sabato, Agosto 2, 2025
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VNL femminile. Trionfo di un’Italia da record

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Al terzo trofeo VNL vinto, il secondo di fila, Anna Danesi fa un po’ come fosse a casa propria. Sotto la pioggia di coriandoli dorati va a prendersi la coppa prima della cerimonia di consegna e la porta dalle proprie compagne, per celebrarla assieme.

È la degna conclusione di un torneo di Volley Nations League assolutamente dominato dalle Azzurra, che trionfano da imbattute e arrivano al record di 29 vittorie di fila: la prima, lo scorso 1° agosto 2024, fino all’ultima di domenica 27 luglio in finale VNL contro il Brasile battuto 3 a 1.

Sembra tutto troppo facile, ma non è così. L’Italia ha incontrato formazioni competitive, come i rinnovati Stati Uniti, il sempre ostico Brasile di Ze Roberto che può contare su una formidabile Gabi in stato di grazia, l’assetato di vittorie Santarelli e la sua Turchia (invero in fase calante). Ha superato anche la Polonia guidata dall’esperto Stefano Lavarini, che giocava con supporto di un rumoroso pubblico casalingo nelle semifinali. Sul campo, Giappone e Germania hanno dimostrato di poter far vacillare capitan Danesi e compagne. Per dominare match contro squadre forti e risollevarsi nei momenti di difficoltà portando a casa il risultato ci vuole strategia, qualità e mentalità. E l’Italia ha nel suo bagaglio tutto questo.

Strategia

La Nations League è un torneo lungo (dal 4 giugno al 27 luglio) e complesso: tre fasi a gironi, in tre continenti diversi (Brasile, Cina e Olanda) e poi una fase eliminatoria, giocata in Polonia, tra le migliori otto qualificate. Molte delle titolarissime della nazionale hanno giocato molto oltre la fine del campionato: Vero Volley Milano, Scandicci e Conegliano avevano infatti giocato le finals di Champions piazzandosi rispettivamente terza, seconda e prima. Il rischio di arrivare a spremere giocatrici esauste era concreto, ma è stato sapientemente evitato dal CT Julio Velasco che ha convocato una rosa molto ampia e operato cambi frequenti anche di figure chiave.

Qualità

Certo, ha potuto farlo perché non si tratta di riserve ma di alternative di livello. Loveth Omoruyi, Linda Nwakalor, Adu Malual e Gaia Giovannini hanno trovato più spazio nella prima fase di VNL. Alice De Gradi e la giovanissima Stella Nervini hanno dimostrato affidabilità e capacità di risollevare la squadra nei momenti di down. L’alternanza delle diagonali Orro-Egonu e Cambi-Antropova è ormai consolidata dalle Olimpiadi. Solo il libero Monica de Gennaro – MVP e miglior libero del torneo – sembra ancora insostituibile, come giocatrice e per il ruolo di collante che tutto lo spogliatoio le riconosce. E non per demerito di Eleonora Fersino, ma il paragone con questo “mostro” è impietoso. Anche se andrà trovata presto una soluzione, visto che Moki ha annunciato che deporrà la maglia azzurra dopo il prossimo Mondiale (che è vicinissimo).

Il perfezionismo è una “malattia” che ha contagiato lo spogliatoio. La prova lampante è la crescita atletica e tecnica di Sylla, che ha aggiunto al talento di schiacciatrice un’evoluzione in fase difensiva che la rende una giocatrice completa. La battuta è diventata un fondamentale chiave, con la capacità di mettere a terra ACE in diverse rotazioni con Antropova, Nervini, Giovannini e Egonu. Il palleggio ha moltiplicato le soluzioni grazie all’alternanza delle due diagonali palleggiatrice-opposto titolari, unita alla predilezione di Orro a trovare il punto personale a sorpresa, alla sorprendente capacità di Egonu di variare i colpi in forza e direzione, fino alla capacità delle schiacciatrici di farsi trovare pronte. Come se non bastasse, la dottoressa Anna Danesi ha collezionato una laurea anche in monster block, altra fonte di punti che, mentre innalza le difese azzurre, demolisce le certezze delle avversarie.

Mentalità

Sembra facile, dicevamo. Sta proprio qui il trucco: la qualità e l’ossessione per la perfezione delle giocatrici, l’enorme lavoro e la sapiente strategia permettono di giocare divertendosi e senza mostrare fatica, facendo sembrare facili le cose difficili. Come ginnaste sulla trave.

La mentalità vincente che Velasco ha fatto emergere è fondata su gioco, divertimento e spirito di quadra. Tutto è teso ad alleggerire, eliminando la paura dell’errore nella singola atleta e a far agire le giocatrici sempre come organismo collettivo, ognuna al servizio della squadra. E questa intenzione è condivisa con le atlete, che si mostrano consapevoli della superiorità, senza mai dare per scontato il percorso di allenamento atletico, tecnico e mentale.

Lo confermano le parole di Sylla nel post-partita ITalia-Brasile di domenica scorsa: “Abbiamo dimostrato cosa vuol dire la parola squadra, chi è entrato ha fatto vedere il suo meglio. Abbiamo giocato senza pressione, puntando a vincere e ascoltando il nostro allenatore”.

Verso il mondiale

Adesso qualche giorno per godersi l’oro appena conquistato, poi dal 22 agosto al 7 settembre ci saranno i Mondiali a Bangkok. Velasco ha già dimostrato di poter gestire eventuali segni di stanchezza e cali di forma, ma dovrà purtroppo fare a meno di Alice De Gradi, infortunatasi proprio nella finale di VNL contro il Brasile.

C’è di buono, però, che le Azzurre sono in fiducia, come ha spiegato Velasco:
“Siamo davvero felici di questa vittoria, perché arrivata contro una squadra molto forte come il Brasile. Non abbiamo giocato il nostro miglior volley, però siamo riusciti a vincere, grazie anche al contributo fondamentale delle giocatrici entrate dalla panchina. Sono davvero orgoglioso di questo gruppo, può contare su delle ottime giocatrici che hanno il merito e la mentalità di voler lavorare al massimo ogni giorno. Oggi l’unica nota negativa è l’infortunio di Alice Degradi. Sappiamo che ci attendono settimane impegnative, tutte quante le nostre avversarie faranno del loro meglio per batterci, quando ti trovi in cima tutti hanno l’ambizione di superarti. Noi ce la metteremo tutta per prepararci al meglio in vista del Mondiale in Thailandia. Voglio ringraziare il pubblico perché è sempre bellissimo giocare in questi contesti”.

Anche in questa competizione le azzurre sono chiamate a difendere il titolo. Anche al Mondiale l’Italia sarà la squadra da battere.

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