Torna in campo la partita sui rifiuti, che già aveva fatto tremare l’approvazione del DUP lo scorso 24 ottobre. La Giunta comunale ha infatti avviato la fase istruttoria che porterà a stabilire le modalità di assegnazione del servizio di igiene urbana a Brugherio.
Le opzioni sul tavolo sono tre: gara pubblica, società mista pubblico-privata oppure nuovo affidamento in house.
La correzione last-minute del DUP
La questione era emersa con forza durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, chiamato ad approvare il DUP. In quell’occasione, dopo un marcato ritardo nei banchi della maggioranza, il Sindaco aveva proposto lo stralcio del cronoprogramma dedicato all’igiene urbana, a causa dei riferimenti a CEM, l’attuale gestore.
Secondo alcuni esponenti dell’opposizione, la scelta sarebbe stata legata a pressioni interne riguardanti proprio il futuro rapporto con CEM. Le voci non si sono sopite neppure dopo la delibera: diversi commentatori hanno evidenziato come la “questione rifiuti” resti un tema divisivo per la maggioranza, tanto da spingere il Sindaco a spostare la partita fuori dal Consiglio pur di non mettere a rischio l’approvazione del DUP e, con essa, la tenuta politica della coalizione.
I prossimi passaggi
Si apre ora una fase istruttoria comparativa, che culminerà in una relazione tecnica: il documento dovrebbe arrivare in Consiglio nel 2026, verosimilmente prima dell’estate. Da quel momento partirà l’iter per la decisione definitiva sul modello gestionale e per la predisposizione del nuovo affidamento.
Nel frattempo, l’Amministrazione dovrà fare i conti con un ulteriore elemento: Regione Lombardia, che continua a esercitare la deroga sull’istituzione degli ATO. In pratica, ogni Comune decide da sé. Una libertà che è anche un limite: senza un quadro sovracomunale chiaro, diventa più difficile garantire economie di scala e tariffe sostenibili.
Intanto resta fissata la scadenza dell’attuale contratto con CEM: 30 novembre 2026. In questo scenario, l’atto di indirizzo appare in forte ritardo. Il Comune dovrà correre — e molto — per evitare un rinnovo “tecnico” o scelte affrettate.
Dopo le incertezze emerse sul DUP, la vera sfida sarà dimostrare che l’Amministrazione è in grado di gestire un percorso così complesso con trasparenza, dati solidi e tempi chiari.





