Poche settimane fa il partito Comunista Italiano di Brugherio si è espresso con un comunicato su quanto sta accadendo nella maggioranza brugherese, invitando i presenti e non presenti in Consiglio comunale a riflettere sul futuro della città.
Sul tema si è espresso Emmanuele Scivoletto, referente brugherese del PCI, che ha parlato di quello che potrebbe succedere in futuro, ma anche di un modo diverso di fare opposizione, che a suo dire oggi è troppo istituzionale.
Signor Scivoletto, con questo comunicato volete tendere la mano ad un’alleanza con PD e Bet?
“Oggi no, perchè non guardiamo alle elezioni, ma credo che sia arrivato il momento di cambiare il modo di fare opposizione. Al di là dei colori politici, questa maggioranza ha dimostrato una reale incapacità amministrativa. Le promesse elettorali non sono state mantenute, e in alcuni casi erano addirittura irrealizzabili: basti pensare al sindaco che, in campagna elettorale, prometteva modifiche a leggi nazionali, cosa che un sindaco non può fare. Mi riferisco all’abolizione delle sanzioni per la segnaletica orizzontale dei T-Red”.
Non siamo ancora in campagna elettorale, ma si può dire che state andando nella stessa direzione, con un approccio nuovo della minoranza?
“Ho notato che, a differenza di altre esperienze passate, oggi l’opposizione è troppo “istituzionale”: si limita alle sedi ufficiali, con interventi molto pacati. Il centrosinistra è più timido, fatica a coinvolgere davvero le persone. Ecco perché credo che sia necessario organizzare un’iniziativa pubblica, con tutte le forze sociali e politiche di opposizione, per coinvolgere direttamente i cittadini. Vogliamo far capire che c’è un’opposizione viva e presente. A me non piacciono le alleanze improvvisate degli ultimi tre mesi: le unioni politiche vanno costruite nel tempo, altrimenti non hanno senso”.
Quindi l’obiettivo è quello di unire le forze di opposizione?
“Esatto. Credo sia importante costruire un fronte comune, perché ormai su alcuni temi, come l’urbanistica, anche parti del centrodestra iniziano a dire “basta cemento”. Abbiamo superato la metà del consumo di suolo disponibile, e questo è un dato allarmante. Sulle politiche sociali poi penso che, con l’Alleanza Progressista e con il PD, si possano trovare punti d’intesa. Io guardo al presente e al futuro, ma senza dimenticare che serve anche una visione nazionale”.

Una possibile coalizione dovrebbe iniziare da ora?
“Sì, ma con una precisazione, noi non siamo i “cagnolini” di nessuno. È vero, abbiamo un consenso numericamente basso, ma non per questo dobbiamo essere trattati come irrilevanti. Non mi piace la logica del “vediamo chi prende più voti”, perché la politica non è una gara a contarsi. Nessun accordo dell’ultima ora, nessuna alleanza opportunistica. Serve un progetto politico serio per ridare voce a chi oggi non si sente rappresentato”.





