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Anche Brugherio piange Papa Francesco

La morte di Papa Francesco ha turbato, naturalmente, anche la città d Brugherio. Alcuni noti cittadini hanno voluto ricordare Bergoglio.

Scritto da

Gius Di Girolamo

Pubblicato il

22 Aprile 2025

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L’improvvisa morte del Vescovo di Roma, Cardinale Jorge Mario Bergoglio, per tutti noi Papa Francesco, ha scosso tutto il mondo. Bergoglio, già prima della sua elezione nel 2013 fu vicino alla nomina di Sommo Pontifice nel 2005, quale successore di Giovanni paolo II. E proprio come quest’ultimo, è venuto a mancare all’amore dei fedeli e della sua Chiesa nei giorni subito successivi la Pasqua. Sette giorni dopo, Carol Woityla, solo uno per Francesco. E che la morte di due papi tanto diversi, eppure così uguali nel saper essere rivoluzionari, vicini alla gente – oltre che politici di grande peso e spessore – sia avvenuta nei giorni immediatamente successivi a quelli in cui il mondo cattolico celebra la resurrezione di Cristo, appare, che si sia credenti o meno, un segno divino.

In queste ore giornali stanno rendendo omaggio al ricordo di un uomo che ha segnato i nostri tempi e verrà a lungo rievocato in futuro. Anche Brugherio, naturalmente, è stata colpita dalla scomparsa di Papa Francesco. Ieri sera dalle 21 presso la chiesa di San Bartolomeo la comunità pastorale si è riunita, pregando per il papa con il rosario. E così come sta accadendo ovunque, anche noi abbiamo interpellato alcuni concittadini, che hanno voluto esprimere il loro cordoglio e regalarci il loro punto di vista sui pensieri, le parole e le opere del pontefice che proveniva dalla fine del mondo.

Papa Francesco: il cordiglio e il ricordo della comunità brugherese


Don Leo Porro, responsabile pastorale giovanile: “ll mandato affidato a Pietro di custodire la fede dei fratelli ritorna alla Chiesa perché lo riassegni ad altri, che si prenda cura di essere servo del Regno di Dio, Vangelo dell’umanità. Tutti noi, la Chiesa, siamo chiamati ad essere responsabili dell’annuncio di salvezza di Gesù Cristo, il Crocifisso Risorto. Chiediamo il dono della attenta riflessione che è propria della fede, per vivere nella Speranza che nasce e sfocia nell’Amore di Dio per noi. Continui l’umile cammino della Chiesa nel mondo, che Dio tanto ama”. (messaggio divulgato attraverso la propria pagina Facebook)

Il sindaco, Roberto Assi La successione apostolica da Pietro a Francesco, quindi ai loro successori, per i credenti costituisce la solida certezza del legame mistico fra la Chiesa degli apostoli e noi, dopo oltre duemila anni, pur nelle alterne e spesso burrascose vicende della storia. Il Papa rappresenta questo legame: “ubi Petrus, ibi Ecclesia”. “Amate il Papa”, esortava Paolo VI. E noi lo amiamo: lo amiamo in vita e preghiamo per lui e per il ministero affidatogli, lo amiamo in morte e supplichiamo il Giudice supremo che abbia misericordia dell’anima sua. In questa foto, che ho ripreso dalla rete, sembra di assistere all’ultimo transito di colui che ha guidato la Chiesa per dodici anni, che non si è risparmiato nemmeno nelle ultime ore, e che si trova adesso di fronte al suo Giudice. Un Giudice che sa tutto, il cui giudizio è perfetto e inappellabile, che ci conosce più di quanto noi stessi possiamo conoscerci e che, per nostra grazia, è anche il nostro Redentore e ci giudica stando appeso su una croce. Dall’essere figlio della Chiesa, e quindi figlio del Papa, io ritengo debbano sgorgare gratitudine, consolazione e fiducia. “MORTO IL PAPA, VIVA IL PAPA”. (messaggio divulgato dalla propria pagina Facebook)

Damiano Chirico, segretario del PD cittadinoCon papa Francesco ci lascia una figura fondamentale di questo secolo, che ha impegnato la sua vita e il suo pontificato al messaggio evangelico, alla solidarietà e alla vicinanza verso i più deboli, alla fratellanza e alla pace. Un impegno accompagnato dalla consapevolezza di dover portare avanti questi propositi non solo con le parole, ma con la preziosa testimonianza dei fatti e delle azioni, e che ha dato speranza a molti. Una vita che va ricordata e onorata facendo nostra questa lezione. 

Claudio Pollastri, giornalista e scrittore Ho incontrato per lavoro Papa Francesco in molte occasioni in Vaticano ma il ricordo più struggente è legato alla visita della Casa Circondariale di San Vittore sabato 25 marzo 2017 per donare un soffio di tenerezza ai dimenticati dalla società. Il Papa aveva voluto salutare uno per uno i detenuti che lo ringraziavano per avere applicato nel breve spazio di un paio d’ore la legge del cuore anziché quella dei codici. Ero al suo fianco quando il Santo Padre raccoglieva le lacrime disperate delle mamme carcerate con i loro bambini, le accorate confidenze delle detenute che gli affidavano lettere e bigliettini con pensieri semplici ma di intensa gratitudine e speranza che avrà portato con sé Lassù nella Casa del Padre dove è tornato per continuare a regalare quei sorrisi velati di dolce malinconia che mi resteranno nel cuore. Per sempre”. 

Christian Polli, autore del libro Nel segno dei Noseda: “La morte di papa Francesco mi ha colto come un fulmine a ciel sereno. Nonostante le gravi condizioni di salute, nulla mi avrebbe fatto presagire un tale evento nell’immediato: la scomparsa del papa mi ha lasciato una profonda tristezza nell’animo. La sua sete di misericordia, il suo spirito ecumenico e riconciliatore di tutto quanto nel messaggio di Cristo, l’energia profusa nei confronti degli ultimi e degli scartati della società rimarranno sempre la rotta che anche i futuri pontefici dovranno perseguire. Francesco è stato davvero un rivoluzionario, un profondo esegeta del messaggio di rinnovamento del Concilio Vaticano II che mai dimenticherò. Grazie per tutto quello che hai fatto per noi”. 

Fulvio Bella, autore del libro Ogni strada è bella: “Papa Francesco parlava alle coscienze in quanto tali, al di là di ogni apparenza di credo. Ci ha detto che la pace viene prima di ogni cosa. Io come si sa non sono credente, ma in lui trovavo vicinanza”. 

Alessandro Gargiuolo, ex consigliere comunaleLa morte di Papa Francesco ci lascia un grande vuoto umano in un momento difficile per l’umanità. Il suo pontificato però ci ricolma di responsabilità, tutti noi siamo chiamati a difendere la Pace tra noi e nel mondo e a diffondere la Speranza. Non a caso la sua dipartita arriva in giornate così cariche di messaggi di pace, fratellanza e armonia. La sua morte sarebbe vana se dimenticassimo il nostro essere umani e pellegrini”. 

Le parole di Don Marco Pagniello


In chiusura ci sono giunte anche le parole del direttore della Caritas Italiana Don Marco Pagniello: Papa Francesco, è stato ed è testimone credibile dell’amore misericordioso del Padre. Un amore che raggiunge tutti, soprattutto quello per i poveri. Un amore che si nutre di parole, di Vangelo, un amore che vuole dare a tutti un’altra possibilità. Una more che ha bisogno di gesto concreti, così come lui ci ha insegnato. La più grande enciclica di Papa Francesco, L’enciclica dei gesti, dei fatti concreti, una speranza incarnata, una speranza visibile, che l’unica speranza di costruire pace nel mondo, è quella della fraternità. Fratelli tutti, così come Papa Francesco, ci ha insegnato.