Brugherio

“Assassini”, insulti ai Carabinieri su un muro a Brugherio. Solidarietà bipartisan all’Arma

La scritta, già coperta fa riferimento a Ramy Elgaml, morto a novembre durante un inseguimento in zona Corvetto a Milano

Scritto da

Daniele Cassaghi

Pubblicato il

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Noi saremo sempre con le nostre forze dell’ordine, che lavorano e si sacrificano con abnegazione per difendere e tutelare la comunità” esordisce la vicesindaca Mariele Benzi, commentando le scritte ingiuriose nei confronti dell’Arma dei Carabinieri, comparse sabato 11 mattina sul muro del parcheggio del centro sportivo Sandamianello. “Carabinieri assassini! Con Ramy nel cuore”, recitava.

Lunedì 13 mattina i responsabili del Comune avevano già rimosso le scritte, coprendole con uno strato di vernice azzurra. Sia il maresciallo dei carabinieri Paolo Simula, sia il comandante della polizia locale di Brugherio, Silverio Pavesi, erano stati allertati della vicenda a stretto giro. Alle forze dell’ordine è stato in seguito chiesto di visionare i filmati registrati dalle telecamere che coprono la zona, per individuare i responsabili.

I commenti delle opposizioni e il sostegno all’arma dei Carabinieri


L’associazione ResQ di Brugherio preferisce non esprimere commenti sull’accaduto. Sostegno alle forze dell’ordine e richiesta di chiarimenti sui fatti di Corvetto arrivano invece dalle forze politiche di opposizione: “Esprimiamo condanna per il gesto di vandalismo e sostegno alle forze dell’ordine – è il commento del Pd cittadinoInsieme a questo esprimiamo vicinanza e cordoglio alla famiglia di Ramy Elgaml e ci uniamo alla richiesta di chiarezza su quanto accaduto, necessaria per la giustizia e la tutela dei diritti nel nostro Paese, per trovare e isolare i responsabili e tutelare l’onore dell’Arma dei Carabinieri”. 

Desideriamo esprimere la nostra solidarietà alle forze dell’ordine per il loro impegno quotidiano al servizio del nostro territorio. Condanniamo con fermezza ogni atto di vandalismo – è la posizione che Brugherio è Tua esprime in una nota – È doveroso riconoscere e rispettare, nel silenzio mediatico, la delicatezza dei fatti avvenuti. In questa tragica vicenda, ha perso la vita Ramy Elgaml, un giovane di appena 19 anni. La nostra vicinanza e il nostro cordoglio giungano anche alla famiglia del ragazzo. Le Indagini della procura di Milano hanno il compito di fare chiarezza e di emettere giudizi su una situazione così complessa e dolorosa. È fondamentale che la giustizia segua il suo corso, priva di strumentalizzazioni politiche, priva di odio e priva di divisioni”. 

E, infine, Alleanza Progressista: “Esprimiamo la nostra condanna per la scritta oltraggiosa alle forze dell’ordine e la nostra vicinanza ai genitori di Ramy, ai quali ci uniamo nel chiedere che emergano con chiarezza la verità e le responsabilità sulla tragedia che li ha colpiti, strappando loro un figlio di 19 anni. Solo così saranno tutelati sia il diritto alla giustizia di questa famiglia, che il sacrificio quotidiano di tutti quei carabinieri che operano nell’Arma con onore e lealtà”.

Le immagini dell’inseguimento

Sulla vicenda di Corvetto negli scorsi giorni la temperatura è salita parecchio. Martedì 8 gennaio,  un servizio del Tg3 ha reso note alcune immagini dell’inseguimento tra le forze dell’ordine e il motorino dove viaggiavano Elgaml e il conducente, Fares Bouzidi, scattato dopo un mancato stop dei due a un posto di blocco. Dal video emerge chiaramente sia la guida spericolata di Bouzidi, che non esita a effettuare manovre nello stretto in velocità, sia un primo contatto tra una delle vetture dei carabinieri e il motorino, che però riesce a proseguire la corsa.

Le immagini provengono proprio da una delle volanti coinvolte. Il momento della caduta è stato invece filmato da una telecamera di servizio del Comune di Milano: il contatto tra i due veicoli pare sia avvenuto, ma non è chiaro se prima o dopo la perdita di equilibrio da parte dei due giovani.

Il servizio diffuso dal Tg3 ha inoltre rivelato alcune imprecazioni da parte dei militari in diversi momenti dell’inseguimento: “Vaffanculo, non è caduto!”, “No merda, non è caduto”. A oggi sono tre i carabinieri indagati a seguito di questi fatti. Tra le accuse, c’è anche quella di depistaggio: secondo gli inquirenti, i militari coinvolti avrebbero intimato a un giovane di cancellare i filmati dell’accaduto appena effettuati. 

Manifestazioni di protesta: clima incandescente

Sabato 11 pomeriggio, le manifestazioni di Roma e Bologna indette per chiedere la verità sulla vicenda di Corvetto sono degenerate. Nella capitale, la polizia ha caricato i manifestanti dopo il lancio da parte di questi ultimi di bombe carta e fumogeni ai danni delle forze dell’ordine. Una bomba carta ha infranto il vetro di un veicolo blindato e otto poliziotti hanno subito ferite. A Bologna, nella notte dopo il corteo, i manifestanti hanno lanciato petardi e altri oggetti contro le forze dell’ordine, danneggiato vetrine e dehors del centro e imbrattato i muri con atti vandalici. Sono dieci gli agenti feriti nel capoluogo emiliano.

I primi a condannare gli episodi di Roma e Bologna sono stati proprio i genitori di Elgaml, che hanno chiesto di non strumentalizzare la morte del figlio. In ogni caso, si tratta di fatti di una gravità ben diversa rispetto alla scritta di Brugherio e c’è da sottolineare che, nella vicina Milano, la manifestazione è stata pacifica.