martedì, Settembre 23, 2025
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Dal caldo soffocante al rischio incendio: le verità sulla biblioteca

La biblioteca civica amplia gli orari dal 22 settembre, aprendo anche al pomeriggio per studenti e cittadini. Durante i sopralluoghi è emerso che manca la certificazione antincendio CPI, assente dal 2003. Il Comune ha stanziato oltre un milione di euro entro il 2026 per sicurezza, climatizzazione e adeguamenti strutturali.

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Con la ripresa della scuola e la fine della stagione estiva, dal 22 settembre entrerà in vigore il nuovo orario della biblioteca, che sarà esteso anche al pomeriggio per consentire agli studenti di utilizzare i locali nelle ore successive all’uscita da scuola, quelle dedicate ai compiti. Nel corso dell’incontro con la stampa che il sindaco Assi indice ogni martedì, alla presenza anche del vicesindaco Mariele Benzi e per l’occasione anche dell’assessore al tesoro e lavori pubblici Massimiliano Balconi, è ufficializzata la firma sul decreto del sindaco che indice i nuovi orari della biblioteca che saranno i seguenti:

Lunedi dalle 10 alle 13

Martedì-Mercoledì-Venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19

Giovedì dalle 14 alle 19

Sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18

Balconi accende la miccia “Biblioteca fiore appassito”

Il decreto del sindaco reca, oltre al nuovo orario anche una frase che recita “Fermo restando l’interdizione al pubblico di parte degli ambienti”.

È noto forse ormai ai più che tra la fine luglio e l’inizio di agosto a seguito di verifiche effettuate dall’ente preposto, è stata vietata l’apertura al pubblico di parte della biblioetca, ma si è rischiata per qualche ora la chiusura totale della struttura e il trasferimento provvisorio altrove.

Ma il perché forse, non a tutti è davvero chiaro. È l’assessore Balconi ad accendere la discussione sul tema della biblioteca civica, caldissimo non solo per il microclima al suo interno. “Negli anni passati la biblioteca è stata descritta come il fiore all’occhiello della precedente amministrazione. Sicuramente, nell’ambito delle attività culturali, lo è stata e lo sarà sempre di più, ma a livello strutturale era forse un fiore un po’ appassito”.

Prosegue Balconi, entrando negli aspetti più tecnici della vicenda “Ci siamo trovati a dover dare seguito a una promessa fatta ormai 20 anni fa, quella di climatizzare la biblioteca. Stilando però la roadmap ci siamo trovati di fronte a problematiche che si sono rivelate più urgenti rispetto alla realizzazione dell’impianto di climatizzazione. Per il 2026 abbiamo destinato una somma che supera il milione di euro, sia per mantenere fede alla promessa fatta e rendere la biblioteca vivibile anche d’estate – per i cittadini come per chi ci lavora – sia per rispettare le norme sulla sicurezza sul lavoro che al momento non sono adempiute appieno”.

Il fulcro del problema è che manca la certificazione antincendio

Il problema sostanziale è che nei locali della biblioteca e per il personale che vi lavora manca la CPI, la certificazione di prevenzione incendi. Manca la centralina di rilevazione e di allarme antincendio: questo è il nodo principale. E senza la certificazione, spiega il sindaco Assi, la biblioteca andrebbe chiusa seduta stante. La chiusura è evitata adottando alcuni accorgimenti suggeriti dalla società incaricata della RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione), come concentrare il personale su un unico piano per presidiare i locali e avviare l’evacuazione in caso di incendio, oltre all’installazione di sistemi palliativi.

Ma chi ha certificato l’assenza dei requisiti necessari per ottenere la CPI? Proprio la stessa società che si occupa della RSPP, entrata in servizio a febbraio. Dopo una prima serie di sopralluoghi, a luglio, sollecitata dai dipendenti della biblioteca, effettua un secondo controllo e scoppia il caso. Il verdetto è chiaro: la prevenzione antincendio in quei luoghi non era rispettata. Così riassume la vicenda il sindaco Roberto Assi “A fine 2024 è scaduto il contratto con la società che si occupava della sicurezza sanitaria dei lavoratori. A novembre, nell’ultima relazione, si raccomandavano alcune attività palliative da realizzare nel corso del 2025, in attesa dei lavori per l’impianto di climatizzazione. Ci siamo impegnati a mettere a bilancio le somme e a realizzare i lavori entro la fine del 2026“.

Assi “Lavori palliativi realizzati come richiesto”

Prosegue nella cronistoria il sindaco “I lavori palliativi vengono effettuati: installate le ventole, ridistribuiti gli uffici in modo da consentire di lavorare e, nemmeno un mese dopo, gli importi messi a bilancio per la manutenzione strutturale pari a 800.000 euro per l’impianto di climatizzazione e 200.000 euro per lavori eventuali. A febbraio individuiamo il nuovo soggetto che si occupa di far rispettare l’RSPP; questi, tra aprile e maggio effettua un primo sopralluogo in tutti gli edifici comunali, con una lista di problematiche lunga, ma nessun preludio a ciò che poi accade.”.

Assi “CPI, una certificazione che manca da 22 anni”

A luglio i dipendenti della biblioteca hanno chiesto un ulteriore sopralluogo alla società, che a fine mese ci ha comunicato le risultanze, che nulla hanno a che vedere con le motivazioni che hanno guidato la richiesta di questa verifica: manca la CPI. Nel giro di 24 ore è convocata la persona che ha stilato la relazione e in pochi giorni riceviamo il verbale conclusivo, contente le misure da adottare. Il problema però è che la CPI manca da 22 anni, dal lontano 2003. Perché questo provvedimento è arrivato solo ora? Non so se i parametri adottati da questa nuova società sono più stringenti o cos’altro. L’unica cosa certa è che la persona in questione è legalmente deputata a darci queste indicazioni e noi siamo obbligati a tenerne conto”.

Secondo quanto riferisce il sindaco, la certificazione CPI manca dal 2003. Nel 2004 la pratica inoltrata dall’Amministrazione dell’epoca è respinta dai Vigili del Fuoco. Nessuno, sempre stando a quanto riferisce Assi, se ne occupa fino al 2010, quando l’Amministrazione Ronchi riprende in mano la questione. La pratica supera l’esame dei Vigili del Fuoco, ma non quello della Sovrintendenza: Palazzo Ghirlanda è un edificio del ’700 e senza il parere favorevole di quest’ultima alcuni accorgimenti strutturali non si possono adottare, neppure per garantire la sicurezza. Nel 2013 cambia il governo cittadino: il sindaco è Marco Troiano, la sua Giunta destina 600.000 euro alla biblioteca, ma poi decide di utilizzarne la metà per climatizzare la sala consiliare. “La cosa ha anche un senso, ma da quel momento in poi nulla è più stato fatto”, sottolinea Assi.

Balconi “Gli anni scorsi forse faceva meno caldo in biblioteca”

È poi di nuovo Massimiliano Balconi a prendere la parola, con una riflessione:
Quando abbiamo letto la relazione, ne emergeva che all’interno dei locali vi era un microclima che non consentiva di svolgere le attività lavorative. Io però non capisco una cosa: non penso che l’estate di quest’anno, rispetto a quelle passate, fosse differente. Gli altri anni forse gli impiegati soffrivano meno il caldo, perché il problema c’è sempre stato, ma una valutazione così drammatica non era mai stata redatta. Come mai ci sia stata questa inversione di tendenza non lo sappiamo, ma noi dobbiamo prenderne atto”.

Ciò che è chiaro, come riferiscono sia il sindaco Assi sia gli assessori Benzi e Balconi, è che quel verbale ha invertito le priorità: prima di tutto si pensa al CPI, poi all’aria condizionata.
Una priorità diversa da quella che noi ci eravamo dati. Noi prendiamo un milione di euro di opere e decidiamo di investirle sulla biblioteca, cosa che nessuno aveva mai fatto. Che nessuno, quindi, si azzardi più a sottolineare il valore che veniva dato in precedenza alla biblioteca, perché ci possiamo inventare qualunque cosa, ma se poi i risultati sono questi…”.

In passato biblioteca finanziata con i fondi del Cimep?

Non è tutto. A quanto pare, sempre secondo Assi, Benzi e Balconi, la giunta precedente finanziava le attività della biblioteca con la liquidazione del Cimep (Consorzio Intercomunale Milanese per l’Edilizia, l’antenato dell’Aler), ovvero con fondi che fisicamente non entravano nelle casse del Comune dal 2007.

Questo dimostra – conclude Assi – la serietà con cui affrontiamo l’impegno. Noi finanziamo la biblioteca con l’avanzo d’amministrazione, cioè ci prendiamo la responsabilità di toglierlo dalle strade, dalla ristrutturazione degli impianti sportivi, da altre necessità, e lo destiniamo alla biblioteca. Questa cosa deve essere chiara a tutta la città, al consiglio comunale, all’opposizione, ai lavoratori“.

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