Cinesica 2
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Cinesica, il linguaggio non verbale viene in soccorso delle possibili vittime di violenza

La cinesica, ovvero lo studio del linguaggio del corpo, è fondamentale per saper leggere i comportamenti predatori che possono essere messi in atto nei nostri confronti o nei confronti di chi ci sta vicino. Con Tania Dachille impariamo a decodificare i segnali più significativi

Scritto da

Tania Dachille

Pubblicato il

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Per imparare a prevenire possibili atti di violenza nei nostri confronti, o nei confronti di chi ci sta vicino, è essenziale conoscere il linguaggio del corpo, conosciuto anche come cinesica. E’ di fondamentale importanza stabilire sin da subito che i messaggi lanciati dal nostro corpo non si possono dissimulare, perciò è importante conoscerlo, per comprendere cosa ci comunica e soprattutto cosa stiamo comunicando. Possiamo dire tutto con le parole ma esse perdono completamente il loro valore se non sono correlate dai nostri movimenti.

Posso dire che una certa situazione non mi mette affatto in imbarazzo, ma non risulterei molto credibile con le guance rosse di vergona. Posso cercare di sembrare la persona più sicura del mondo di fonte al mio interlocutore, ma anche qui la mia credibilità vacilla se mentre parlo ho la bocca asciutta, una postura ricurva e gli stringo la mano in maniera pressoché molliccia. Questo significa comprendere la cinesica.

Le persone vivono il quotidiano in maniera “distratta”, non si aspetta di certo una minaccia, nè presta particolare attenzione a quanto avviene attorno. Pertanto saper leggere i movimenti del corpo ci dà la possibilità di comprendere davvero tante cose, alcune fondamentali per la nostra sicurezza, come per esempio imparare a classificare la persona che abbiamo davanti. È importante sapere se la persona con cui stiamo interagendo ha una una personalità:

DOMINANTE

Avrà una postura eretta – i piedi ben piantati- le gambe divaricate – busto e mento sollevati – riesce a sostenere lo sguardo fisso a lungo e tende a violare lo spazio personale dell’altro anche solo toccandolo.

SOTTOMESSO

Avrà il tronco sbilanciato in avanti – il capo reclinato – se seduto incrocia i piedi e gambe sotto la sedia –
Riesce a mantenere il contatto visivo per breve tempo.

PERSONA A DISAGIO

Un soggetto a disagio solitamente oscilla sui piedi o li orienta verso l’uscita – avrà il tronco sbilanciato all’indietro – le sue braccia saranno incrociate sul petto con mani a coprire l’inguine – le spalle alzate in protezione del collo per istinto – lo sguardo che esplora l’ambiente alla ricerca di una via di fuga – le mani che sfregano sulle cosce o un’altra parte del corpo.

PERSONA A PROPRIO AGIO

Diversamente chi si trova a proprio agio mostra atteggiamenti di comfort e completamente opposti a quanto sopra descritto – non avrà posture di chiusura né volte alla protezione di parti vitali del corpo.

CINESICA
Dal greco kinesis (movimento), è la scienza che studia il linguaggio del corpo, ovvero qualunque azione capace di inviare un segnale visivo all’osservatore comunicandogli un’informazione.

La cinesica ci aiuta a interpretare tutti i movimenti del nostro corpo e quindi anche a comprendere quelli che non sono sinceri, osservando attentamente tutto letteralmente dalla testa ai piedi.
Per fare qualche breve esempio citerò:

La testa

Dritta, indica un atteggiamento neutrale
Inclinata, è un segnale di sottomissione perché mostra il collo
China e con il mento abbassato, sottolinea uno stato di aggressione

Gli occhi

Lo stato di eccitazione porta ad una dilatazione della pupilla di quattro volte superiore al normale. Al contrario, in uno stato d’animo negativo la pupilla si restringe

Le microespressioni

Emozioni sincere innescano reazioni immediate che automaticamente esprimiamo come espressioni del volto; queste poi vengono bloccate consciamente nel tentativo di controllarsi, ma con un lieve ritardo che provoca una fuga di informazioni. Durano pochissimi secondi ma ad un occhio allenato sono fotogrammi che si stampano nella mente e permettono di interpretare la prima reazione. Se queste espressioni durano oltre i 10 secondi sono sicuramente false.

Cinesica: tutto il nostro corpo parla


È bene sottolineare l’importanza del contesto, un gesto in sé può non rispecchiare l’atteggiamento generale Se, per esempio, notiamo in un uomo seduto che ha le gambe incrociate, il viso rivolto verso il basso, le braccia conserte, le mani che sfregano sulle gambe o le nasconde sotto le braccia, non necessariamente indicherà un atteggiamento difensivo se il luogo dove ci troviamo è un ambiente non riscaldato in pieno inverno, significherà semplicemente che ha molto freddo.

Il 70% della nostra comunicazione è non verbale e paraverbale, conoscerla ci può aiutare anche a Individuare comportamenti di occultamento. Per esempio: se un soggetto nasconde un’arma, o della merce rubata, sentirà la necessità di verificare che si trovi esattamente dove l’ha messa, questo lo porterà a dedicargli qualche attenzione in più.

Identificare quelle persone che a me piace definire “fuori posto” e dunque prevedere il loro comportamento.

Cinesica al supermercato o al centro commerciale



Uno dei luoghi più ambiti per i predatori. Mentre sei distratto nel fare la spesa, lui finge di essere lì per lo stesso motivo, intanto però ti a ha notato, studiato, seguito e scelto.

A tal proposito, durante i miei corsi di difesa, è solito raccontare una storia che mi vede coinvolta direttamente.

Un sabato pomeriggio qualunque, ero in un centro commerciale accompagnata da mia sorella e mia madre. A pochi metri dall’ingresso ci fermiamo a curiosare, insieme ad atre decine di persone, in quelle ceste grandi che in genere contengono oggettistica varia a prezzi davvero vantaggiosi.
Mentre anche io, come tutti, stavo curiosando prendendo e riponendo oggetti vari, una sensazione strana mi attraversa il corpo come un brivido, il mio istinto mi stava avvisando che c’era “qualcosa fuori posto”.

Mi sono guardata attorno ma non capivo, cosi mi sono allontanata di qualche passo per osservare la situazione a distanza e da un’altra prospettiva, ed eccola la … cosa fuori posto: era una persona.
Lo osservo attentamente mentre resto a distanza, noto che l’uomo è solo, che rovista nella cesta come facevano tutti ma a differenza degli altri lui non guardava gli oggetti che prendeva in mano, nel frugare tra di essi lanciava occhiate fugaci alla sua sinistra, cosi seguo i suoi sguardi e capisco che la sua attenzione era rivolta a mia sorella.

Lei, a un certo punto abbandona le ceste e svolta a sinistra per entrare nella prima corsia di vestiti, allora l’uomo entra dal lato opposto della stessa corsia. Io faccio lo stesso, sempre stando a debita distanza, lo vedo che passa in rassegna gli abiti che ha di fronte ma, come nel caso di prima, non li guarda, si limita a toccarli e spostarli e il suo sguardo passa costantemente dai tessuti alla ragazza.

Consapevolezza è prevenzione

Conosco questa tattica di reclutamento: il predatore ti sceglie e ti segue fino alla cassa e una volta li, esce e aspetta. Una volta individuata l’auto verso la quale della preda, si muove rapidamente tra le altre vetture e in tempi brevissimi le è già accanto.

Gli scenari che si possono susseguire sono molteplici: può trattarsi di una rapina, oppure obbligarti a salire in auto con lui, ma in ogni caso è sempre bene prevenire queste situazioni.

Mia sorella cambia nuovamente corsia, ma stavolta lui non fa in tempo a seguirla così mi avvicino, silenziosamente e rapidamente, sorprendendolo da dietro chiedendo in tono molto alto, se avesse bisogno di qualcosa.

Spaventato dalla mia intrusione improvvisa e dal fatto che essa significava averlo colto in flagrante, bofonchia delle improbabili scuse ed esce di corsa dal centro commerciale, io invece corro ad avvisare la sicurezza.

L’allerta rilassata


Uso sempre quest’esperienza quando devo parlare di cinesica in campo della sicurezza personale, oltre ad altri esempi, ma questa storia riesce sempre ad essere efficace nel convincere le persone a cominciare a guardare il quotidiano vivere con occhi diversi, come ad esempio controllare dove sono le uscite di un ristorate, o di un cinema, guardare le persone che ho accanto quando faccio la spesa, o entro in un negozio, come sono vestite, che scarpe portano, osservare i loro comportamenti.

A questo punto la domanda tipica è: “Devo vivere in un costante stato di allerta?”

La risposta è no. Una volta allenata la mente e abituata a farlo si entra in quella condizione che in psicologia prende la definizione di allerta rilassata. Aggiungo che questo allenamento non deve essere vissuto con uno stato di angoscia, è solo un esercizio per arrivare all’allerta rilassata, quindi studia la cinesica e divertiti a metterla in pratica con un’amica o un parente o con chi ti trovi in una certa situazione, come se fosse un gioco.