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CGB, Don Leo si esprime sulla vicenda derby U14

Dopo lo spiacevole episodio antisportivo del derby U14 dello scorso 23 marzo, Don Leo prende posizione sull’accaduto.

Scritto da

Gabriele Sità

Pubblicato il

13 Aprile 2025

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L’episodio

Lo scorso 23 marzo, nel derby della categoria giovanissimi U14 tra Città di Brugherio e CGB, terminato 3-1 per i padroni di casa, è avvenuto uno spiacevole episodio di antisportività da parte dei genitori in tribuna. Dopo un irruento scontro di gioco, l’arbitro nega un fischio in favore del CGB, scatenando le proteste dei genitori ospiti, specialmente di uno tra questi, decisamente esagerato nei modi e nei termini utilizzati.

Per questo motivo, il giovane direttore di gara ha sospeso la partita ed è tornato negli spogliatoi, salvo riprenderla dopo un colloquio con i dirigenti e gli allenatori delle due squadre. Successivamente, il CGB ha ricevuto una multa dal giudice sportivo pari a cento euro per quanto accaduto. La società ha poi emesso un comunicato stampa in cui annuncia il provvedimento preso nei propri confronti, e dove condanna il comportamento del tifoso in questione, sostenendo i principali valori dello sport, tra cui rispetto e inclusione. A tal proposito, è intervenuto ai nostri microfoni Don Leo per chiarire la situazione dal punto di vista societario.

Le parole di Don Leo

“Il CGB ha sempre operato nell’ottica dell’inclusione, è il nostro animo. Il disagio giovanile che si intercetta in una squadra di calcio è elevato, ma è bello così, e gestire episodi spiacevoli non è sempre la cosa più semplice. Di conseguenza, il direttore sportivo Lorenzo Lago mi ha riferito che c’è stato qualcuno del pubblico legato al ragazzo in questione che ha mosso qualche polemica di troppo, ma che la restante parte ha fortunatamente contenuto la reazione. Poi le polemiche generali in una partita di calcio sono normali e sono sempre esistite, ma ci tengo a chiarire che, come per l’appunto ricostruito dal nostro direttore sportivo, è stato principalmente un solo sostenitore a esagerare, cosa da cui prendiamo le distanze.”

“Ci premeva solo dire che, da quando ricostruito, ha ricevuto epiteti poco gradevoli anche lui, il che ha sicuramente influito sulla sua reazione, che resta ad ogni modo inaccettabile. Poi sappiamo benissimo che nell’ambiente dello sport e del calcio in particolare, sono episodi spiacevoli che purtroppo accadono molto spesso. Il CGB però, in quanto fedele ai propri valori, prende le distanze da tali comportamenti.”

Reazione del tifoso

Parlando della reazione sbagliata del tifoso, Don Leo ha poi continuato: “D’altro canto, il comunicato emesso dalla FIGC è altrettanto veritiero, omette soltanto la forte provocazione subita dalla famiglia del ragazzo in questione, che ha poi scatenato la reazione, che ripeto essere sbagliata. E’ spiacevole che un arbitro così giovane si sia sentito in dovere di sospendere una partita di ragazzini per via di un episodio del genere. Purtroppo capitano situazioni di questo tipo, in cui il clima diventa leggermente teso, soprattutto in partite così sentite.”

“Una cosa su cui vogliamo impegnarci molto è il dialogo con i genitori. Il problema si pone alla base, dove il ragazzo in campo è già di per sé pieno di adrenalina, soprattutto in un derby come in questo caso, e le emozioni vengono totalmente amplificate. Se dagli spalti arriva poi l’incitazione alla violenza, il ragazzino in campo lo sentirà fortemente, perché i genitori sono la figura più influente per i ragazzi.”

“In questo caso si sono create una serie di situazioni concatenate, tra cui una sorta di gol fantasma, che hanno poi influito sulla reazione dopo questo scontro di gioco. L’importante per noi era però chiarire che prendiamo le distanze dal comportamento avuto da questo tifoso in particolare, e che ci teniamo a continuare a promuovere i veri e sani valori dello sport, come abbiamo sempre fatto.”