Per molti studenti brugheresi è stato un inizio di anno scolastico diverso dal solito, sui banchi ad attenderli c’è stato un diario particolare, promosso da diverse associazioni: AVIS, Aido, Admo e Confido. Il messaggio lanciato da queste quattro realtà è chiaro: sensibilizzare su tematiche importanti e invitare numerose persone a dare il loro contributo, come donatori o come volontari.
Per la precisione sono 1250 i diari donati agli studenti brugheresi, 780 per gli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale Don Camagni, Primaria e Secondaria di Primo Grado John e Robert Kennedy, e 470 per gli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale Nazario Sauro, Primaria e Secondaria di Primo Grado Eduardo De Filippo.
A raccontare questo momento è stato il presidente dell’AVIS Brugherio, Mauro Brugali, che ha partecipato al primo giorno di scuola dei ragazzi, presentando questa iniziativa.
Farsi conoscere alle nuove generazioni e ricordare il bisogno agli adulti
Il presidente dell’AVIS Brugherio nel suo discorso ha sottolineato l’importanza di coinvolgere anche i genitori e le persone adulte in questo progetto, e non solo i ragazzi. “Il diario verrà utilizzato dai ragazzi ma sarà anche visto dai genitori, questo per noi è fondamentale perché rimanda all’importanza del dono e del volontariato anche agli adulti. Alle nuove generazioni vogliamo raccontare e insegnare cosi significhi “donare”, ovvero dare qualcosa gratuitamente per aiutare qualcuno, senza chiedere nulla in campo. I ragazzi questo lo capiscono già ora e per noi è importante“.
Brugali prosegue raccontando l’approccio e l’emozione vissuta nell’incontro con i bambini: “Vedere nei volti di molti bambini, alcuni appena usciti dall’asilo, quella “paura” e curiosità di entrare a scuola e, nel nostro piccolo, poterli accompagnare in questo percorso è una cosa che ci gratifica molto. Infine vedere l’attenzione che la scuola dedica a questi ragazzi è sempre una cosa piacevole e confortante. La scuola è un settore importante per noi, in futuro potremmo organizzare degli incontri col personale scolastico e i ragazzi stessi”.