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Benzi “Amministrazione in salute. L’opposizione? Revanscismo”

Schietta Intervista alla vicesindaca Mariele Benzi, con cui abbiamo affrontato alcuni dei temi in discussione in queste settimane, all’interno del perimetro politico cittadino.

Scritto da

Gius Di Girolamo

Pubblicato il

15 Marzo 2025

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Si avvicina la conclusione del secondo anno di governo cittadino, sui cinque di mandato, della amministrazione di centrodestra, guidata da Roberto Assi. Abbiamo intervistato la vicesindaca Benzi, che ha in carico le deleghe alla politiche culturali e alla biblioteca, politiche educative, il personale, benessere animale e polizia locale, su alcuni dei temi che animano la vita politica della città.

Come sono stati questi primi due anni di amministrazione? Più complessi o più semplici di quello che si aspettava? 

Sono stati esattamente come me li aspettavo. Assolutamente non complessi, ma con tanto lavoro da fare. Così tanto che servirebbero giornate di 72 ore. La mia giornata inizia prestissimo e finisce sempre molto tardi, ma sono contenta così. Dobbiamo rimediare a ciò che non è stato fatto, o ciò che è stato fatto male. Per esempio, i regolamenti che non sono stati aggiornati per molto tempo. Fino ad ora siamo riusciti ad aggiornarne una ventina, compreso, recentemente quello per il benessere animale. 

Com’è lo stato di salute della maggioranza? 

Ottimo. Una amministrazione di centrodestra, è risaputo, deve lavorare molto di squadra durante il suo mandato. Attualmente, con questa amministrazione e con questo sindaco, ci sono tutti i presupposti per continuare a fare bene. Certo è che, come in tutte le altre aggregazioni, ci sono persone con cui è più facile costruire rapporti di amicizia e di stima, e altre che bisogna avere l’intelligenza di sopportare. 

Anche all’interno di questa maggioranza? 

In consiglio comunale andiamo tutti d’accordo, ma le componenti sono tante e quindi, a volte, bisogna avere l’intelligenza di sopportare personalità con cui ci sono delle diversità di vedute. 

Il suo rapporto col sindaco Assi è simbiotico, non ci sono stati in questi anni di lavoro diversità di vedute, confronti accesi? 

Ci conosciamo dal 2006 col sindaco, l’anno prossimo saranno vent’anni che lavoriamo insieme. Non ci sono mai stati contrasti duri, ma vedute differenti certamente, siamo due persone distinte, lui è un uomo io una donna, con età differente, con sensibilità differenti, quindi, è ovvio che possiamo avere un diverso approccio su alcuni temi. C’è però una totale fiducia reciproca e non c’è alcuna volontà di farci vicendevolmente le scarpe, così quando abbiamo vedute differenti approfondiamo un determinato argomento così tanto da riuscire a comprendere le rispettive ragioni. Per questo la scelta che ne deriva è sempre condivisa, mai figlia di uno strappo. 

Dalla città si sente più apprezzata o più criticata? 

È una domanda strana. Penso che nessun politico sia mai stato apprezzato fino in fondo. Neanche Gesù Cristo è stato apprezzato da tutti. Chi sono io, quindi, per avere questa pretesa? Non credo neanche vi sia stato un politico che sia stato criticato soltanto. Però le faccio le domanda, mi risponda sinceramente: se lei avesse avuto più di mille preferenze alle urne, si sentirebbe apprezzato dalla sua città? (risposta: si, nda). Quindi si è risposto da solo. Le critiche degli avversari, o dei loro amici e parenti, hanno una sola ragione: mille preferenze non le prenderanno mai. 

Un appunto che le viene mosso è che non sopporta di essere criticata, come risponde? 

Reagisco molto male alla mancanza di rispetto, non alle critiche. Ho rispetto assoluto per le opinioni di ciascuno. La critica è giusto che ci sia e mi consente di riflettere, di fare il punto della situazione e di portarmi magari verso una posizione differente. Tante volte mi è capitato di considerare talmente positiva la critica che mi veniva fatta, da ritornare sui miei passi. Però voglio rispetto. Non perché io sia una rappresentante delle istituzioni, anche se basterebbe questo, ma perché sono una persona. Io rispetto tutti anche, me lo lasci dire, chi non se lo merita. 

Brugherio Popolare Europea sembra stia andando decisamente verso destra. Che ne pensa? 

La nostra è una lista civica. Abbiamo obbiettivi condivisi a livello locale, ma proprio perché siamo una lista civica, con diverse sensibilità, a livello sovracomunale lasciamo molta libertà di prendere qualunque decisione. In BPE ci sono persone con tessere di altri partiti, persone senza tessera, altre interessate prevalentemente al loro territorio. Anche persone che hanno avuto un passato nei partiti di opposizione. È chiaro che prima di ogni tornata elettorale, che sia regionale, provinciale o regionale parliamo tra noi, ma c’è sempre totale libertà di scelta.  

Qual è la cosa migliore fatta in questi due anni, secondo lei? 

Che ho fatto io personalmente? Alzarmi tutti le mattine e venire in comune a lavorare con tanta carica ed energia. Non è scontato mi creda. Invece, come amministrazione, avere sempre i numeri per portare avanti le nostre linee di mandato, sia in consiglio comunale che in giunta. Se leggiamo insieme il Dup (documento unico di programmazione, ndr) avrò modo di dimostrarle che più del 50/60 percento delle linee programmatiche di governo sono già state raggiunte. 

C’è una cosa che invece non rifarebbe? 

No. Quello che ho fatto lo dovevo fare, quello che non ho fatto, non lo dovevo fare. Perché prima di prendere una decisione spacco il capello in quattro, sono molto attenta.  

Nel corso dei consigli comunali che si sono succeduti negli scorsi mesi è emersa una grande conflittualità tra maggioranza e opposizione, con accuse reciproche. Cosa non funziona nel canale di comunicazione tra le parti, secondo lei? 

È il revanscismo del centrosinistra che ha perso male le elezioni. Noi siamo attaccati costantemente da un manipolo molto ridotto di persone, un gruppo di soliti noti. Questo è una male per la nostra comunità. Perché se il livello del confronto è quello delle chiacchiere da bar, delle accuse infondate, è chiaro che la città non viene in consiglio comunale. Infatti, se si escludono militanti e simpatizzanti delle diverse parti politiche, la sala è sempre vuota. Il metodo è il seguente: attacchiamo il generale per disperdere le truppe. Hanno imbastito la loro opposizione cercando di nuocere alla dignità delle persone che hanno vinto legittimamente una tornata elettorale. Questo perché sono la persona più votata nella storia di Brugherio, a capo della lista che ha superato, a livello locale, tutti i partiti politici nazionali. 

Veniamo alle mense scolastiche, tema su cui c’è molto fermento a causa degli aumenti dei costi. Si è formato un comitato, sono state raccolte firme, c’è stata anche una interpellanza nell’ultimo consiglio comunale. Cosa ci può dire in proposito? 

Sto analizzando la petizione con molta attenzione, tenendo conto che conosco quasi tutti a Brugherio. Mi è bastato scorrere velocemente la lista e approfondire bene i nominativi per apprendere notizie molto interessanti, che preferisco tenere per me al momento, per poi indire in seguito una conferenza stampa ad hoc in cui avrò modo di rispondere. Posso dire però che qualche giorno fa si è tenuta in clima sereno e pacifico la commissione mensa, come sempre del resto. Chi voleva montare la polemica è rimasto di stucco nel vedere che la chiamata alle armi non ha avuto successo. Il problema esiste, per alcuni, ma non nelle dimensioni che le opposizioni vogliono fare credere. 

Le pongo questa domanda chiedendo a lei la stessa sincerità che ha chiesto a me, poco fa: dal suo punto di vista è opportuno che alcuni consiglieri comunali siano così attivi sui social? Non sarebbe più opportuno riportare il confronto coi cittadini nelle sedi istituzionali? 

Non posso rispondere per i consiglieri. Posso rispondere solo per me. Se lei da una occhiata al mio Instagram, tutti i post riguardano esclusivamente il lavoro svolto come amministrazione. Per me i social sono un modo per comunicare con la città. 

Le faccio, infine, una domanda provocatoria: BPE per Benzi sindaco nel 2028, è possibile? 

Il doppio mandato non si rifiuta a nessuno, soprattutto se si sta lavorando bene come sta facendo questa amministrazione. Io credo che la doppia possibilità la meriti anche Roberto Assi, come tutti i sindaci che l’hanno preceduto. Tranne, certamente, coloro che hanno lavorato talmente male che non era possibile ricandidare. In armonia con questa squadra, il sindaco ha il diritto e il dovere di ricandidarsi. E di vincere nuovamente.