mercoledì, Settembre 24, 2025
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Università Statale, approvata la mozione su Gaza: parola agli studenti in senato

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Martedì 16 settembre, il senato dell’Università Statale di Milano, ha approvata all’unanimità la mozione presentata dalla rettrice Marina Brambilla “Sulle violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza”. Si condanna quanto accaduto dal 7 ottobre sino ad oggi e si rinnova il ruolo delle università nella società civile, dove “si costruisce il sapere, ma anche e soprattutto istituzioni etiche, chiamate a formare coscienze oltre che competenze”.

Tematiche condivise anche dagli studenti eletti in senato accademico: Francesco Grasso, rappresentante di Obiettivo Studenti e Karin Niderjaufner, rappresentante per Sinistra Unita – UniSì – Udu, che hanno condiviso i loro punti di vista sulla mozione approvata e su ciò che ne conseguirà.

La mozione: dalla condanna fino alla volontà di “costruire il sapere e istituzioni etiche”

La mozione approvata in senato accademico condanna in primis quanto sta accanendo nella striscia di Gaza: “L’Università degli Studi di Milano si unisce agli atenei italiani e internazionali e alle rappresentanze della società civile in tutto il mondo, soprattutto tenendo conto della risoluzione dell’11 settembre 2025 del Parlamento Europeo, nella denuncia delle gravi violazioni dei diritti umani fondamentali accertate e continuamente reiterate nella Striscia, ivi compreso l’uso della fame nell’ambito di quella che ormai si configura come una guerra di sterminio dalle conseguenze di portata catastrofica”.

Alla condanna dei crimini commessi da Israele si aggiunge quella all’attentato di Hamas: “L’Università Statale di Milano ripudia l’uso della violenza in ogni sua forma. Nel riaffermare sdegno e condanna per l’ingiustificabile attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, nel reiterare la richiesta di liberazione di tutti gli ostaggi, fermo restando che ogni persona, popolo e stato ha diritto alla sicurezza, l’Ateneo ribadisce tuttavia con forza che l’autodifesa non può in alcun modo implicare azioni di guerra indiscriminate”.

Il terzo passaggio più lampante del comunicato rinnova il compito delle università anche su questi fatti: “L’Università degli Studi di Milano ribadisce inoltre il ruolo fondamentale delle università nella società civile: esse non solo sono luoghi dove si costruisce il sapere, ma anche e soprattutto istituzioni etiche, chiamate a formare coscienze oltre che competenze”.

Francesco Grasso: “Dopo aver condannato quanto accade, vogliamo costruire la pace nella quotidianità”

Il senatore di Obiettivo Studenti, Francesco Grasso, commenta la mozione del 16 settembre e rinnova l’invito alla pace a partire dal quotidiano studentesco: “Negli ultimi mesi siamo passati dal parlare di accordi con le università a mozioni di condanne e sostegno alla flottiglia. Per noi è ben fatta, comprende tutto quello che è accaduto dal 7 ottobre sino ad oggi, condannandolo. Una mozione di sola condanna non avrebbe avuto un’utilità riscontrabile nell’immediato. Per noi la parte rilevante, a seguito di una necessaria condanna, è l’impegno che l’università deve mettere in atto per costruire la pace”.

Parlando di Pace il senatore Grasso presenta il progetto “La Statale per la Pace”: “Tra alcune proposte per costruire la pace c’è quella del CRUI, la Conferenza dei Rettori Universitari Italiani, a cui la Statale ha aderito con l’iniziativa “La Statale per la Pace”. La proposta fatta a tutti i docenti è di fare una lezione all’interno del loro programma con a tema la pace. La volontà è educare gli studenti e la comunità cittadina alla pace, capendo cosa vuol dire in ogni ambito della vita. La frase che riteniamo più bella e significativa della mozione è: “La pace non è solo un concetto astratto ma è qualcosa che si cala in ogni contesto della vita”.

Karin Niderjaufner: “Soddisfatti di questa mozione, per la pace serve che tutti riconoscano il genocidio”

Tra le voci che hanno accolto con favore l’approvazione della mozione vi è anche quella della senatrice di UniSì – Udu, Karin Niderjaufner, soddisfatta per il risultato ottenuto. “Come lista ci occupiamo della Palestina da quando siamo nati, dunque non possiamo che essere soddisfatti di questa mozione. I nostri obiettivi erano il riconoscimento del genocidio in corso a Gaza e della violazione del diritto internazionale con l’attacco alla Global Sumud Flottilla. – Continua Niderjaufner – in realtà abbiamo ottenuto anche cose che erano al di sopra delle nostre aspettative, come il non avere collaborazioni e scambi con università o enti che sono complici diretti o indiretti del genocidio”.

La senatrice puntualizza sulla questione della Pace legata all’ambiente universitario: “Non è strettamente correlata, dalle università devono partire innovazioni, ideali e visioni, è il luogo del sapere e da cui si sviluppa parte della società. Siamo muniti di organi internazionali e strutture superiori che hanno questo compito. Parliamo di pace ma siamo il primo ed unico ateneo con una mozione che cita il termine “genocidio”, molti altri non sono ancora arrivati a questo punto, dunque c’è ancora molta strada da fare. Prima di parlare di pace dobbiamo riconoscere tutti quello che sta succedendo, e questo vale anche per istituzioni, governi, parlamenti…non basta farlo all’università Statale di Milano”.

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