“Facciano quello che vogliono. Sono molto tranquillo”. Dopo che il sindaco Roberto Assi ha letto sui giornali dell’intenzione di disertare il consiglio comunale di stasera, la reazione è di un certo aplomb. “È un consiglio importante – spiega – e garantiremo fondi su sicurezza e per la videosorveglianza. E per le mense: non solo abbasseremo le rette, ma introdurremo anche le agevolazioni per il secondo figlio, che la cittadinanza ci chiede”. E sulla necessità di incontrarli prima delle 20.30, la risposta: “Non credo ce ne sia bisogno”. Anche perché al termine della giunta svolta in mattinata, tutti gli assessori (inclusi i meloniani) erano presenti.
Occorre però fare un passo indietro. Nelle scorse ore un messaggio firmato dalla coordinatrice brugherese Enza Maria Neri sta passando sui WhatsApp dei consiglieri meloniani e di qualche giornalista. Recita:
Dopo la giornata di oggi in cui il sindaco Assi ha per l’ennesima volta dileggiato il nostro partito, i suoi rappresentanti e il suo coordinatore, mi sono confrontata con il coordinatore provinciale (Roberto Ceppi, ndr) e credo che nell’interesse di tutti, il gruppo di Fratelli d’Italia, compresi gli assessori, non partecipi al Consiglio comunale di domani (venerdì 28, ndr). Con questo si vuole mandare un messaggio deciso al sindaco che FdI merita rispetto. Ti chiedo ufficialmente a nome del partito di non partecipare alla seduta di domani 28 novembre. Sono certa che si rispetti la decisione concordata col provinciale.
Sul fatto che sia stato scritto da Neri i dubbi non ci sono. C’è però un punto interrogativo su cosa abbia spinto la dirigenza meloniana a questo. E se la coordinatrice di FdI preferisce il “No Comment”, al sindaco non resta che chiedersi il motivo.
Assi: “Manchevole un sindaco che non chiede spiegazioni agli assessori”
“Ho letto che li avrei “dileggiati”. Ma io non dileggio nessuno. Quindi magari si sentono maltrattati: ma per quale motivo? Non è che si sentono “maltrattati” per qualcosa per cui il sindaco ha chiesto loro spiegazioni? Sarebbe manchevole un sindaco che non chiami qualcuno a rendere conto del suo operato per il Comune, tanto più che un assessore è pagato per farlo…”, commenta il primo cittadino Assi.
Senza troppi giri di parole, sembra proprio che ci siano stati problemi tra il sindaco e uno degli assessori meloniani. Quali? A sorpresa, Assi esclude che si tratti di Vincenzo Imperato: “Questo non ha nulla a che fare con gli spazi sportivi. In un confronto duro con una giornalista sugli spazi sportivi ho difeso in modo acceso l’operato dell’amministrazione. Poi, tutti parlano del ritardo, ma nessuno dice che abbiamo speso ore e giorni per mettere d’accordo le società. Alla fine molte hanno accettato le proposte, segno che forse serviva quell’approccio”.
Su chi sia l’assessore, il sindaco non si sbottona. Ma ne rimangono due: Silvia Monguzzi, molto visibile in questo periodo per le sue iniziative sulle politiche sociali – non da ultimo quelle sulla violenza di genere, in collaborazione con Mariele Benzi – e Diego Cristiano, in questo momento più defilato.
“Calabretta? Chiedo di mettersi a disposizione dei magistrati”
Assi torna poi sulla grande spina del fianco di FdI, cioè le indagini a carico del capogruppo Giuseppe Calabretta, di cui non chiede le dimissioni: “Con un assessore sarebbe diverso: ci sarebbe un rapporto fiduciario, e l’assessore incide molto di più sull’amministrazione – spiega il primo cittadino -. Un consigliere comunale, peraltro di un Comune diverso da quello in cui ci sono le indagini, non ha la stessa capacità di incidere”. E chiarisce: “Dico la verità se capitasse a me e fossi in dubbio che la mia situazione possa mettere in difficoltà i miei compagni di squadra, mi dimetterei. Ma se fossi granitico nella convinzione di essere nel giusto non lo farei. È quindi una scelta personale in cui non entro. A Calabretta chiedo di comportarsi da uomo delle istituzioni e mettersi a disposizione della magistratura per ogni cosa”.
In attesa del Consiglio, e per saggiare la tenuta della maggioranza, non resta che vedere le mosse della Lega, non nuova a continui smarcamenti dalla linea di coalizione. A cominciare dal caro-mense, e per finire con il supporto a Cem, il giorno prima dell’“autoemendamento” del Dup proprio sul gestore dell’igiene urbana. In ogni caso, anche con l’assenza dei quattro consiglieri di FdI, la maggioranza sarebbe garantita dalla presenza di Bpe, Lega, FI e gruppo misto. Ma se l’opposizione compatta non si presentasse, non ci sarebbe il numero legale.





