sabato, Dicembre 6, 2025
HomeAmbienteAppalto del Verde, il Tar condanna il Comune e Malegori

Appalto del Verde, il Tar condanna il Comune e Malegori

- Pubblicità -

Il Tar della Lombardia, con una sentenza firmata dal presidente Gabriele Nunziata il 26 novembre scorso, ha annullato l’aggiudicazione dell’appalto del verde pubblico 2025/2029 – mai entrato a regime – di Brugherio. Nella sostanza i giudici hanno riconosciuto degli errori nella proposta Malegori Servizi, risultata in prima battuta vincitrice. Sarà necessaria una nuova graduatoria per affidare il servizio in gestione.

In aggiunta a questo, il presidente Nunziata, di concerto con il consigliere Silvia Cattaneo e il primo referendario Valentina Caccamo ha poi condannato il Comune, la Città metropolitana (la stazione appaltante) e Malegori Servizi al pagamento delle spese giudiziali a favore del Consorzio Stabile Alpi, che ha presentato il ricorso. Nel dettaglio Brugherio dovrà pagare 2 mila euro, Città metropolitana 1.500 euro e Malegori Servizi 2 mila euro, per un totale di 5.500 euro. Sono invece compensate le spese nei confronti di Ti Effe Service, coinvolta nel giudizio

La ragione per cui l’indennizzo non è più alto è proprio che, allo stato attuale delle cose, non è certo che sia il Consorzio a doversi aggiudicare il bando. E molto dipenderà dalla posizione della seconda classificata, Ti Effe service, la cui offerta dovrà essere sottoposta a “valutazione dell’anomalia”.

La vicenda giudiziaria sull’appalto del verde

Di seguito, i fatti. In vista della scadenza dell’appalto per la gestione del verde pubblico, il Comune di Brugherio ha indetto nel luglio dello scorso anno un nuovo appalto di durata quadriennale, secondo i criteri dell’offerta “economicamente più vantaggiosa, sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo” e lasciando alla Provincia di Monza e Brianza il ruolo di stazione appaltante.

A vincere la gara, nel febbraio di quest’anno, è stata Malegori Servizi, che risultava la migliore offerente con un ribasso percentuale offerto del 40,13%. Il terzo classificato, il Consorzio Stabile Alpi – detentore dell’appalto in scadenza nel 2024 – ha fatto ricorso sostenendo che il ribasso applicato da Malegori non poteva essere corretto, e chiesto l’annullamento dell’appalto. Nella speranza dello scorrimento della graduatoria, il Consorzio Stabile aveva inoltre sostenuto la presenza di irregolarità nella proposta avanzata da Ti Effe Service, seconda classificata – sulle quali però il giudice ha ritenuto di non potersi esprimere, lasciandola a successive valutazioni da parte della stazione appaltante.

Il Comune di Brugherio, nell’ipotesi che il ricorso del Consorzio fosse fondato, ha sospeso le procedure in attesa del giudizio del Tar del 26 novembre. Nel frattempo, come è noto, la gestione del verde del 2025 è stata affidata a un’altra società, la “Boldoni Giardini” con l’appalto ponte da 168 mila euro.

A costituirsi in giudizio al Tar, oltre agli enti pubblici (Comune, Provincia di Monza e Città metropolitana di Milano che con la prima condivide l’ufficio associato per la stazione appaltante”), sono state Malegori Servizi e la seconda classificata Ti Effe Service. La prima per contrastare il ricorso del Consorzio, tanto da presentare a sua volta un “contro-ricorso” ai danni proprio del Consorzio. Ti Effe per resistere per quanto di suo interesse.

Le decisioni dei giudici

I giudici del Tar hanno riconosciuto l’illegittimità dell’aggiudicazione della Malegori Servizi. In sostanza, si evince dalla sentenza, Malegori ha vinto l’appalto dichiarando un ribasso percentuale offerto del 40,13% e un valore del contratto pari a 1,67 milioni di euro. Tuttavia è evidente che la percentuale di ribasso dichiarata non può essere corretta: la base d’asta di partenza era di circa 2 milioni di euro. Pertanto il ribasso corretto sarebbe stato pari al 19,316%: inferiore a quello di 20,9% offerto dal Consorzio. Nel calcolo della Malegori non si teneva conto in modo adeguato del costo della manodopera.

E qui veniamo a Villa Fiorita. Infatti si legge nella sentenza: “Di ciò se ne è avveduta la stessa amministrazione comunale tant’è che ha dato avvio ad un procedimento di autotutela rilevando ‘la discrasia tra l’indicazione del ribasso percentuale da applicare agli elenchi prezzi posti a base di gara ivi indicati come pari al 40,13% e l’indicazione del totale generale ( costi e utile ) per €. 1.675.974,76’”.

Siccome è evidente – sostengono i giudici – quale sia la corretta percentuale di ribasso da applicare ci sarebbero stati “i presupposti individuati dalla giurisprudenza” per ritenere “emendabile un errore”. Tradotto: l’ente responsabile avrebbe potuto fare i calcoli e attribuire un punteggio in graduatoria diverso a Malegori.

I giudici hanno quindi disposto una revisione dei punteggi in base a cui è stata stilata la graduatoria finale dell’appalto in modo da attribuirne uno corretto a Malegori. Una volta avuta la nuova graduatoria la stazione appaltante (la Città metropolitana) dovrà avviare una procedura di valutazione di anomalia nell’offerta di Ti Effe. A quel punto si saprà chi potrà aggiudicarsi il servizio.

Infine il “contro-ricorso” da parte di Malegori ai danni del Consorzio Stabile è rigettato in toto.

TI POTREBBERO INTERESSARE...
- Pubblicità -
- Advertisment -

I più letti

- Advertisment -