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Capitanio: “Asfalti Brianza dovrà rimuovere i rifiuti in 120 giorni”

Il sindaco: “La volontà politica è quella di ripulire l’area. Se non lo faranno loro, ci penserà il pubblico e poi ci rivaleremo”

Scritto da

Daniele Cassaghi

Pubblicato il

5 Aprile 2025

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È della settimana scorsa l’ordinanza firmata dal sindaco di Concorezzo, Mauro Capitanio, che impone ai vertici di Asfalti Brianza di rimuovere i rifiuti accumulati all’esterno della fabbrica. Si tratta di un procedimento, spiega il primo cittadino, che segue il processo penale a carico di Vincenzo Bianchi e Carrasco Perez: “Il 24 marzo abbiamo emesso un’ordinanza a carico di Asfalti Brianza e delle società srl del gruppo per imporre di chiedere l’autorizzazione alla messa a disposizione del sito e di procedere allo smaltimento dei rifiuti entro 120 giorni. Abbiamo corso tantissimo per essere il più tempestivi possibile. Questi sono i tempi più rapidi compatibili con la reale operatività che queste cose richiedono”.

Primo cittadino Mauro Capitanio

L’intervista al sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio


Sindaco, a che punto siamo del percorso?

Siamo al termine di un procedimento che ha portato alla condanna dei vertici di Asfalti Brianza. L’obiettivo è liberare l’area e imporre ai soggetti lo smaltimento dei rifiuti. Attendiamo l’operatività dell’ordinanza. Intanto, stiamo dialogando con Provincia, Regione e Prefettura, perché la spinta politica è quella di imporre lo smaltimento e la pulizia dell’area. Se l’ordinanza non dovesse essere ottemperata, dovremmo attivare l’intervento pubblico, rivalendoci poi sui proprietari in sede civile e penale.

Non c’è il rischio che l’Autorità Giudiziaria lo impedisca? Si tratta di un sito posto sotto sequestro e i rifiuti sono prove nel processo penale che non ha ancora raggiunto la Cassazione…

Tenga presente che, anche in fase di sequestro del sito, la stessa Procura aveva ordinato la rimozione dei materiali. Al di là di tutto, la caratterizzazione del rifiuto è già stata fatta a prescindere dallo spostamento. Inoltre, durante lo stesso sequestro, era attivo il procedimento (poi non eseguito) di liberazione dell’area.

Avete dato indicazione su dove smaltire i materiali o la scelta è a carico di chi subisce il provvedimento?

È a carico di chi subisce l’ordinanza. Ma nel piano di rimozione erano stati individuati alcuni siti di prossimità per accogliere i rifiuti. Tuttavia, la disponibilità varia di mese in mese e di località in località. In ogni caso, chi ha in carico il frasato deve presentare il piano di smaltimento con tempi e destinazioni precise, come era stato fatto nel 2021 e nel 2022.

Ha fiducia nel fatto che l’ordinanza venga rispettata davvero?

Siamo determinati a far rispettare l’ordinanza. Ma, siccome viviamo nel mondo reale, ci stiamo già attivando ipotizzando che i soggetti pubblici debbano farsi carico di questo tipo di attività. Quindi, non siamo fiduciosi, ma siamo determinati: nel caso di mancato rispetto degli obblighi, perseguiremo i soggetti responsabili in tutte le sedi penali e civili.

Però, se alla fine i responsabili dovessero risultare insolventi, sarebbe un ulteriore danno per Concorezzo, non crede?

Le strade, purtroppo, sono queste. Dobbiamo seguire i percorsi dettati dalla legge e dalla legalità. E questi ci impongono di emettere un’ordinanza, cercare di farla applicare e, nel caso, rivalerci sui soggetti e sul patrimonio delle società. Dopo si tratterà di capire quali altre considerazioni si possono fare.

Ne ha in mente una?

Quell’area è al confine tra Brugherio, Concorezzo ed Agrate. Si trova ai margini di una zona verde, che potrebbe essere strategica. Forse potrebbe rientrare nella disponibilità delle amministrazioni comunali. L’unica cosa che non vogliamo fare è questa: se il soggetto non volesse (o non potesse) ottemperare all’ordinanza, non vogliamo che il deposito resti sul territorio per troppi anni, con tutte le conseguenze che questo può avere.

Nel caso tocchi a Concorezzo provvedere allo smaltimento, chiederete un aiuto ai Comuni limitrofi?

Per casi come questo, l’interlocutore è Regione Lombardia, con cui stiamo già dialogando, anche perché conosciamo bene la situazione finanziaria dei Comuni. Se poi i nostri vicini volessero darci un sostegno spontaneamente, non lo rifiuteremo.