C’è anche il comune di Brugherio tra i vincitori dell’azione legale contro Vincenzo Bianchi di Asfalti Brianza. Insieme alle condanne penali emesse lo scorso 31 gennaio, il giudice del tribunale di Monza ha disposto anche una provvisionale immediatamente esecutiva di 10 mila euro. L’ammontare preciso di quanto Villa Fiorita dovrà ottenere sarà poi deciso dal giudice civile.
Il processo ad Asfalti Brianza
Il processo penale a carico dei vertici di Asfalti Brianza è iniziato nel 2019 e ha avuto come imputati l’amministratore unico, Vincenzo Bianchi, e il legale rappresentante Carrasco Perez. Per il primo, la condanna in primo grado per reati legati allo smaltimento illecito dei rifiuti è di 1 anno e 8 mesi e 27 mila euro di ammenda. Per il secondo sono stati disposti 4 mesi con l’aggiunta di 1.750 euro di ammenda.
Come spiega l’assessore Carlo Nava, Brugherio si era costituita parte civile solo per quanto riguarda i cattivi odori emessi da Asfalti Brianza e solo contro Bianchi, una decisione presa dall’allora sindaco Marco Troiano. L’ipotesi sul tavolo è di un ricorso in appello per ottenere un risarcimento maggiore. Tuttavia, ciò risulterebbe uno sforzo inutile se poi dovesse venire meno la possibilità materiale di ottenere quelle somme, in quanto non nelle disponibilità della controparte.
Facciuto (La Rondine): “Tutto questo sia di insegnamento”
“Quello che si può dire di una faccenda durata così a lungo è che la sentenza di colpevolezza è una piccola restituzione rispetto a un percorso di soprusi che i cittadini hanno subito”, riflette invece Francesco Facciuto della lista La Rondine di Concorezzo. Insomma, la notizia delle scorse settimane ha fatto esultare chi si è battuto per la salubrità dell’area. Ma con un monito: “La proprietà è stata condannata – prosegue il consigliere provinciale – ma a noi interessa il senso del processo. Cioè che questo sia di insegnamento anche per situazioni analoghe”. E conclude: «Le amministrazioni, soprattutto quella di Concorezzo, avrebbero potuto agire con maggiore tempestività: le inadempienze nello stoccaggio dei rifiuti erano chiare già nel 2019″.
La vicenda di Asfalti Brianza
La vicenda di Asfalti Brianza si trascina da una decina di anni, quando i membri del comitato Sant’Albino avevano iniziato una crociata contro i miasmi che provenivano dalla fabbrica. Il punto di svolta è arrivato appunto nel 2019, momento in cui la situazione si è aggravata a seguito di un nuovo bruciatore installato dalla ditta. In quel momento i comuni vicini, inclusa Brugherio, si sono mossi per vie legali contro l’azienda ritenuta responsabile dei disagi alla cittadinanza: le esalazioni costringevano i cittadini a tenere le finestre chiuse in piena estate per non incorrere in episodi di nausea e vomito.
Secondo Michela Martinengo del Comitato Sant’Albino, sono state ben 900 le segnalazioni da parte dei cittadini quell’anno. L’anno successivo le autorità avevano già messo Asfalti Brianza nell’impossibilità di continuare a lavorare. Nel 2023 il sequestro di una parte dell’impianto e di mille metri cubi di rifiuti speciali, accatastati in montagne di oltre 10 metri. Infine, a luglio dello scorso anno la chiusura dell’azienda e ora la condanna per Bianchi e Carrasco.