Chirico “Per amministrare bene Brugherio occorre dialogare con i cittadini”

Lunga intervista a Damiano Chirico, segretario del PD di Brugherio e leader della coalizione di cui fanno parte anche Brugherio è tua e Alleanza Progressista. Con lui abbiamo affrontato i temi più caldi in città, in questo momento e abbiamo testato lo stato di salute dell’opposizione.

Scritto da

Gius Di Girolamo

Pubblicato il

Condividi

Dopo aver intervistato negli scorsi mesi il sindaco di Brugherio, Roberto Assi, è il momento di dare la parola al segretario del PD di Brugherio Damiano Chirico. Candidato sindaco alle ultime elezioni della colazione formata da PD per l’appunto, Brugherio è Tua e Alleanza Progressista, attualmente è leader dell’opposizione in consiglio a comunale. Tiene a precisare che nonostante la sua esposizione mediatica sia più costante, non vi è affatto un uomo solo al comando. Anzi, rileva quanto sia importante il contributo di ogni membro che fa parte di questa corrente politica locale, sottolineando quanto sia felice della crescita politica delle giovani donne che compongono il patto. Abbiamo chiesto a Chirico di fare un punto della situazione sia per quanto riguarda la coalizione, sia sui temi più caldi che riguardano la città di Brugherio.

Avete incontrato la città al mercato qualche settimana fa, qual è il polso della situazione A Brugherio? 

Il documento che abbiamo portato in consiglio comunale è lo specchio di quanto abbiamo potuto riscontrare essere i temi più sentiti dai cittadini, ovvero: viabilità, sanità, stato di manutenzione delle strade. C’è chi non ha apprezzato il rialzo delle tasse, anzi sperava in una riduzione, come era stato promesso. Inoltre, anche se un tema non contenutistico, ci hanno riferito di una scarsa presenza del sindaco in città. E non ci vuole una sfera di cristallo per un intravedere un calo del consenso, basta guardare quali sono le reazioni della gente sui social. Hanno generato entusiasmo e aspettativa nel corso della campagna elettorale, poi quelle aspettative rischiano di essere un boomerang se non mantieni le promesse elettorali.  

Allora le chiedo, se si votasse oggi, sareste in grado di intercettare il voto degli indecisi? 

Penso che non si andrà a votare prima del 2028. Comunque in ottica elettorale credo serva una politica che si prenda il proprio spazio e che si prenda anche le critiche per ciò che è stato sbagliato in passato. Si possono cambiare idee e persone lungo il percorso. Credo possa essere un buon metodo questo per costruire un qualcosa che non vada ad esaurirsi con la fine della campagna elettorale. Il dialogo con la città andrà portato avanti in questi anni all’opposizione, andrà portato avanti durante la campagna elettorale e, nel caso l’esito del voto ci dovesse vedere vincitori, andrà portato avanti in ambito amministrativo. Credo sia l’unico metodo per amministrare bene la città e generare fiducia nelle istituzioni. 

Della esperienza del PD in coalizione con Brugherio è Tua e Alleanza Progressista cosa mi dice? 

Sono molto felice che la coalizione abbia tenuto nonostante le elezioni comunali non siano andate come speravamo. A livello nazionale vediamo che le cose vanno diversamente. La cosa più bella secondo me è che il lunedì abbiamo perso le elezioni e il giovedì ci siamo incontrati per capire come portare avanti il progetto. Abbiamo un metodo di confronto franco, anche ruvido a volte, però riusciamo sempre a trovare la quadra concentrandoci sui punti di accordo. Non dimenticando che è inutile fare centinaia di riunioni se poi non parli con la città. Se mi chiedono di sacrificare una a scelta tra una uscita al mercato e una riunione di partito, a costo di sembrare populista, sacrifico la seconda. 

Forse è ciò che vi è mancato nell’ultima campagna elettorale, il dialogo con le persone? 

Penso che abbiamo lavorato bene in campagna elettorale, anche perché se non si fosse lavorato bene, non ci sarebbe questo discorso di crescita che stiamo portando avanti. Sicuramente era una partita improba, ma conoscevamo già lo scenario. Le tornate elettorali si fanno certamente per vincere, ma anche per iniziare un nuovo ciclo politico. Alle volte perdere una finale non è la fine di un progetto, ma piuttosto prendere consapevolezza delle cose che sono andate bene e meno bene, delle cose che non dovevi fare e delle cose dovevi iniziare a fare prima. 

Nell’ultimo consiglio comunale vi sono state scintille a seguito della mozione presentata dal consigliere Carlo Polvara, che riguardava le problematiche sorte a seguito del cambio della viabilità in alcuni quartieri della città. 

Mozione doverosa, presentata dal PD in accordo con le forze della coalizione di opposizione, affronta un tema molto sentito e dibattuto tra i cittadini. Abbiamo scelto quindi di proporre una mozione puntale e certamente fastidiosa per l’amministrazione. Era di fatto un richiamo, ma comunque formulato in modo assolutamente costruttivo. Per inciso, non ci interessava intestarci la discussione politica, ma si richiedeva agli amministratori di sedersi attorno a un tavolo insieme ai cittadini per trovare delle soluzioni al problema. La cosa assurda è che per pur di non dare ragione all’opposizione, si sono inventati questo momento in cui le persone dei quartieri coinvolti sono state invitate a un incontro in sala giunta, dove sarebbero state ascoltate le loro rimostranze, generando di fatto alcune criticità: in primo luogo nel metodo, perché credo sia la prima volta che una figura istituzionale importante come il vicesindaco risponda in maniera così veemente a una mozione, formulando peraltro una risposta per gran parte fuori fuoco rispetto al tema dibattuto, facendo un grande minestrone delle mancanze della precedente amministrazione. E in secondo luogo non coinvolgendo la totalità delle persone interessate, ma solo quelle presenti in sala consiliare, fornendo così ai cittadini una risposta raffazzonata. Tutto questo è stato ideato non perché sinceramente convinti che fosse il metodo giusto, bensì perché così facendo, agendo in quello stesso istante, la nostra mozione non avrebbe più avuto ragione di essere discussa. In soldoni: politicamente una mossa furba, non so quanto utile per amministrare bene la città. 

Ha definito la risposta veemente 

Purtroppo è un marchio di fabbrica che hanno sempre avuto, insieme alla scarsa propensione ad accettare la critica. Da dove nasca, non lo so, forse è più una questione di atteggiamento personale che politico. Di certo stanno manifestando un certo nervosismo, perché i fronti sul quale sta montando lo scontento da parte dei cittadini aumentano. C’è che si lamenta perché non hanno tolto i t-red, chi si lamenta perché hanno aumentato la Tari, chi della viabilità e del regolamento sicurezza. È un gatto che si morde la corda, più sei in difficoltà più ti chiudi, più diventi reattivo alla critica più rischi di isolarti. Questo genera una generale sfiducia non solo verso un determinato partito, ma verso le istituzioni e ciò finisce per danneggiare tutti. Non posso essere felice se la città è amministrata male. 

Alcuni suoi colleghi lamentavano inoltre il fatto che i cittadini coinvolti non hanno potuto continuare ad ascoltare il dibattito, che ne pensa? 

Penso che sia grave svilire il consiglio comunale. Se avessero convocato questo incontro entro il venerdì precedente il consiglio, non avremmo avuto nulla da ridire. Ma farlo con la seduta in corso di svolgimento svilisce il dibattito e i consiglieri. Non solo di opposizione ma anche quelli della maggioranza. 

Voltiamo pagina: la metrotramvia fa discutere. La vostra posizione qual è? 

L’opera in sé, ovvero il collegamento su ferro tra Cologno e Vimercate, è una infrastruttura fondamentale. Però non basta essere favorevoli in linea di principio, per accettare qualunque tipo infrastruttura. Pur di averla si è accettato di declassarla da metropolitana a metrotramvia, il che implica un passaggio intermedio a Cologno Nord, dove bisogna scendere dal treno e prendere i tram. Ciò rappresenta già un forte disincentivo che indurrà alcuni a preferire ancora l’automobile. Inoltre, così com’è il progetto, serve poco e male la città. Mi domando chi salirebbe alla fermata di Cascina Sant’Ambrogio per prendere la metro a Cologno Nord. Penso invece che visto la vicinanza con Cologno Monzese, si potrebbe anche accettare che l’opera non coinvolga Brugherio, decidendo di fare transitare la metrotramvia lungo la tangenziale. Oppure, ma va detto che al momento questa ipotesi non è in discussione, bisognerebbe andare a rispolverare il tracciato originario, inserito nel PGT negli anni addietro. In quel caso vi sarebbe spazio per realizzare due fermate a Brugherio e in posizioni sensate. In quanto alle presunte difficoltà nel dover ripensare il progetto, faccio notare che Monza verrà raggiunta dalla metro rossa e da quella lilla e dovrà affrontare problemi di tracciato molto più impattanti rispetto a Brugherio. Sta tutto alla reale volontà di risolverli, i problemi. 

La Casa di Comunità è in partenza 

Bene, ci serve. Ma non deve essere il gioco delle tre carte. Se fai la Casa di Comunità al Kennedy non si deve svuotare la palazzina del poliambulatorio di viale Lombardia. Devono essere due realtà distinte, separate, non si deve depotenziare ciò che è già esistente. Già il fatto che fuori il poliambulatorio abbiano apposto un cartello con scritto Casa di Comunità mi lascia perplesso… 

In chiusura cosa risponde a chi dice che la vostra è una opposizione troppo morbida? 

Credo sia una questione di stile. Io non penso che la gente voglia vedere gli urlatori da una parte e dell’altra, all’interno del consiglio comunale. Cerchiamo di coniugare senso istituzionale ma anche puntualità nel dire le cose. Ho provato a dire cose pesanti in tono pacato, ma non per questo si sono arrabbiati di meno. Il tono di voce è importante, ma lo sono anche i contenuti. Se fai casino su ogni argomento perdi credibilità. Credo sia importante far capire che siamo una opposizione tosta e lo facciamo perché ascoltiamo la città.