La stagione degli scioperi e dei presidi non accenna a terminare per i lavoratori di SIAE Microlettronica, azienda di Cologno Monzese, e della controllata SM Optics.
L’ultima giornata di mobilitazione in ordine temporale è stata il 5 settembre scorso, dopo che l’impegno dell’azienda di accreditare lo stipendio arretrato di maggio non era stato mantenuto per tutti i dipendenti. Persino durante la settimana di Ferragosto avevano presidiato le due aziende: “se non abbiamo i soldi per pagare le bollette, figuriamoci se possiamo andare in vacanza” avevano commentato.
Da almeno quattro mesi non ricevono lo stipendio, sono in attesa del welfare degli ultimi tre anni e del contributo al fondo pensionistico dei metalmeccanici Cometa che l’azienda non ha corrisposto. All’origine di questa condizione asfissiante, la situazione finanziaria compromessa dell’azienda SIAE Microelettronica che perdura dal 2023 e che oggi, stando a dati pubblici dell’ufficio camerale, conta perdite per oltre 13milioni di euro, cui si somma il passivo di oltre 2 milioni della controllata SM Optics.
Della crisi della “silicon valley” nostrana avevamo parlato in merito all’intricata vicenda di ST Microelettronics di Agrate Brianza. Le similitudini tra quel caso e questo di SIAE Microelettronica non si fermano alla ragione sociale delle aziende e al settore in cui operano. Riguardano purtroppo anche la situazione dei lavoratori e le proteste per ottenere un piano di rilancio e garanzie sull’occupazione. E sono entrambe vicende note e di interesse per molti cittadini di Brugherio e dei paesi limitrofi che vi lavorano o hanno famigliari in una delle due aziende.
SIA Microelettronica: un’azienda strategica che non riesce a rilanciarsi
La storia di SIAE Microelettronica è iniziata nel 1952. L’ingegnere Edoardo Mascetti fondò la Società Italiana Apparecchiature Elettroniche (SIAE), impresa con radici profonde nel settore dell’elettronica e delle telecomunicazioni. Si occupava di progettare e costruire strumenti come oscilloscopi analogici, generatori di segnali, e apparecchi per l’analisi dei sistemi telefonici.
Alla fine degli anni cinquanta lo stesso Mascetti fondò Microelettronica SpA, società dedicata al design di apparati di telecomunicazioni, radio e sistemi fissi. Le due società vennero poi fuse e trasferite a Cologno Monzese, in un’ampia sede capace di rispondere all’esigenza di un business in forte crescita.
La forza dell’area Ricerca e Sviluppo ha fatto la fortuna di questa azienda familiare. È diventata una multinazionale presente in oltre 20 paesi nel mondo, pur con il suo cuore pulsante e centro produttivo principale a Cologno Monzese.
Gli anni Novanta e il lancio dei telefoni cellulari hanno rappresentato un boom per SIAE Microelettronica. Non solo la richiesta di ponti radio era esplosa, ma anche quella di reti digitali per scambiarsi reti a distanza. L’azienda di Cologno realizzò il primo, storico, collegamento tra la redazione di Milano e quella di Roma del Corriere della Sera.
Grazie a prodotti di avanguardia e allo sviluppo tecnologico continuo SIAE Microelettronica è diventata un’eccellenza nel settore telecomunicazioni. Si è poi ampliata a quello dell’ottica, e ha assunto un ruolo chiave di fornitore di componenti nei settori trasporti, aerospaziale e della difesa.
L’arrivo del 5G era atteso con le stesse aspettative di crescita dal management e dalla proprietà, nel frattempo passata a Enrico, Giovanni e Alberto Mascetti, figli ed eredi dell’ingegnere Edoardo.
La crisi dei semiconduttori e quella dell’azienda
Eppure qualcosa non deve essere andato secondo i piani se da un fatturato di oltre 150 milioni nel 2022 si è passati a poco più di 81 milioni l’anno successivo, con un utile netto negativo.
Tra le cause della preoccupante flessione è stata indicata la crisi globale del Covid. A questa, era collegata la crisi dei semiconduttori, ossia una carenza prolungata di chip di silicio che ha colpito l’industria elettronica tra il 2020 e il 2024 e che ha avuto importanti ripercussioni anche su altri settori centrali dell’economia, come l’automotive.
Da un lato investimenti, dall’altro ammortizzatori sociali
SIAE Microlettronica continuava a mostrare però fiducia nella propria anima di ricerca e sviluppo per uscire dalla crisi. A fine 2024 l’azienda ricercava ingegneri da inserire nell’area R&D del quartier generale di Cologno Monzese, forte della scelta di investire fondi europei e fondi italiani ottenuti grazie al PNRR in progetti di innovazione.
Nel frattempo, però, si ricorreva ad ammortizzatori sociali, si valutavano cessioni d’azienda con il rischio di importanti tagli al personale e – a detta dei lavoratori – si ponderava un dislocamento della produzione principale in Cina.
I lavoratori avevano iniziato a denunciare la situazione insostenibile e a richiamare l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali, che avevano manifestato interesse e dialogato con l’azienda per trovare accordi, in una prospettiva di rilancio.
“In quell’azienda abbiamo fatto tutto: contratti di solidarietà, ammortizzatori sociali, e misure dedicate per le aziende strategiche – spiega Giorgio Pontarollo, Segretario generale Fiom Milano – Ma l’azienda non rispetta gli accordi presi al Ministero, ad esempio non anticipando le somme che devono essere poi rifuse dall’INPS.”
E così, dopo l’ultimo dei tanti presidi per rivendicare quanto dovuto ai lavoratori avvenuto davanti a Regione Lombardia, si era raggiunto l’accordo di pagare gli stipendi arretrati di maggio entro il 10 settembre e il Welfare del 2023, “cioè circa 200 euro in buoni e servizi, una goccia nel mare” chiosa Pontarollo, che continua: “e abbiamo chiesto che il pagamento dell’INPS sia diretto ai lavoratori. Anche per salvaguardia dei conti pubblici.”
Il Sindaco di Cologno, Zanelli: “priorità è tutelare l’occupazione e l’indotto”
Seguono da vicino la vicenda anche il Sindaco di Cologno Monzese Stefano Zanelli e il suo assessore alle politiche del lavoro Andrea Arosio.
“Le amministrazioni comunali non hanno una competenza diretta sul tema del lavoro – spiega il Sindaco di Cologno Monzese, Stefano Zanelli – ma abbiamo voluto occuparcene perché molti dei dipendenti dell’azienda arrivano dal territorio e anche per le ricadute sull’indotto collegato a SIAE Microlettronica. Ci siamo offerti con l’aiuto che possiamo dare come ente locale, con un ruolo di interlocutori sia con i rappresentanti aziendali e i lavoratori, sia con il management dell’azienda. Quando alla fine di agosto si erano anche un po’ interrotte le azioni sindacali ci siamo offerti come facilitatori ospitando un tavoli per fare il punto della situazione.”
L’interesse è rivolto alla questione economica e produttiva, ma ancora di più dall’emergenza sociale che perdura da mesi. Il Sindaco Zanelli parla di un momento delicato in cui, anche se la proprietà sta immettendo del capitale, c’è una situazione complessa dal punto di vista sociale:
“Abbiamo lavoratori che non ricevono lo stipendio da diversi mesi e comincia a diventare preoccupante per le famiglie, dislocate tra Cologno, Sesto, Brugherio e altri comuni limitrofi. Essendo un’azienda storica, non è strano che ci siano anche famiglie con entrambi i coniugi che lavorano nella stessa azienda o nelle aziende consorziate. In questi casi la situazione diventa doppiamente tragica. Abbiamo anche seguito qualche caso singolo, cercando di offrire un supporto come Comune o in collaborazione con realtà del territorio che si occupano di questo tipo di assistenza sociale.”
Una difficoltà che è già emergenza
Continua, spiegando che nonostante i lavoratori si siano dimostrati pazienti e affezionati all’azienda, il perdurare della difficoltà è ormai insopportabile:
“L’impatto c’è già da tempo perché da tempo l’azienda aveva attivato cassa integrazione e altri ammortizzatori sociali, quindi i lavoratori non percepiscono il 100% dello stipendio, oltre a riceverlo in ritardo. Se nel lungo termine l’obiettivo è un buon risanamento dell’azienda affinché torni ad essere un valore aggiunto sul nostro territorio, nel breve la mia priorità è quella della risoluzione di questa emergenza sociale che perdura ormai da mesi.”
La preoccupazione e gli obiettivi sono condivisi a livello nazionale e sovranazionale, segno che l’attenzione di tutti è molto viva su SIAE Microelettronica: “Abbiamo fatto un consiglio comunale straordinario l’anno scorso, con la partecipazione di diversi rappresentanti politici non solo del comune di Cologno Monzese – conclude Zanelli – Sono arrivati anche parlamentari nazionali ed europei e molti del consiglio regionale della Lombardia. È stata un’occasione in cui, assolutamente in maniera bipartisan tutti avevano espresso preoccupazioni e la fondamentale importanza di salvaguardare questo pezzo importante di storia economica del territorio.”
I prossimi passi
Per risollevare l’azienda è sul tavolo anche l’ipotesi di un ingresso pubblico da parte di Invitalia, agenzia nazionale per lo sviluppo.
Il prossimo appuntamento chiave sarà il 23 settembre, data in cui è stato convocato un tavolo congiunto al MIMIT tra rappresentanze sindacali, management dell’azienda e istituzioni.
Pontarollo guarda al tavolo con propositività: “La cosa positiva emersa dall’incontro del 4 settembre scorso è che l’interesse da parte dello Stato per un intervento pubblico non è sfumato. L’ipotesi di ingresso Invitalia in governance è ancora sul tavolo. Noi speriamo che nel frattempo la proprietà assuma tutte le decisioni perché possa concretizzarsi la continuità aziendale, che però sembra non realizzabile.”
Dal punto di vista dei lavoratori la continuità aziendale è la prospettiva che maggiormente garantirebbe l’obiettivo della salvaguardia dell’occupazione. Mentre l’ingresso di partner finanziari porrebbe con elevata probabilità un costo in termini di licenziamenti.
Ciò che manca veramente è la presentazione di un piano industriale da parte dell’azienda. Si tratta di uno strumento indispensabile anche per individuare un partner finanziario nell’ipotesi di ingressi da parte di terzi.
Un territorio che cambia
La ricerca di soluzioni per salvaguardare aziende storiche o strategiche e tutelare l’occupazione è anche il fil rounge di un ideale viaggio che abbiamo compiuto in più tappe parlando delle realtà industriali della Brianza che stanno vivendo momenti di forte difficoltà. Abbiamo così “visitato” ST Microelettronics ad Agrate, Candy a Brugherio, Peg Perego ad Arcore e Edim Bosch a Villasanta.
Lucida l’analisi di Zanelli che parla di “un territorio in trasformazione”. “In questi due anni in cui sono stato Sindaco alcune aziende si sono trasferite, altre sono arrivate, qualcuna ha avuto momenti di difficoltà.” E per quanto riguarda Cologno Monzese, dice “quella di SIAE Microelettronica non è l’unica, purtroppo, ma è la vertenza più grossa per dimensione e per tipologia di azienda”
E guardando più vicino a casa propria aggiunge: “È anche una situazione che mi tocca a titolo personale per la storicità dell’azienda, perché io sono di Cologno, e perché tanti dipendenti li conosco personalmente”.