Associazioni e Istruzione

Brugherio forma i suoi nuovi eroi: parte il corso per volontari della Croce Bianca

La sezione di Brugherio della Croce Bianca a Milano ha lanciato un’importante iniziativa volta alla ricerca di nuovi volontari sul territorio

Scritto da

Samuele Vinci

Pubblicato il

18 Marzo 2025

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Dietro ogni emergenza, dietro ogni mano tesa verso chi ha davvero bisogno, ci sono loro: i volontari della Croce Bianca, e oggi nello specifico parliamo della sezione di Brugherio. Un esercito silenzioso ma instancabile, sempre pronto a intervenire, che rappresenta il vero motore dell’organizzazione. Ogni giorno tantissime persone dedicano tempo, energie e tanto cuore per garantire aiuto e sicurezza, spesso senza clamore, ma con un impatto enorme sulla comunità.

La sezione di Brugherio della Croce Bianca Milano ha lanciato un’importante iniziativa volta alla ricerca di nuovi volontari sul territorio: si tratta di un corso per addetto al trasporto sanitario. Si parte lunedì 24 marzo alle 21.00 presso la sede della CROCE BIANCA in viale Brianza 6, a Brugherio.

Unirsi alla Croce Bianca: come fare?

Prima di spalancare le porte al volontariato e contribuire a cambiare il futuro, sarà necessario procedere all’iscrizione. Il corso ha una durata di 42 ore, le lezioni si svolgeranno il lunedì e il giovedì dalle ore 21.00. La frequenza al corso permetterà di ottenere la certificazione richiesta ed entrare a far parte del corpo volontari, potendo svolgere servizi di trasporto ospedaliero. Il corso è rivolto a coloro che intendono gestire trasporti di pazienti tra Strutture Sanitarie di ricovero e cura.

Per partecipare o ottenere tutte le informazioni necessarie, sarà possibile collegarsi al sito Croce Bianca Milano ONLUS (formazione@crocebiancabrugherio.org).

L’intervista a Sara Gilomena

Proprio in vista di questa nuova iniziativa, abbiamo intervistato la responsabile della comunicazione della Croce Bianca Milano per la sezione di Brugherio, Sara Gilomena, che ci ha raccontato dell’importanza del volontariato e i motivi che spingono ad una crescita continua dal punto di vista numerico ma soprattutto della preparazione, senza dimenticare quel fattore empatico, che spinge a fare del bene per sé stessi e per gli altri.

“La domanda vera non è «perché farlo», ma «perché non farlo?». Se noi un giorno dovessimo pensare di aver bisogno, ci piacerebbe che il nostro vicino di casa sia in grado di darci una mano, ci piacerebbe che chiunque incontrassimo fosse in grado di aiutarci. Se nessuno lo facesse, chi potrebbe aiutarci nel caso di bisogno? Più siamo e meno probabilità ci sono di essere abbandonati da una parte, e dall’altra, maggiori sono le possibilità di essere salvati. Non aspettiamo di aver bisogno, possiamo già essere portatori di questo contagioso spirito altruistico se solo lo vogliamo”.