Le rassicurazioni aumentano, ma le incognite restano. Dopo l’audizione in Consiglio regionale dell’11 febbraio, la situazione sul polo brugherese della Candy non è cambiata di molto. Da una parte, sono stati gli stessi dirigenti a confermare che, grazie al marchio Haier-Candy, il controllo del mercato italiano arriva al 40%. E la cosa renderebbe auspicabile una prosecuzione delle attività. Dall’altra, rimane incertezza sul percorso di riqualificazione che vedrà impegnati 110 operai sui 160 in servizio sul sito, sulle tempistiche precise e sugli ammortizzatori sociali che verranno impiegati in questa fase. Viene invece acceso un lume sui contratti: chi passerà dal metalmeccanico al logistico manterrà il contratto dei metalmeccanici. Non ci sarà però conversione per chi ha già il logistico.
Le rassicurazioni di Haier-Candy
Presenti per l’occasione, oltre ai vertici dell’azienda, anche i rappresentanti dei sindacati, diversi consiglieri regionali e gli assessori di Brugherio Carlo Nava e Annalisa Varisco.
Da parte sua, il responsabile della comunicazione del colosso cinese, Karim Bruneo, ha confermato quanto stabilito nell’incontro con i sindacati del 29 gennaio scorso. Per cui, in primo luogo, l’investimento tra i 6 e i 9 milioni di euro per l’area. Inoltre, il polo brugherese di Candy verrà riconvertito con un ampliamento delle attività logistiche: ricezione, stoccaggio, confezionamento e spedizione di prodotti. A pieno regime, lo stabilimento avrà una capacità di stoccaggio di 50 mila posti pallet distribuiti su 44 mila metri quadrati di superficie. Per quanto riguarda la linea di produzione, si farà ricondizionamento e rilavorazione degli elettrodomestici e si prepareranno gli appositi kit. Confermata la presenza a Brugherio anche dei laboratori di ricerca e del Milan Experience Design Center.
“Siamo pienamente consapevoli della responsabilità che questa trasformazione comporta nei confronti dei nostri dipendenti, delle loro famiglie e del territorio che ci ha accolti e supportati. Per questo, l’azienda è impegnata sin da ora a offrire il pieno supporto ai lavoratori in esubero con tutti gli strumenti possibili, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sociale”, afferma Bruneo.
Tuttavia, i primi contraccolpi dell’operazione si vedono sui siti di Telgate e Broni, dove si prevedono riduzioni o smantellamenti per le attività dell’indotto.
La posizione di Villa Fiorita e la questione della viabilità
“È stato un incontro interlocutorio, ne seguiranno altri – spiega l’assessore brugherese Carlo Nava –. Ci siamo espressi in modo favorevole sulla volontà di partecipare a quei tavoli in vista del Piano di governo del territorio. Soprattutto perché bisognerà ragionare su cosa voglia dire avere la parte logistica lì, con la Arco Spedizioni vicina”. La posizione è la stessa espressa dal sindaco Roberto Assi la settimana scorsa: occorrerà rivedere la variante urbanistica già accordata con la vicina SMC, dato che si andrà a incidere sulla stessa area. E magari pensare di rispolverare un vecchio progetto della giunta di Carlo Cifronti, cioè un parco che interrompa via Comolli. Ma questa volta è il primo cittadino a essere esplicito: “Chiederemo un contributo a Candy”.
“Siamo preoccupati per il futuro in divenire dello storico stabilimento e la sua riconversione logistica. Siamo pronti all’apertura, in tempi brevi, di un tavolo di lavoro con l’amministrazione per valutare gli aspetti urbanistici e viabilistici a salvaguardia del territorio comunale. La Candy di Brugherio ha fatto la storia del nostro comune portando sviluppo, occupazione e la fama imprenditoriale brianzola in tutto il mondo. Per quanto ci compete, lavoreremo affinché tutto questo venga tutelato”, scrivono in una nota l’assessora Varisco, insieme al segretario cittadino del Carroccio, Massimo Peraboni, e a Maurizio Ronchi.
Troiano: “Sulla Candy ci sono aspetti ancora non chiariti”
Ma il primo a intervenire a Brugherio è stato l’ex primo cittadino, Marco Troiano, che punta il dito sui nodi irrisolti: “Quello che va ancora chiarito sono le tempistiche di questo processo di trasformazione, la formazione degli operai ai nuovi compiti richiesti e il percorso che si ipotizza per chi, purtroppo, non sarà coinvolto nelle nuove attività. Assolutamente prioritario è, inoltre, la disponibilità degli ammortizzatori sociali per accompagnare questa fase transitoria”.
M5S: “La Brianza è in difficoltà”
Ad allargare il tiro è invece il Movimento 5 Stelle con la sua rappresentante in Regione, Paola Pizzighini: “Ho depositato un’interrogazione per chiedere a Regione Lombardia di introdurre misure urgenti volte a contrastare l’impoverimento del tessuto produttivo brianzolo, con particolare riferimento al sostegno delle aziende in crisi. Negli ultimi anni si sono susseguite notizie di crisi aziendali che hanno colpito storiche realtà del territorio brianzolo. Mi riferisco a quanto successo presso la Giannetti Ruote, la Commscope Italy, Beko, Electrolux e Candy”. E tra queste misure trova posto “una società finanziaria regionale a capitale prevalentemente pubblico, finalizzata a rilevare realtà industriali strategiche o profittevoli che rischiano la chiusura per scelte economiche dettate unicamente dal profitto, tutelando così l’interesse pubblico”.
E per il referente territoriale, Marco Fumagalli (M5S), la Brianza, “storicamente luogo di benessere, produttività e imprese di successo, è invece oggi sempre più spesso vittima di crisi che vanno sempre più a minarne il tessuto economico e sociale”, tanto da chiedere l’intervento di Regione e Governo.